Bari - Come è cambiato nell’ultimo decennio lo scenario immobiliare della città di Bari. Se lo sono chiesti gli agenti immobiliari e gli statisti riuniti ieri a convegno presso la Camera di Commercio di Bari grazie al Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari. Se il Murattiano con le sue quotazioni che possono superare al metro quadro anche i 5 mila euro si conferma il quartiere più costoso dove comprare casa, seguito da Madonnella e Poggiofranco, lo studio sulle transazioni nel decennio 1999-2010 firmato da Raffaele Calvio, titolare della Solutio ReImmobiliare, ha messo in evidenza come dal 2003 in poi c’è stata una rivalutazione delle case costruite prima di 40 anni fa del 93%. La media delle compravendite nell’ultimo decennio si è attestata sulle 14.500 unità immobiliari, con punte di 16 mila unità nel 2002 e nel 2006.
“L’andamento è abbastanza regolare per le diverse tipologie di immobile, sia nuovo che vecchio, non ci sono grosse differenze nelle vendite – ricorda Calvio – certo c’è una differenza nei prezzi, a Loseto ad esempio oggi si può comprare pagando un metro quadro tra i 700 e i 1200 euro, prezzo trecento volte inferiore al Murattiano mentre credo che le zone di prossimo interesse per gli acquisti saranno Japigia e San Paolo. Ma dovrà esserci una rimodulazione del mercato del nuovo: case da 100 metri quadri interessano sempre meno con l’aumento dei single e delle coppie separate”. Ma bisogna veramente costruire nuove case? L’idea del Comune di Bari, spiegata dall’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro, è di riqualificare l’esistente, puntando ad accordi di tipo pubblico-privato sul modello del Pirp di Japigia e di san Marcello, perseguendo quella che è la politica dei Mix, creare cioè quartieri e nuove zone di urbanizzazione dove convivano case popolari, cooperative e quote di immobili da destinare al libero mercato. E dall’accusa di voler operare una cementificazione selvaggia della Caserma Rossani Elio Sannicandro si difende senza se e senza ma: “In consiglio comunale l’ordine del giorno in materia che tanto scalpore ha destato alla fine del 2011 è stato ritirato dal capogruppo di Sel Pierluigi Introna – ricorda Sannicandro – e nel progetto di fattibilità tanto contestato c’erano dieci opzioni diverse, questo per far capire che ancora tanto c’era da discutere e da confrontarsi. Ecco perché mi ha fatto innervosire l’atteggiamento nell’ultimo consiglio comunale del coordinatore delle opposizioni Ninni Cea. Certo dopo lo screzio ci siamo chiariti ma sulla Rossani ora è la Regione Puglia che ci deve chiarire come utilizzare i 13 milioni di euro che può investire nella riqualificazione e da quale capitolo di spesa deve prendere questi fondi”. Serve un protocollo d’intesa e per quello serve un passaggio politico che coinvolge le due prime donne della politica nostrana, Nichi Vendola e Michele Emiliano. E solo dopo aver messo mano alle firme e aver dispensato sorrisi agli obiettivi delle telecamere i tecnici di Comune e Regione potranno lavorare per un progetto definitivo. E che ci siano nuove case da costruire in pieno centro? Magari qualcosina, il mercato immobiliare e le aziende edili potrebbero averne qualche vantaggio.
TRATTO DA Barinews.it sabato 15 gennaio 2012