“A Natale sotto l’albero fate trovare il succo di Aloe vera, la pianta anti-tecnostress per eccellenza“. E’ la nuova iniziativa di Netdipendenza Onlus, organizzazione che in Italia si impegna dal 2007 per prevenire le malattie professionali che colpiscono i lavoratori digitali: il tecnostress, la Internet addiction disorder (Iad) e i disturbi alimentari.
“L’aloe contiene 12 vitamine, 18 aminoacidi, 20 sali minerali e combatte i principali sintomi del tecnostress“, spiega Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza che, per far conoscere le numerose proprietà della pianta, ha scritto un libro ‘Aloe, la pianta anti-tecnostress’.
In Italia si stimano 1,8 milioni di lavoratori a rischio tecnostress, in base a una ricerca di Netdipendenza pubblicata in estate. La malattia causa stanchezza, mal di testa, calo della concentrazione, disturbi gastrointestinali, ansia, insonnia, ipertensione disturbi alimentari. “I ritmi frenetici di lavoro e l’uso continuo delle nuove tecnologie inducono i lavoratori digitali a consumare pasti veloci in pochi minuti, con poche sostanze nutritive. In altri casi si pranza con uno snack o un panino, continuando a lavorare davanti a uno schermo”, dice Di Frenna.
“Il disturbo alimentare e’ un problema molto diffuso tra i lavoratori e i manager che trascorrono molte tra computer e il cellulare – spiega il nutrizionista Luca Di Russo – Capita anche che navigando su Internet o sui social network si saltino i pasti. Uno dei motivi che rendono speciale l’aloe sta nel fatto che possiede un’ampia gamma di principi nutritivi, capace di apportare una straordinaria regolazione metabolica. E’ una pianta depurativa, stimola il nostro sistema immunitario, e’ antiossidante e previene i disturbi gastrointestinali”.
FONTE – RAI Televideo