Per ottenere l’autorizzazione di proseguire l’attività di ricezione e gestione dei rifiuti non pericolosi, la mega discarica Ecoadda ha superato l’opposizione di un agricoltore con un astuto espediente giuridico, ovvero un contratto regolare che sembrava porre una condizione di garanzia all’agricoltore stesso.
Era stato proprio lui, l’imprenditore agricolo, a dire no a Ecoadda durante la conferenza dei servizi presso la Provincia di Lodi: nessun permesso alla società controllata da Waste Italia di piantumare sul suo terreno.
Ecoadda non aveva altra scelta, circondata da luoghi dove non avrebbe potuto installare alcuna mitigazione ambientale, ad esempio la lanca di Soltarico, che divide la montagna di immondizie dal fiume Adda. Dall’altro lato corre la provinciale per Lodi, dietro sorgono altri terreni, ed era quella l’unica opportunità per piantumare.
Il contratto presentava all’articolo 5 due frasi, sintatticamente due coordinate ma all’apparenza subordinate.
Precisamente il testo recita che l’accordo tra Ecoadda e l’agricoltore sarebbe durato sei mesi e che poi sarebbe scaduto. La seconda frase afferma che l’accordo, o meglio convenzione, sarebbe stato condizionato dall’ottenimento dell’autorizzazione.
La prima frase è stata fatta valere e il contratto è stato ritenuto scaduto da Ecoadda senza che l’agricoltore potesse farci nulla.
La società che gestiosce la superdiscarica di Soltarico di Cavenago D’Adda ha potuto ottenere l’autorizzazione grazie alla convenzione con l’agricoltore, che si era impegnato a piantumare su un terreno che sarebbe rimasto suo.
La discarica di Ecoadda, esistente a Soltarico, frazione di Cavenago D’Adda, già da anni, quindi ha proseguito la propria attività, ottenendo recentemente un ulteriore ampliamento.
Ma perché?
Perché deve esistere una discarica privata dalle dimensioni eccezionali vicino una lanca protetta e al fiume Adda?
La politica non riesce nemmeno a tutelare la salute, per non parlare del paesaggio, di una zona agricola di valore.
Ma nei prossimi post vedremo che la politica ha ricevuto un beneficio da quella discarica.
E la compensazione ambientale per quel laghetto d’acqua di falda probabilmente emerso perché la montagnola d’immondizie pesa troppo e spreme dal suolo un laghetto perenne?
Un milione e 800mila tonnellate il peso in continuo aumento montagnola di spazzatura.
Nella doto in alto il dita indica il luogo previsto per le compensazioni.