Durante l’ultimo Consiglio Comunale di Menfi è stato votato favorevolmente (punto passato con i soli voti della maggioranza) la proposta di deliberazione avente per oggetto l’istituzione “Area Raccolta Ottimale all’interno dell’ATO AGRIGENTO PROVINCIA OVEST per l’organizzazione e la gestione del servizio rifiuti. Approvazione schema di convenzione”, e che prevede di assegnare all’Unione dei Comuni Terre Sicane il compito di coordinare il servizio di raccolta, trasporto e pulizia, attraverso l’istituzione di un’Assemblea e di un Ufficio Comune, lasciando ai Comuni le competenze economiche e giuridiche sui lavoratori del settore.
Tale atto non ha convinto e continua a non convincere il MoVimento 5 Stelle di Menfi che, attraverso un comunicato stampa divulgato sul loro sito ufficiale, continua ad esprimere perplessità a iosa per quanto riguarda la convenzione per la gestione dei rifiuti nell’Area di Raccolta Ottimare (ARO).
Gli attivisti si mostrano contrari perché alla base della proposta votata in Consiglio manca, secondo loro, uno strumento fondamentale: lo studio di fattibilità.
“Senza un piano di intervento -sostiene il M5S- redatto prima di stipulare la convenzione, anche sotto forma di semplice studio di fattibilità, magari mettendo a confronto più metodi di gestione (ovviamente sempre pubblica, perché noi non discutiamo di altro), non c’è ad oggi nessun elemento concreto che assicuri noi cittadini sul raggiungimento dell’obiettivo di ridurre le tasse sui rifiuti e di migliorare il servizio attraverso la convenzione stipulata”.
“In altre parole -continua la nota- perché non redigere prima il piano di intervento in modo da mettere nero su bianco gli obiettivi della nuova gestione e poi procedere all’approvazione della convenzione ARO?
“A proposito di rifiuti -conclude il MoVimento 5 Stelle di Menfi- lo scorso 3 febbraio abbiamo fatto un’interrogazione al Sindaco con la quale abbiamo chiesto le motivazioni che lo hanno spinto a votare per l’elezione di Marinello e Di Carlo nel CdA della SRR nonostante le direttive dell’assessorato regionale impedissero la nomina di persone esterne agli enti locali agrigentini. Ad oggi non abbiamo ancora avuto una risposta”.