L’odore della pioggia penetra nel naso
un profumo per me delizioso
lo respiro con ingordigia
mentre il vento attorno si agita,
scuote le fronde degli alberi e i capelli miei annoda.
La natura si risveglia
sembra una rivoluzione, piange lacrime salate
sa di foglie bagnate, terreno, muschio ed elettricità.
L’acqua intanto scende giù
scende in grosse gocce che
prima esaltano i colori, poi bagnano il viso e l’asfalto.
Ritorno bambino, non sono più adulto
mentre corriamo felici sull’erba,
la terra asfaltata oppure la sabbia da calda diventa tiepida, cambia.
Questa è una sensazione quasi sempre indescrivibile
leggerezza, gioia e cuore a mille mentre l’estate torbida e bollente
sta finendo veramente ed io come un’incosciente
ballo con te sotto il diluvio senza la musica, quella con le note
perché basta la natura con ogni sua sfumatura,
il creato e i suoi miracoli, bastiamo noi.
Non piove più
è durato troppo poco oppure forse è stato un sogno.
L’aria adesso è più leggera, persino troppo fresca
torniamo a guardare entrambi il mondo
con i vestiti bagnati dietro una finestra.
Intanto aspetto un’altra pioggia
per l’odore suo acre, pungente ma buono
per il suono, il rumore del tuono
che rompe il silenzio e l’aria riempie
di ricordi che prontamente
incido dentro la mia mente.
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