E’ stata l’Assemblea Regionale Siciliana a prevedere, con l’approvazione della Legge Regionale n. 2/2002, la trasformazione in SpA del vecchio Ente Giuridico Regionale, istituito nel lontano 1947 con la Legge n. 7, entro e non oltre il 31 Dicembre 2003. In effetti, quello che era il sogno di ben individuati Dirigenti, si è concretizzato con un po’ di ritardo stante che l’Ast spa è stata costituita solo nel Gennaio del 2006 subentrando al vecchio Ente.
Quella data ha segnato, secondo il nostro modesto parere, l’inizio della fine della gloriosa Ast che è stata portata sull’orlo del fallimento da chi, sgravato da lacci e laccioli di legge legati alla vecchia forma giuridica della Società, ha creduto bene di rinunciare ai pareri (gratuiti) dell’Ufficio Giuridico e Legale della Presidenza della Regione affidandosi a prezzolati pareri pro-veritate di professionisti di fiducia, assumendo personale senza concorso, privilegiando taluni fornitori (sempre gli stessi) nelle gare d’appalto, esternalizzando alcuni servizi, mantenendo in vita alcune società “partecipate” che hanno creato solo deficit, falsificando i bilanci (senza dolo, secondo la Magistratura) per apparire in buona salute e lasciandosi andare a spese pazze come le innumerevoli vetture di servizio (con autisti connessi e perfino un coordinatore degli stessi), pagamento di centinaia di ferie a dirigenti apicali, affitti non dovuti di appartamenti a Dirigenti da anni fuori sede. Ma non è finita qui perché ha tollerato qualche peculato d’uso, non ha mai applicato penali ai fornitori inadempienti, non ha denunciato alcuni furti se non scoperti in proprio dalle Forze dell’Ordine, ha assoldato “consulenti esterni” che magari non hanno mai messo piede in Azienda e i cui curriculum e compensi NON sono stati mai pubblicati sul sito della Società, ha abbandonato del tutto la lotta all’evasione tariffaria, non ha adeguatamente controllato l’attività dei rivenditori esterni di biglietti ed abbonamenti e via di questo passo.
Una politica suicida, quindi, che avrebbe portato qualsiasi imprenditore privato (così come si reputano in atto i nostri dirigenti) a fallire anche per avere, in passato, pure ammesso ai concorsi interni, riservati ai diplomati, elementi privi di adeguato titolo di studio e che hanno dato vita perfino ad un concorso truccato per stabilizzare un Dirigente.
Per farla breve, comunque, c’è un elemento stranissimo in questa Società che, da solo, basterebbe per farla miseramente fallire: il rapporto che corre fra gli impiegati amministrativi, il personale a terra, gli Amministratori e i Dirigenti, i consulenti, gli autisti non idonei alla guida, gli autisti di rimessa e di Direzione, i pochi meccanici rimasti, nei confronti del personale adibito esclusivamente alla guida dei mezzi di linea che è di 1 a 2 ! Si tratta di un rapporto vergognoso che non trova riscontro in nessuna Azienda di trasporto su gomma al mondo ! E’ un po’ come se una Ditta di piccole dimensioni con 20 autisti dovesse mantenere 10 impiegati in ufficio anziché il classico “ragioniere tuttofare”. Quanto potrebbe resistere sul mercato quel piccolo imprenditore ?
E’ c’è da dire che, nel caso di assorbimento della Jonica Trasporti, dell’Ast Sistemi e dell’Ast Avioservizi, nonostante il divieto assoluto di assunzione vigente all’Ast (così come da parere reso dall’Avv. Tullio Fortuna) sin dal 2002, un’altra pletora di “non autisti” con la compiacenza dell’Ast, pretenderebbero d’ingolfare ulteriormente l’organico aziendale !!!