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Controesodo di Natale

Creato il 25 dicembre 2010 da Andima
Ma che davvero per la nuova legge controesodo, così, di colpo, adesso tutti gli italiani all'estero decideranno di tornare? Per quelle righe acclamate come un regalo di Natale, come una presa di coscienza, come un atteso passo verso il rientro di quella massa di cervelli in fuga, capitale economico in uscita nei conti dei numeri e del progresso? Peccato che, quel decreto, venga proprio da una classe politica che fino a pochi giorni prima aveva dimostrato per l'ennesima volta la sua materia prima, la sua corruzione, la sua svendita fisica e morale; peccato che ad eleggerla sia stato proprio quell'insieme gelatinoso d'insani rappresentanti della democrazia e detentori del volere degli italiani, sì proprio loro, e anche di quelli emigrati.
Ma che davvero per la nuova legge controesodo, così, di colpo, adesso tutti gli italiani all'estero decideranno di lasciare tutto quello creato altrove in anni di sacrifici, battaglie, compromessi, sconfitte e soddisfazioni? Come se di colpo bastassero tre anni di benefici fiscali a cambiare un paese, una mentalità, un'attitudine culturale, un equilibrio sociale che magari fu davvero causa della partenza, della valigia e dell'emigrazione? O bastano davvero tre anni di sgravi fiscali per ridurre di colpo l'equazione di benessere risolta in un altro posto, per disincantare piaceri ed emozioni scoperte in qualche altro intorno nel mondo e richiamare alla patria, al portafoglio e la dichiarazione dei redditi? Peccato che una legge non è magia e anche se ci sarà quel 30% in meno per lei, quel 20% in meno per lui, fuori per la strada, in ufficio o in coda alla posta, sarà esattamente lo stesso e se s'era lasciato per cambiare, il controesodo cambia poco.
Ma non sarebbe stato più utile ed efficace un cambiamento più pratico e reale, una bella dimissione di massa, una rinuncia di chi è colluso con la mafia, di chi ha cambiato parte ignorando l'elettorato dimenticato, di chi sa gridare solamente al razzismo e l'intolleranza, di chi lascia crollare mura antiche pompeane, di chi vorrebbe arrestare già nella culla chiunque domani possa scendere in piazza e gridare al dissenso, di chi s'inchina alle istituzioni medioevali e papali e chi sorride davanti all'ennesimo plastico di Vespa o detta le notizie di propaganda e insipidità ai telegiornali unilaterali, ecco, non sarebbe stato un miglior regalo di Natale?
Ma che davvero gli italiani all'estero non aspettavano altro che qualche soldo in più in Italia per tornare a casa, rientrare nei confini di lingua e sole, volare indietro e non lasciare più pasta, pizza e busta paga? E tu, tu davvero tornerai ringraziando col sorriso il controesodo? Io no, ma quel provvedimento è diventato l'ennesimo pretesto familiare per rinforzare la classica domanda "ma quando torni?" perché adesso ci sono anche gli sgravi fiscali, c'è la coscienza delle cose, il governo ti aiuterà a rientrare (ma chi aveva chiesto aiuto? Ha bisogno d'aiuto chi è in difficoltà non chi sta bene altrove... ) e più che un regalo è servito ad inquinare umori altrimenti migliori. Succede anche questo, il giorno di Natale.

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