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Continue?9876543210 – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 16/01/2014

Cover Continue?9876543210

Mobile - PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Jason Oda

Produttore: Jason Oda

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 02/12/2013

VISITA LA SCHEDA DI Continue?9876543210

Pro-1Sperimentazione d'alto livello... Contro-1… Adatta davvero a pochi

Pro-2Dà pathos e giusti stimoli nelle fasi giocate... Contro-2… Non senza qualche svarione

Pro-3Stile grafico-artistico d'effetto Contro-3Il prezzo d'acquisto potrebbe essere un problema, considerata la particolarità del gioco

Recentemente Jason Oda ha rilasciato un nuovo titolo, molto particolare fin dal nome. Continue?9876543210 è, anche a detta dello sviluppatore, uno di quei prodotti sperimentali che o si amano o si odiano, pensato esclusivamente per gli amanti degli “art game”. Lo stesso Jason mette in allarme tutti coloro intenti all’acquisto, specificando chiaramente che il suo nuovo lavoro va valutato soprattutto per gli aspetti emotivo e filosofico insiti al suo interno, particolari che più di altri permettono al giocatore di assaporare, per così dire, il senso di fine e di mortalità che contraddistinguono questo videogioco dai tanti altri presenti sulla piazza. Si tratta, quindi, di un titolo consigliato soltanto a chi è alla ricerca di qualcosa di diverso dal solito, che allo scontato preferisce la libera interpretazione, anche se abbastanza astratta. Vediamo come è andata…

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QUANTI TRIP…

Il concetto di “morte” nel gaming, anche se negli ultimi anni la difficoltà dei videogames è andata via via calando, è ben presente a tutti. Spesso, però, l’eventuale schermata del game over è lì a ricordarci che tutto ha un inizio e che tutto ha una fine. Jason Oda ha così pensato di creare un particolare videogioco attorno a questo concetto, mettendo in rilievo l’importanza dei personaggi dei vari videogames. È così che Continue?9876543210, superato l’impatto col titolo decisamente strano, ci introduce all’interno del suo strano mondo; un mondo fatto di protagonisti di videogiochi ormai morti, che vagano all’interno di una RAM cercando di trovare il giusto equilibrio, la giusta pace, per trascorrere i momenti finali della loro esistenza, prima di essere dimenticati – anzi, cancellati – per sempre. In quella che, da qui alla fine, si proporrà come una vera e propria metafora esistenziale, Jason Oda cerca di far riflettere il giocatore di turno, che di conseguenza inizierà a porsi domande che troveranno risposta dopo la prima mezz’ora di gioco, quando una introduzione abbastanza criptica e misteriosa finalmente apre le porte al concetto più profondo per cui lo sviluppatore ha deciso di rischiare così tanto nel mercato che conta (il titolo è disponibile sia su Steam che su Apple App Store).

Ma praticamente cosa succede a questi personaggi? A loro la morte ha riservato un triste destino, dovendo vagare nella discarica della Random Access Memory, spostandosi di città in città, incontrando altri personaggi, vicini alla fine di ogni cosa, anche loro. Un concept difficile da interpretare negli instanti iniziali di gioco, probabilmente ancor più da spiegare a parole, ma lo scopo ultimo è quello di far salva la pelle mentre la memoria viene cancellata, muoversi per costruire santuari in cui rifugiarsi, sicuri e perfetti per nascondersi, e battagliare per aver più tempo di sopravvivenza; per pensare e sperare in qualcosa, prima della cancellazione ultima e finale. Ogni elemento sparso nei livelli di gioco è generato casualmente, aspetto che spinge all’esplorazione, ma soltanto dopo la prima ventina di minuti di gioco si capirà come è strutturato il gameplay di Continue?9876543210, anche perché per ogni tornata effettuata verranno sbloccati da uno a sei personaggi e da sei ad undici aree, e non c’è un ordine fisso in cui esplorarle. Solo dopo il processo di morte si capirà come funziona veramente la sperimentazione di Jason Oda, che prevede tre finali distribuiti nei livelli 3, 6 e 9, definitivi come “shelter levels”, o livelli riparo. Il consiglio per comprendere appieno questo titolo, però, è quello di sperimentare, muoversi e non fermarsi alle apparenze, perché nonostante l’introduzione l’impatto dei primi istanti potrebbe essere decisamente traumatico. Con la giusta determinazione si inizieranno a capire meglio tanti aspetti, fermandosi a parlare coi PG presenti, scegliendo sul da farsi e selezionando tra le opzioni ‘Lightning’ o ‘Prayer’, tramite le quali potremo distruggere i blocchi sulle vie di fuga, quindi muoverci, oppure per creare ed aggiungere edifici utili per nascondersi. Tutto ciò è legato al tempo, vero ed unico alleato del “nemico”, inteso come la cancellazione dei dati. E a questo sono legati anche i tanti e ben inseriti mini-giochi, che se portati a termine nella giusta maniera ci concederanno qualche beneficio durante il nostro “percorso di morte”. Diventa tutto abbastanza chiaro una volta che si è girovagato, provato e ritentato ma, sebbene ogni area porti qualcosina di nuovo al titolo e la costante ricerca di dettagli utili per allungare la nostra presenza sulla RAM invogli il giocatore a dare il meglio di sé, sul fronte gameplay Continue?9876543210 non è propriamente uno di quei titoli che riesce a mantenere vivo l’interesse di tutti, mostrandosi in svariate circostanze molto meno coinvolgente di altre, questo anche a causa di una trama che poteva dare di più o di alcune interazioni con gli altri personaggi davvero inutili; però in fin dei conti tutto ciò può essere visto come un inizio di una nuova esperienza che Jason Oda aveva in mente, costituita dal significato e dalla metafora esistenziale di cui sopra, seppur rappresenti un grosso limite per quello che potrebbe essere il pubblico di riferimento, come non mai molto limitato in questa situazione. E proprio a tal proposito, le innumerevoli critiche miste ad elogi che il titolo sta ricevendo.

Dal punto di vista tecnico ci sono tanti dettagli che si fanno ricordare ed ammirare, probabilmente non dai videogiocatori in erba abituati a grafiche in alta definizione, ma di certo da chi ha visto crescere ed evolvere il mercato del settore; l’utilizzo di un design estetico retro, ma al contempo moderno e minimale, consente a Continue?9876543210 di brillare di luce propria. Lo stile ricorda moltissimo quello adottato dallo stesso Jason Oda in Skrillex Quest o, anche se un po’ meno, in Fall Out Boy, gioco parodistico dello stesso autore. Allo stesso tempo, i videogiocatori più navigati potrebbero vederci somiglianze coi personaggi di alcuni titoli per IntelliVision, ma trasposti in tre dimensioni. Ad ambientazioni che ben si adattano al particolare contesto di gioco, troverete personaggi alti e dalle proporzioni ridicole, tutti pixellosi, ed una palette di colori abbastanza fredda a sottolineare lo stato emotivo, dal triste al malinconico, dell’avatar impersonato ma, nel complesso, di tutti i “rifugiati” nella RAM. Anche il comparto sonoro fa degnamente il suo dovere, integrandosi coi giusti temi nelle varie aree sbloccate, anche se la colonna sonora non svolge molto bene il suo compito.

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Consigliare Continue?9876543210 è un po' come fare un salto nel vuoto. La remota possibilità di salvarsi, atterrando magari su un carretto pieno di paglia, si contrappone a quella decisamente più concreta di rimanerne secchi, quindi “scottati”, scontenti, delusi. Come sempre, argomento che torna in voga proprio per titoli indie particolari e adatti a pochissimi, il nuovo prodotto di Jason Oda rientra nella categoria di titoli che non si fan problemi di sorta: piacere o non piacere, divertire o non divertire, a Continue?9876543210 questo non interessa, percorrendo la strada tracciata dal suo sviluppatore che, a dirla tutta, a tratti s'è un po' perso, limitando e probabilmente restringendo ancor più la piccola schiera di appassionati che al classico preferiscono il “moderno”, il nuovo, il fresco, il diverso. Certo, bisognerebbe sempre stare attenti a non esagerare e a non abusare di tutto ciò, cosa che il titolo fa in qualche circostanza, volendosi avvicinare un pochino forzatamente ad altri particolari esponenti del genere indie, anch'essi considerati “particolari” o forme artistiche del Videogioco, ma alla fine il messaggio a monte di tutto è chiaro, logico, interessante. Sul resto potremo discuterne anni interi, senza mai arrivare ad una conclusione logica per tutti. E quindi basta parlarne, il consiglio può soltanto essere quello di provarlo se amate le “cose strane” e di sforzarvi nel comprendere il messaggio insito in quest'opera, senza cadere nel pregiudizio e nel banale. Di questi, come per ogni altro piccolo aspetto della vita quotidiana, abbiamo già troppi esempi da cui non prendere spunto. ZVOTO 7
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