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Controllarsi per non esser controllati

Creato il 09 ottobre 2010 da Andrea Rattacaso @rattablog2
Controllarsi per non esser controllatiDa tempo ormai nel mondo, soprattutto in Italia, si possono osservare le enormi lobby internazionali che indirettamente controllano i governi che a loro volta influenzano i cittadini “consumatori”. 
Soprattutto nei paesi industrializzati, molto più abituati a vivere nel benessere, le persone risultano mentalmente più deboli e quindi meno propense a resistere a quei meccanismi di controllo che, purtroppo, illudono di poter dare sicurezza e benessere a tutti.
Una popolazione pigra, legata alla paura di perdere tutto il benessere che ha, risulta essere un burattino già con i fili pronti che aspetta solo di esser manovrato. Abbiamo troppa paura per pensare con le nostre teste, per correre il rischio di essere diversi dagli altri, per imparare le cose condannate dai pregiudizi della massa, per scoprire luoghi e prendere atto di situazioni che gli altri non vogliono nemmeno accettare che esistano. 
In un certo senso chi si sottomette alle proprie paure, vista la scarsa fiducia in se stesso, può sentire sicurezza ad essere manovrato da altri e questo può dare l'impressione che la propria vita abbia un senso. Ma se vi dico che il senso della nostra vita è ormai diventato consumare beni e sevizi, produrre redditi ed eleggere i potenti per delegare a loro le nostre decisioni sono certo che chiunque, come minimo, storcerebbe un po' il naso.
Facendoci frenare dalla paura di essere noi stessi non riusciremo mai a costruire il nostro modello di vita, unico e indipendente, e saremo costretti sempre e comunque ad omologarci alla maggioranza delle persone che conosciamo così da aver la sicurezza di essere accettati.
Quando non controlliamo quello che sentiamo dentro, quando smettiamo di combattere questa paura di apparire così come siamo succede che veniamo manovrati da chi sta in alto, senza che noi ce ne accorgiamo. Succede così che oggi i giovani per sentirsi apposto con se stessi devono spendere un botto di soldi in palestre, vestiti, accessori, elettronica senza mai raggiungere un completo appagamento personale. 
Lo stesso vale per gli adulti: si lavora di più perchè mancano soldi, aumenta lo stress e per sentirci meglio spendiamo ancora più soldi per coccolarci, per sentirci più uguali agli altri, per possedere quello che hanno le “persone felici” (le persone che vogliono farci credere che siano felici).
Budda, molti secoli fa, insegnava che per essere felici bisognava staccarsi dai beni materiali; già mi immagino oggi il caro Budda che viene preso in giro in TV con qualche scusa, magari perchè è povero ed è invidioso di chi ha più soldi di lui.
Per sfuggire a questi meccanismi di controllo è necessario riacquistare il controllo di se stessi, superando le paure che usano per controllarci, tagliando i fili tra  burattino e burattinaio. Questo significa che dobbiamo tornare noi ad essere l'autorità a cui dobbiamo obbedire usando il nostro buon senso, ossia ciò che ci impedisce di danneggiare noi e gli altri.
Quale è la ricetta per poter attuare questo cambiamento in noi?L'ingrediente principale è racchiuso in una sola parola: rinunce.
Fa paura questa parola, no? Io lo so che vi fa paura perchè conosco prima di voi quale è il concetto che sto per esporvi. 
Rinunciare alle nostre abitudini piacevoli è come rinunciare ad una nostra sicurezza di stare bene: la sigaretta dopo il caffè, la partita a carte, la vacanza, il sesso facile a pagamento, la partita al videogioco, lo shopping con le amiche, il trattamento di bellezza sono solo alcuni degli esempi che ci costringono a lavorare più di quello che serve, a spendere ancora più soldi e tempo.
Rinunciare all'abitudine però non significa rinunciare ai piaceri della vita ma anzi: avere bisogno di una vacanza per stare meglio è una cosa ben diversa che farla quando già si sta bene con se stessi. Prima di tutto perché quando si sta bene, se non è necessario, si rinuncia senza problemi ad un abitudine costosa e, seconda cosa, godersi il piacere quando già si sta bene non ha prezzo
Ma dove possiamo trovare le motivazioni per rinunciare alle abitudini che ci fanno stare bene?
Anche qui la risposta è semplice: si trova nell'amore. Amore per noi stessi, verso le persone che amiamo, verso l'ambiente, verso tutta l'umanità...
L'antidoto per le nostre paure è l'amore. Da ciò che amiamo troviamo il coraggio di fare le rinunce, di indagare su ciò che ci dicono dall'alto, di andare contro ciò che ci impone la massa, di rinunciare ad un piccolo piacere personale in favore di un benessere più grande per la collettività.
Succede così che abbiamo finalmente il coraggio di essere noi stessi, di ribellarci a quegli istinti che ci portano ad essere prevedibili, quindi controllabili. Se si ama il proprio popolo, per il bene di tutti si coopera per un vantaggio collettivo anziché dalle decisioni imposte dai media o da un organo ufficiale. 
Vogliamoci tutti più bene. Pensate cosa succederebbe se un berlusconiano andasse contro Berlusconi perchè ha fatto qualcosa di ingiusto, se uno juventino fischiasse la Juventus perchè ha avuto un favore arbitrale, se un cristiano ammonisse un vescovo quando condanna un omosessuale. Non credo che un mondo del genere sarebbe così sbagliato.
In un mondo di egoisti solo i più forti governano, solo sottomettendo gli ego più deboli. In un mondo di altruisti, dove tutti amano tutti, ogni individuo ha 6 miliardi di persone disposte ad aiutarlo. Tra questi due estremi ovviamente impossibili da realizzare, penso che voi tutti intravediate quale sia la scelta più positiva a cui tendere.
Io credo che le persone siano qualcosa di più di un ingranaggio politico-economico capace di produrre reddito, di consumare beni e servizi e di delegare decisioni a qualcuno.
Se la pensate come me, svegliatevi e diventate padroni di voi stessi.
"Questo sistema lo abbiamo creato noi, quindi possiamo anche cambiarlo".
Annie Leonard

PER SAPERNE DI PIU':
Controllarsi per non esser controllatiEsiste questo movimento che si interessa molto più nello specifico del controllo delle masse nei paesi democratici.La sua nascita è frutto del lavoro di ragazzi che collaborano per uno scopo comune molto nobile, facendo anche qualche rinuncia economica per poter fornire a noi quei mezzi necessari per essere davvero liberi.
Mentre andate a visitare questa pagina cercate di non avere pregiudizi, finirete per rovinare una valida opportunità di imparare qualcosa:

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