Contraddizioni in essere

Premetto che di contraddizioni riguardo la religione cattolica ne ho riscontrate nell'arco della mia vita davvero parecchie, ma questa mi ha fatto ridere, soprattutto parlandone con chi ci crede davvero troppo!
Il sacramento della Confessione per definizione riguarda il sentito pentimento del cattolico che ne "usufruisce", va da sé, quindi, che non può essere né imposto, né tantomeno deve essere vissuto come un obbligo, pena l'espulsione dalla casa... ehm, del  Signore!
Scherzi a parte, confessarsi per "apparenza", "perché si deve fare", ha poco senso laddove si vuol essere e non apparire dei buoni cristiani, degli esseri umani puliti dai peccati e potere quindi "sedere alla tavola del Signore e mangiare del suo pane"... eh sì, l'ostia... fare la Comunione!
Insomma tornando al succo del discorso la confessione deve essere fatta quando ci si sente davvero pentiti dei peccati fatti. Naturalmente parlare al parroco del più e del meno non equivale certo al sentito pentimento, né certo il Padreterno può sempre perdonare il no, non ho detto bugie (-_-') o il ma figuriamoci se so cosa sono gli atti impuri (-_-')!
Problema con questa religione è che impone di "santificare le feste". E' proprio da questo concetto in poi che nasce la contraddizione.
Eh, beh, insomma a messa ci devi andare per forza, la comunione te la devi fare per forza... e per farti la comunione ti devi confessare per forza, anche se non sei pentito, anche se non te la senti di "aprire il tuo cuore al Signore" devi necessariamente seguire tutti i passaggi burocratici che portano al fine ultimo: "il corpo di Cristo", eh, Amen!
Bene.
Insomma la Prof. mi aveva detto di dimostrare il Teorema, ma così è troppo facile!
Sono sempre meno propensa ad "aprire il mio cuore" a questi, che il più delle volte sembrano essere pedofili-preti e nemmeno il contrario.
Detto questo, sì, beh buona Pasqua! ^_^