L’accordo c’è, ma sembra destinato a rimanere solo sulla carta: il patto per la fine delle ostilità firmato due giorni fa a Nairobi dai sostenitori degli ex presidenti François Bozizé e Michel Djotodia ha già sollevato critiche da parte dell’attuale governo di Bangui, da diplomatici e persino dal mediatore ufficiale.
I seguaci dell’ex leader della coalizione Seleka, Djotodia, e del generale diventato capo di stato, Bozizé, nell’accettare un cessate il fuoco chiedevano un’amnistia generale, la “messa sotto tutela” da parte dell’Onu delle forze straniere (in particolare francesi) e una nuova transizione, con relativo cambio di governo.
Il primo a rifiutare il compromesso – che comunque coinvolge solo parte delle milizie ex Seleka e antibalaka attive nel paese – è stato proprio l’attuale esecutivo, definendo il documento “una manovra per bloccare le prossime elezioni”, mentre fonti diplomatiche citate dalla stampa hanno parlato di un semplice “catalogo di rivendicazioni”.
a cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)