In quell’occasione avevamo citato le parole del segretario Carcano quando si vantava di aver non solo contattato Casapound ma anche -per par condicio- il centro sociale Acrobax. Ha quindi preso in giro alcuni inquirenti, secondo i quali «sarebbe un covo di black-bloc». Follie, dice Carcano, tant’è che il responsabile dell’UAAR di Roma, Marcello Rinaldi, è andato da loro per «organizzare un tavolo di sbattezzo». E’ interessante apprendere che pochi giorni fa Antonio Manganelli, capo della Polizia, ha parlato alla commissione Affari Costituzionali della Camera sui recenti scontri avvenuti a Roma e in Val di Susa tra le forze dell’ordine e i manifestanti, descrivendo chi siano gli infiltrati violenti: «Arrivano nella città delle manifestazioni vestiti in un certo modo, vi partecipano vestiti in modo diverso, non si lasciano identificare con persone con precedenti. E fermarli lungo la strada significa non trovare loro addosso armi, benzina o altri oggetti, che invece trovano nelle sedi di arrivo: nel centro sociale Askatasuna a Torino e Acrobax a Roma». Ecco dove va l’UAAR a proporre lo sbattezzo…
REGOLAMENTO DELL’UAAR E DEL LIBERO PENSIERO
Ancora oggi, tuttavia, sul Forum dell’associazione è in corso un feroce scambio di insulti e accuse tra gli attuali dirigenti, in particolare Raffele Carcano e Massimo Maiurana, contro gli ex responsabili epurati assieme a diversi soci dissidenti o ritenuti “anarchici”, come Francesco Paoletti. Quest’ultimo prende sostanzialmente le difese di Giacomo Grippa, ex responsabile dell’associazione in Puglia, il quale è stato cacciato per essersi iscritto al blog di Valentina Bilancioni, ex responsabile di Rimini, eretica già messa “messa sul rogo” dalla gerarchia uaarina. La semplice iscrizione al suo blog è ritenuta dagli attuali dirigenti in constrato con le finalità dell’UAAR, come affermato da Massimo Maiurana, responsabile della Comunicazione interna. Ovviamente queste dichiarazioni hanno scatenato il putiferio: «Stai scherzando, vero?», gli risponde un associato. «Lo statuto UAAR vieta a me, socio (almeno fino a qualche mese fa), di iscrivermi ad un blog? Puoi citarmi l’articolo della statuto per cortesia? Perché, se dovesse esistere un articolo del genere, l’UAAR sarebbe per davvero da buttare. E, giusto per curiosità, cos’altro mi vieterebbe, lo statuto dell’UAAR? [...] Sconcertante!!! In tutta sincerità, Maiurana, stai parlando sul serio? Tizio, dirigente locale UAAR, deve chiedere il permesso al CC se, a titolo personale, si vuole iscrivere ad un blog?». Nel regolamento uaarino tale articolo esiste, come fa notare un altro socio dissidente, ed è il 4° articolo comma 3, dive si afferma che «Il Collegio dei probiviri ha altresì facoltà di prendere provvedimenti nei confronti dei soci che abbiano agito in contrasto con gli scopi, le regole o l’unità dell’UAAR». Una voce appositamente vaga che -come afferma l’utente- porta a: «totale discrezionalità da parte degli organi giudicanti. In base a chi sia il socio oggetto dei ricorsi al collegio, a quanto sia simpatico od antipatico, a quanto “dia fastidio”, eccetera». E’ in questo modo che la gerarchia dell’associazione può decidere quando cacciare chi non si allinea al pensiero unico, come accaduto con Grippa. Un altro ex socio interviene allibito: «Cioé, non c’è nulla di definito? Stai dicendo che se mi mettessi le dita del naso e il Consiglio ritenesse che la cosa è in contrasto con gli scopi dell’Uaar, oppure che viola le regole dell’Uaar, o ancora che attenta all’unità associativa, potrei essere espulso, se anche i probiviri confermassero?». Sembra proprio così, e si fanno chiamare “liberi pensatori”.
LO SFOGO DI CARCANO E IL LIVELLO DELL’ASSOCIAZIONE
Le attenzioni sono comunque rivolte maggiormente al segretario Carcano, il quale viene letteralmente preso a pesci in faccia dai soci, ancora peggio di come trattano i credenti, senza alcun rispetto per la funzione che svolge. Vengono facilmente in mente le dichiarazioni della ex responsabile Bilancioni: «Carcano ha dimostrato di essere l’anello mancante tra l’homo sapiens e le anguille [...]. La mia impressione è che sia quasi del tutto privo della capacità di valutare le persone, di creare relazioni e dinamiche di gruppo funzionali, di instaurare collaborazioni con realtà esterne, di motivare la base e ingenerare entusiasmo e carica nella piazza. Se non ci sono tali capacità, e magari il vuoto è riempito da qualche senso d’inferiorità, allora si rischia di far danni». E di danni il mitico segretario Carcano ne combina uno dopo l’altro, come quando accoglie sul Forum l’arrivo di un ennesimo ex iscritto con queste parole: «Uhm, tanto ho messo il dito nella piaga che si è arrivati a riesumare Di Lorenzo per replicare, confermando in tal modo esattamente la mia tesi: l’impegno contro l’Uaar è maggiore di quello a favore della laicità/incredulità». Riesumare? Carcano tratta come cadaveri gli ex membri e continua rivelando con lucida onestà cosa sia accaduto in questi anni all’interno della sua associazione da parte di diversi membri: «assemblee convocate e gestite irregolarmente, messaggi impropri inviati a soci ed ex soci (solo ad alcuni, beninteso) sfruttando gli elenchi messi a disposizione dall’associazione, continue accuse interne ed esterne all’associazione all’insegna del “mafiosi” condite di illazioni di svariato genere, sessuali comprese. Con tanto di supporto di sostenitori che hanno formulato minacce fisiche e che hanno sostenuto di pedinare i loro “avversari”: e fino al blitz nelle stanze d’albergo degli “avversari” con tanto di souvenir con accluso messaggio in codice. E questa è solo una parte di quanto accaduto».
Il responsabile dell’Associazione conclude poi con una considerazione generale su quale sia oggi il livello dell’UAAR:
A questo sfogo viene risposto in malo modo e l’autore è accusato di “pochezza”, altri ribadiscono le accuse di aver fatto epurare questa gente perché diretti concorrenti alla poltrona da responsabile dell’associazione.
ADELE ORIOLI, LA “BIONDA SOVIETICA”
Gli ex responsabili fanno uscire anche imbarazzanti questioni legate ad Adele Orioli, braccio destro di Carcano. Anche lei infatti, oltre alla epurata Bilancioni, ha aperto un blog dove veniva denigrata l’UAAR e presi in giro i vari responsabili regionali. Il portale, continua a rivelare l’ex responsabile Francesco Paoletti, venne però fatto chiudere di nascosto da Carcano e nessuna conseguenza arrivò per la Orioli, mentre per Giacomo Grippa -come detto sopra- il solo essersi iscritto ad un blog ritenuto sgradito dall’associazione ha significato la totale epurazione. Un altro utente interviene ricordando come «alla manifestazione della Liberazione del 25 aprile 2008, a Roma, la nota insigne giurista nonché responsabile delle iniziative legali dell’Uaar sfilava tenendo lo striscione dell’associazione dopo essersi accuratamente avvolta ai fianchi a mo’di pareo una bandiera sovietica, con la falce e martello bene in vista. Non una maglietta (e già, a mio avviso, sarebbe stato sbagliato), ma addirittura una bandiera!». A me, continua l’ex adepto, «pur essendo notoriamente “nostalgico” dell’Urss e derivati, di fare una cosa del genere non mi sarebbe mai neppure venuto in mente». Eppure, ancora una volta, tutto l’attivismo della omertosa gerarchia dell’associazione contro i dissidenti, non ha obiettato nulla alla Orioli. A supporto di queste accuse vengono citati numerosi testimoni.
Concludiamo facendo nostro il giudizio di un simpatizzante dell’UAAR: «visto dall’esterno, con tutta franchezza, vedo in tutte queste manovre unicamente un gioco politico per il potere e la dirigenza fa una pessima figura e appare fondamentalmente incoerente per le critiche in questo senso mosse dall’UAAR alla Chiesa cattolica». Sante parole…