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Contro il corporativismo ecologista: un gemellaggio con Israele "per tutelare l'ambiente"?
Creato il 31 marzo 2015 da DomenicolosurdoLa presa di posizione, vibrante e precisa, di ISM-Italia chiama tutti a riflettere. A tale proposito mi permetto di rinviare a quanto ho scritto nel mio libro La sinistra assente. Crisi, società dello spettacolo, guerra, a conclusione del paragrafo 8. 7 [DL]:
«La serietà della lotta per la difesa dell’ambiente si misura anche dall’impegno contro l’imperialismo e la sua politica di guerra. La fuga dai reali conflitti del mondo odierno e l’arroccamento in una sorta di corporativismo ecologico non promettono nulla di buono né su un fronte né sull’altro».
Lettera agli attivisti di Legambiente, WWF, Italia Nostra e GreenpeaceOggetto: Gemellaggi con Israele per tutelare l’ambiente
Da un lancio dell’ANSA del 5 febbraio in allegato, apprendiamo, con profondo sconcerto e indignazione, che i presidenti di Legambiente, Vittorio Gogliati Dezza, del WWF, Fulco Pratesi, di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana e di Greenpeace, Andrea Purgatori, si sono incontrati con l’ambasciatore israeliano Naor Gilon e con il ministro Gian Luca Galletti, per promuovere “futuri gemellaggi con l’obiettivo di tutelare l’ambiente”. In prospettiva, oltre a uno specifico appuntamento in occasione di Expo 2015, anche “un viaggio in Israele per conoscere quali risorse vengono impiegate nella difesa della natura”. Per chi conosce, anche minimamente, la tragedia della Palestina storica sottoposta nel 1948 a una feroce “pulizia etnica”, della Cisgiordania, sottoposta insieme alla Striscia di Gaza dal 1967 a un regime di Apartheid e, infine, della Striscia trasformata dal 2007 in un grande campo di concentramento a cielo aperto, fatto oggetto periodicamente di violentissime operazioni militari di natura genocidaria (da “Piombo fuso” del dicembre 2008 alla più recente operazione “Margine protettivo” del luglio 2014), le considerazioni esposte nell’articolo citato appaiono macabre. Suona macabra l’affermazione che in Israele “è positivo il bilancio fra alberi tagliati e quelli piantati” perché è facile documentare che lo Stato di Israele ha, dal 1967, sradicato 800.000 ulivi, la principale fonte di sussistenza della popolazione palestinese dei territori occupati. Vedi Uprooted, http://visualizingpalestine.org/visuals/olive-harvestSuona macabra l’affermazione che “in Israele ci sono 150 riserve naturali e parchi naturali”, perché è facile documentare che molte di queste riserve e di questi parchi sono stati realizzati per occultare i resti dei villaggi palestinesi distrutti nel 1948, oltre 500. Suona macabro il riferimento alla gestione delle acque e dei fiumi, sapendo del feroce sfruttamento delle fonti idriche a esclusivo vantaggio della popolazione israeliana e delle colonie illegali in Cisgiordania. Con il divieto per i palestinesi anche di scavare pozzi. Suona macabro ogni riferimento alla “sensibilizzazione nelle scuole verso i temi ambientali”, sapendo che, nella Striscia di Gaza, le scuole, anche quelle gestite dalle Nazioni Unite, sono state oggetto di bombardamenti mirati. Vedi OCHA, United Nation Office for the Coordination of Humanitarian Affairs occupied Palestinian territory, Fragmented Lives Humanitarian Overview 2014, March 2015,www.ochaopt.org/documents/annual_humanitarian_overview_2014_english_final.pdfNel ribadire la nostra indignazione per il comportamento dei massimi esponenti delle vostre organizzazioni e restando a vostra disposizione per ogni ulteriore e più dettagliata informazione sui “crimini di guerra” e sui “crimini ambientali” commessi dallo Stato di Israele, vogliamo augurarci che da parte degli attivisti delle associazioni ambientalistiche si manifesti un fermo e netto rifiuto contro ogni forma di gemellaggio e di collaborazione, diretta o indiretta, con lo Stato di Israele. Alfredo Tradardi Coordinatore ISM- Italia www.ism-italia.org[email protected] Torino 27 marzo 2015
Allegato
Italia e Israele futuro gemellaggio per Ambiente
Puntano a scambio conoscenze e tecnologie
ANSA> Ambiente&Energia> Istituzioni e UE > Italia e Israele, futuro gemellaggio per Ambiente
05 febbraio, 12:20
Gli alberi più grandi e vecchi sono i veri polmoni della Terra (fonte: Asier Herrero)
Scambio di esperienze e confronto sulle più urgenti problematiche ambientaliste fra Italia e Israele, che puntano a trasferirsi il know how in vari settori per migliorare la tutela dell'ambiente. Così i due Paesi intendono collaborare e lo hanno spiegato in occasione della festività ebraica di 'Tu Bishvat-il Capodanno degli alberi' e in vista di Expo 2015. In occasione dell'Expo, "sull'ambiente bisogna cogliere l'attenzione di tutti i Paesi del mondo" e per questo ci sarà una giornata dedicata all'approfondimento dei temi ambientali ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, incontrando i rappresentanti del Council for a beautiful Israel, l'ambasciatore dello Stato di Israele, Naor Gilon e i presidenti delle associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Wwf e Italia Nostra.Italia e Israele puntano dunque a creare un gemellaggio con l'obiettivo di tutelare l'ambiente e le risorse del proprio Paese e ad uno scambio di tecnologie e nuove pratiche. In Israele, "piantare alberi è una tradizione", tanto che "ne sono stati piantati 240 milioni", ha spiegato il biologo marino Angelo Colorni, del Centro nazionale di Marecoltura israeliano. Su una superficie di 250mila ettari in Israele - ha ricordato - ci sono 150 riserve naturali e 65 parchi naturali.
Nel rilevare che in Israele "è positivo il bilancio fra alberi tagliati e quelli piantati", l'ambasciatore Gilon ha auspicato che in occasione dell'Expo ci sia anche un incontro interreligioso fra cibo e ambiente.
Parlando del proprio campo di ricerca, l'acquacoltura, Colorni ha rilevato il gran lavoro fatto per la "riabilitazione dei fiumi di Israele, troppo scarsi" che grazie a "massicci sforzi del governo sono sati riportati in vita con la presenza di numerosi pesci". Grandi sforzi sono stati compiuti anche per sviluppare tecnologie per l'allevamento di pesci di acqua salata (dalle orate alle spigole) anche a fronte del problema dell'inquinamento delle acque del golfo. Motivo per cui tonnellate di pesci sono state trasferite nel mar Mediterraneo.Il Council for a beautiful Israel ha contribuito a questo e altri progetti, per esempio nel riciclo dei rifiuti o nella sensibilizzazione contro i mozziconi di sigarette per strada o i residui di cani e gatti (quelli randagi sono 3 milioni), promuovendo il senso civico e quello della bellezza. E fra le iniziative anche la pulizia delle spiagge e la sensibilizzazione nelle scuole verso i problemi ambientali. Il ministro Gian Luca Galletti ha rilevato che "non si può prescindere dall'Ambiente": pur riconoscendo l'importanza della tecnologia bisogna riconoscere e fare i conti la natura, ad esempio i cambiamenti climatici e i fenomeni meteo estremi. Quindi, bisogna pensare all'oggi ma anche a quello che si lascia alle generazioni future. "Occorre trovare un punto di convergenza anche con Paesi distanti e a prescindere dalle differenze religiose o culturali", ha detto il ministro portando ad esempio la sua visita in Cina dove lo smog è come una nebbia perenne: "quello dei cinesi è anche un nostro problema".Nell'incontro organizzato da 'The italian council for a beatiful Israel' con il Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, l'Ambasciatore dello Stato di Israele, Naor Gilon, e i rappresentanti delle associazioni Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, Greenpeace Andrea Purgatori, Wwf Fulco Pratesi, Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana, è stato rivolto loro l'invito di un viaggio in Israele per conoscere quali risorse vengono impiegate nella difesa della natura. La scelta del Capodanno degli alberi è stata fatta "per testimoniare che gli Ebrei nascono come popolo di pastori per poi diventare anche agricoltori che quindi imparano presto a celebrare le proprie feste sublimando i cicli della natura: la semina, il raccolto, le primizie, gli alberi. Tu Bishvat (detta anche Rosh-ha-shanà Lailanoth: capodanno degli alberi) cade il 15 di Shevat secondo il calendario ebraico che, essendo lunare e quindi più aderente ai cicli della natura, non corrisponde ad una data fissa del calendario gregoriano".
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