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Convinzioni limitanti: che disgrazia! – 2^ parte

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

Il male è "indispensabile" quanto il bene? L'egoismo è "necessario" quanto l'altruismo? L'odio è "utile" quanto l'amore?

Noi preferiamo il giorno alla notte perché l'oscurità ci spaventa fin dalla nascita. Crescendo però comprendiamo che anch'essa, come la luce, è utile e necessaria! Infatti, durante la notte l'organismo elimina le tossine accumulate durante le ore diurne, si riposa e rigenera. Se il nostro corpo non riposa abbastanza, il cuore può subire un infarto che è un modo deciso e brusco per obbligarci a fermarci; e se non riposa la mente dormendo abbastanza e smettendo di pensare, potremmo avere fissazioni e allucinazioni fino ad impazzire.

I due valori di ogni coppia di opposti interagiscono tra loro come fanno il giorno e la notte, e perciò l'uno non può esistere senza l'altro. I poli opposti sono inseparabili come le due facce di una medaglia. Sappiamo bene che se non c'è collegamento tra il polo positivo e quello negativo della corrente elettrica, la lampadina non si può accendere.

Ne consegue che il polo positivo e quello negativo di ogni coppia hanno uguale importanza. I o credo che il creatore sia stato infinitamente intelligente e saggio.

Ogni cosa ha pregi e difetti, e i difetti appaiono a seguito di eccessi (positivi o negativi). Se un polo, per esempio l'amore, diventa eccessivo, il polo opposto, l'odio, s'indebolisce, e salta la loro interazione. E' come voler far giocare con l'altalena basculante due ragazzi di diverso peso: l'altalena non si muoverà neanche con una spinta energica.

Un innamorato che ami troppo, finisce per attaccarsi morbosamente e diventa un peso insopportabile per la fidanzata, la quale non ne può più a causa della sua presenza asfissiante e della sua gelosia e possessività, a cui si accompagnano scatti improvvisi e coatti ogni volta che lei fa qualcosa che a lui non garba. Gli scatti d'ira sono causati dall'odio rimosso che si risveglia automaticamente quando le cose non vanno come l'innamorato vorrebbe.

E quindi sembra ovvio dover dedurre che l'odio serve a funzionare bene l'amore, anche se è una cosa bruttissima, perciò non si può sopprimere e non bisogna rimuoverlo; l'egoismo serve a equilibrare l'altruismo, anche se è comunque riprovevole, e non lo si può sopprimere, né si deve rimuoverlo; e il male appare "indispensabile" quanto il bene anche se nessuno lo vorrebbe, e non si può sopprimere e non si deve rimuovere.

Ecco, vedo già qualche benpensante scalpitare e partire all'attacco! "Ma che sta dicendo: l'odio e l'egoismo servono, il male è indispensabile. Costui o è pazzo o non sa quello che dice!"

E invece stiamo illustrando, forse in maniera originale e un tantino avvincente, l'ormai consolidata teoria dell'"ombra" formulata dal padre della psicologia analitica, C.G. Jung, secondo il quale tutto ciò che c'è di oscuro, brutto e riprovevole in ogni essere umano, ha la stessa valenza di ciò che rappresenta la sua luce e le sue virtù.

Jung, affermava spesso: " Preferisco essere "completo" piuttosto che buono", cioè essere buono e cattivo allo stesso tempo, proprio per sottolineare l'importanza che dobbiamo essere consapevoli di entrambi i poli di ogni coppia (positivo e negativo). E quindi, per raggiungere l'equilibrio e la pace interiore, occorre integrare la nostra ombra, e ciò è possibile soltanto se non abbiamo pregiudizi e convinzioni limitanti sui lati oscuri dell'uomo, aprendoci alla consapevolezza.

Insomma, credere che l'egoismo e l'odio, per esempio, siano sempre abominevoli, è una convinzione limitante che ci potrebbe danneggiare gravemente poiché ci porta a rimuoverli, con grave pregiudizio per il nostro equilibrio interiore e il nostro comportamento. Soltanto attraverso l'integrazione dei poli rimossi cessa la dualità, ossia la divisione e la lotta interiore tra bene e male e finiscono i conflitti interiori che ci tirano in direzioni opposte!

È assodato dunque: i due termini di ogni coppia di opposti sono entrambi indispensabili all'equilibrio e al buon funzionamento dell'insieme. Se non premi su ON, la luce non si accende; e se non premi su OFF non si spegne!
Inoltre per funzionare bene, i due fattori opposti devono avere lo stesso "peso o valore o intensità", come abiamo visto per i due ragazzi che giocano con l'altalena.

Se sono convinto che rabbia e grinta siano dannose in assoluto, perché magari mio padre mi rimproverava aspramente ogni volta che mi lasciavo andare, io le rimuovo e me ne libero per non perdere l'amore e la sicurezza e mi convinco che la cosa migliore da fare sia arrendersi. Ma quando poi capiterà di essere aggredito, maltrattato o insultato da qualche maleducato, mi troverò a mal partito perché non saprò difendermi e farmi rispettare. E allora, secondo te, come mi sentirò?

Va anche detto che essere altruista, per esempio, è una scelta consapevole e razionale tipica dell'emisfero cognitivo (sinistro) e la si apprende con l'educazione. Invece, essere egoisti è una qualità innata automatica, inconsapevole e irrazionale, tipica dell'emisfero emotivo (destro).

Soltanto se sono pienamente consapevole degli effetti dell'uno e dell'altro modo di comportarmi, sono in grado di scegliere consapevolmente tra l'altruismo e l'egoismo.

Ci rendiamo conto, a questo punto, che la tanto vituperata dualità del Creato è giusta e necessaria. Essa è un problema fino a quando non cresciamo abbastanza in fatto di consapevolezza. Se manca la consapevolezza, non accettiamo e non ci preoccupiamo di integrare i nostri lati oscuri. Integrarli significa diventarne coscienti e accettarli, farli propri. Non solo dobbiamo accettare i lati oscuri innati, ma anche i nostri limiti e i nostri difetti senza farcene un problema, in modo da non intaccare la nostra autoimmagine o autostima. L'autostima è appunto la convinzione che abbiamo su noi stessi, su come ci vediamo, sentiamo e valutiamo.

Guai a far dipendere l'autostima dai risultati che abbiamo ottenuti finora, guai a paragonarci con chi sta meglio di noi, e guai a dipendere dall'approvazione degli altri: in questi casi la nostra autos L'autostima è una convinzione regina, e se è negativa è una vera disgrazia. L'autostima o stima di sé è a prescindere e dipende da quanto siamo stati accolti, amati e rispettati da bambini. tima è negativa e andiamo incon
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tro a mille frustrazioni! L'autostima è proprio credere in se stessi. L'autostima è accettazione totale di se stessi, anche quando le cose non vanno come noi vorremmo.

Se fino ai 7 anni almeno (ma è meglio anche dopo), i figli non ricevono amore incondizionato, ossia privo di qualsiasi condizione - Ti voglio bene soltanto se ubbidisci, se non fai capricci, se non butti niente per terra, se non ti sporchi, se non cadi, se non piangi, se porti buoni voti... - i genitori saranno responsabili, senza volerlo e nonostante le loro buone intenzioni, della loro repressione. Inoltre, i figli continueranno anche da adulti a essere condizionati - come scrive il formatore dei formatori Max Formisano nel suo best seller " Se solo potessi... - 9 domande che cambieranno la tua vita "- dai tre allucinogeni dell'autostima: risultati, paragoni e bisogno d'approvazione.

È bene accettarsi così come siamo e amare le cose che già abbiamo perché è proprio questo atteggiamento mentale di gratitudine e contentezza verso la vita, che ci consente di migliorare le nostre competenze e abilità giorno per giorno.

Ed è bene imparare a volerci bene a prescindere perché più curiamo il nostro amor proprio, più riusciamo nella vita; più siamo convinti del nostro valore intrinseco, della nostra unicità, a prescindere dai risultati, e più successi arrivano.

Soltanto se diventiamo "completi" saremo equilibrati e sani, e anche la nostra autostima sarà sana.

Se non credi in te stesso, i tuoi risultati saranno determinati dalla convinzione di valere poco. Credere in se stessi è la leva più potente in assoluto.

I conflitti interiori sono causati dalle rimozioni e quindi dalla non integrazione dell'ombra.

E se è assodato che non deve essere bassa, non deve però neanche essere alta perché ci sentiremmo superiori agli altri e li tratteremmo in maniera sprezzante, comportandoci da sbruffoni inaffidabili, aggressivi e prepotenti. Come conferma Max Formisano: "Una sana autostima passa attraverso l'accettazione del nostro lato oscuro". In medio stat virtus!

Soltanto accettando e integrando i nostri lati oscuri, siamo in grado di tenerli a bada facendo prevalere il bene sul male. Dobbiamo diventare "completi", come diceva Jung, riconoscendo la giusta importanza e il giusto "peso" al polo "negativo" di ogni coppia: guai a negarlo e rimuoverlo!

Darsi "troppa" importanza o dare "troppa" importanza alle cose materiali, agli eventi o ad altre persone, partner compreso, è indice di eccessivo attaccamento, dipendenza e incompletezza (immaturità da carenze affettive); e quindi non saremo equilibrati e obiettivi, e ciò comporta frustrazione e infelicità. Quando stiamo male per qualcosa, basta sgonfiare l'importanza attribuita a quella cosa e ci sentiremo subito meglio.

La rabbia è un'emozione violenta causata da una scarica di adrenalina. Ora, se per educazione o per altri motivi è stata rimossa, quando ci capiterà di subire un affronto, cosa accadrà? L'adrenalina, che è una bomba di energia, viene messa automaticamente in circolo nel sangue dall'ipofisi e inviata alle braccia e alle gambe per affrontare la lotta o la fuga, ma trova resistenza a causa della rimozione della rabbia e della corazza che ci siamo costruiti contro di essa, e perciò non esplodiamo nella furia di parolacce e di calci a mobili e porte e oggetti scagliati per terra... Pertanto, parte delle molecole di adrenalina restano in circolo nel sangue scombussolandoci con tachicardia, sudorazione intensa, difficoltà di respiro e paura di morire; e la parte restante si trasforma in cortisolo, l'ormone dello stress, un autentico veleno per le nostre difese immunitarie. È ovvio che a causa della rimozione inconscia della rabbia e della corazza costruita per proteggerci, staremo ancora peggio in fatto di sensazioni dolorose perché se è vero che la rabbia non esplode, accuseremo però sintomi anche peggiori della rabbia stessa, sintomi che creano spossamento, frustrazione e pensieri ossessivi. Gli attacchi di panico, secondo me, hanno questa spiegazione.

Le convinzioni si formano a seguito di anni di esperienze e di conferme, ma rappresentano il nostro modo di interpretare la realtà, non la realtà stessa. È un delitto non prendere in braccio il tuo bambino che piange!

Le rimozioni causano resistenza, ossia non accettazione, ed è la resistenza o contrasto o non accettazione che genera i conflitti e i blocchi interiori. Senza resistenza non c'è conflitto. Se non spingi, non c'è opposizione. I conflitti interiori si verificano tutte le volte che sai di dover fare una data cosa e tuttavia non hai la forza sufficiente per farla; oppure, sai di doverti comportare in un certo modo, e invece sbagli di nuovo. In questi casi la mente conscia è debole e la forza di volontà è scarsa. L'inconscio (emisfero destro), ossia la nostra parte emotiva, inconsapevole, irrazionale e automatica ha la meglio sul conscio (emisfero sinistro), sulla nostra parte cognitiva, razionale, consapevole e volontaria. E facciamo cose che non vorremmo fare. È il caso dei comportamenti coatti e delle dipendenze da gioco, fumo, alcool, droga...

Mettersi in gioco continuamente uscendo dalla propria zona di sicurezza è la cosa fondamentale per aumentare l'autostima e la resilienza.

Le rimozioni dei nostri lati oscuri sono la causa principale della scarsa sintonia e quindi dell'antagonismo tra i due emisferi cerebrali delle persone immature e non solo..., le quali sono in guerra con se stesse, afflitte da conflitti interiori, paure immaginarie esagerate e pensieri negativi e ossessivi a profusione. I pensieri negativi che si accompagnano alle emozioni, sono involontari e automatici e, secondo me, sono generati dai bisogni inconsci non soddisfatti. Infatti, i pensieri automatici sono avvertimenti che ci manda il cervello per farci capire che abbiamo un bisogno o sentimento inappagato e siamo sulla cattiva strada. Quindi sono da interpretare come un invito a cambiare comportamento.

Le convinzioni limitanti causano il rimuginamento interiore, le emozioni e i pensieri negativi (i sintomi) come conseguenza di bisogni inconsci inappagati (la causa). Per esempio, se la tua donna non ti ama, ti sentirai come minimo deluso, contrariato e arrabbiato perché il tuo bisogno d'amore non è appagato. Ma il tuo bisogno non è soddisfatto a causa delle tue convinzioni limitanti su te stesso. Tu ti senti inadeguato, incapace, immeritevole e insicuro, non credi in te stesso, e quindi, gioco forza non sei in grado di appagare il tuo bisogno d'amore e soffri perché dai troppa importanza al bisogno stesso, te ne fai un problema esagerato, sei poco flessibile e poco obiettivo e non riesci a vedere soluzioni alternative.

Le convinzioni limitanti generano lamentele e mancanza; quelle potenzianti generano soddisfazioni e abbondanza!

Le convinzioni negative o limitanti sono certezze che abbiamo su date cose e rappresentano profezie autoavveranti: quello che credi di te, quello si avvera. Tendiamo a realizzare tutto ciò che crediamo sia vero, anche se in realtà non lo è.

La responsabilità è sempre personale e mai esterna a noi!

I bambini fino ai 7 anni circa non comprendono le ragioni dei grandi e interpretano inconsciamente ogni contrarietà come negativa, come privazione d'amore e sicurezza, e perciò collezionano convinzioni limitanti e negative su se stessi che alla lunga danneggiano la loro autoimmagine. Ecco perché per crescere bene, i bambini hanno bisogno di coccole a profusione, di essere accolti e rassicurati continuamente, non devono mai avere la sensazione di essere stati abbandonati altrimenti diventeranno repressi, ossia pieni di paure immaginarie e diventano incapaci di uscire dalla propria zona di sicurezza. Il segreto per crescerli bene sta nel prenderli in braccio e rassicurarli quando piangono a seguito di un rimprovero o per altri motivi.

Il figlio che si sente più rifiutato che abbracciato, più sgridato che coccolato, perde la fiducia, la sicurezza e la spontaneità e diventerà un pessimista a vita. Invece il figlio viziato, quando uscirà di casa si sentirà schiacciato dagli imprevisti e dalla realtà e avrà paura di tutto perché non ha sviluppato abbastanza resilienza ed è incapace di sopportare il dolore.

Non sentirci tenuti nella giusta considerazione dal nostro capo, non è tanto da addebitare al suo comportamento scortese, quanto al fatto che la nostra autoimmagine (autostima), chiamata anche anima, bambino o sé interiore) è impregnata della credenza negativa inconscia di non valere. Il capo, quindi, o una persona scortese qualsiasi ci fa da specchio, ci rimanda ciò che è dentro il nostro inconscio, dentro la nostra anima. Se il tuo bambino o sé interiore si sente immeritevole di rispetto, le persone lo avvertono inconsciamente dalla tua postura e dal tuo modo di essere, e si comportano di conseguenza. Se non elimini la tua credenza negativa, andrai incontro sempre allo stesso disagio.

Come abbiamo visto in questo post, gli opposti devono equilabrarsi per funzionare al meglio, e quindi la funzione dell'ottimismo non è quella di eliminare il pessimismo, ma di interagire con esso e neutralizzarlo. In medio stat virtus! Dobbiamo restare con i piedi per terra senza criminalizzare il pessimismo, e per non avere sorprese molto sgradite dobbiamo prepararci bene e allenarci visualizzando la nostra migliore performance!

Le convinzioni sono il nostro modo di interpretare la realtà, non la realtà stessa, e quindi è nostro compito trasformare le convinzioni limitanti, che ci impediscono di attingere alle nostre potenzialità e alle nostre abilità, in convinzioni potenzianti e funzionali che invece ci consentono di attivare le nostre migliori risorse come l'autodisciplina, il coraggio, la costanza, l'impegno, la passione e l'entusiasmo.

Per trasformare le convinzioni limitanti in potenzianti e avere successo nella vita, occorre capire che l'altra convinzione potenziante regina di cui non possiamo fare assolutamente a meno è la responsabilità:

La responsabilità è l'abilità a rispondere a tutto ciò che ci accade. Certo, è impossibile controllare tutto ciò che ci accade perché gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo e sono proprio loro che ci mandano in crisi. Gli imprevisti sono a volte micidiali proprio perché non li avevamo previsti, e quindi prima di "uscire" non ci eravamo "preparati" a dovere proteggendoci dal "freddo" con cappello e cappotto.

Se non t'impegni a fondo e con passione, costanza e autodisciplina, non diventi competente e capace e non attrai un tubo!

Ipnotizzati dal pensiero positivo " ad oltranza", restiamo completamente disorientati, confusi e terrorizzati quando ci cade una tegola in testa, se non abbiamo abbastanza resilienza, e rischiamo di perdere il ben della ragione ritrovandoci senza saperlo nello studio di uno psichiatra...

I risultati al di sopra della media li ottengono soltanto coloro che affrontano con sacro senso di responsabilità, impegno e sacrificio le interminabili sfide e gli imprevisti della vita.

Se il mondo non fosse invasato dal pensiero positivo a oltranza che è parente stretto dell'ottimismo ingenuo, e si imparasse a essere più realisti e più equidistanti; se tutti ricordassero che la virtù è al centro tra l'ottimismo e il pessimismo e che gli estremi, gli eccessi in generale, sono dannosi, smetteremmo di sentirci sbagliati, inadeguati o in colpa a causa dei nostri pensieri e delle nostre paure che assolvono a una funzione utilissima: quella di farci capire che siamo sulla cattiva strada e che occorre cambiare rotta. Essere realisti è assai più sano e proficuo che essere pessimisti o ottimisti ingenui.

La felicità arriva anche per te soltanto dopo che ti sei prodigato per farla raggiungere agli altri e hai smesso di essere geloso e invidioso...

Dobbiamo concentrarci sulla soluzione dopo aver esaminato il problema.

La vita non è ciò che ci accade, ma come noi reagiamo a ciò che ci è accaduto. Le lamentele, le scuse, le giustificazioni, gli alibi e le maledizioni contro presunti responsabili delle nostre disgrazie non servono a nulla e sono un autentico boomerang.

È innegabile che la diffusione del pensiero positivo a oltranza ci ha resi molto più infelici di prima perché ha ridotto sensibilmente il senso di responsabilità personale; mentre la legge di attrazione ci ha illusi e confusi ancora di più.

Quando la vita non ti dà le soddisfazioni che credi di meritare, non devi prendertela con questo e quello, il che ti porterebbe all'idea che non serve a niente impegnarsi..., ma devi assumerti la tua piena e completa responsabilità e rimboccarti le maniche. I tuoi insuccessi ti dicono che non sei ancora maturo al punto giusto: devi migliorare le tue competenze, devi affinare un po' di più le tue capacità e magari apprendere qualche nuova strategia, perciò rialzati ancora una volta e non smettere mai di migliorare e crederci...

Per raggiungere l'integrità, l'equilibrio, la serenità e le soddisfazioni dobbiamo essere consapevoli dei nostri e degli altrui lati oscuri ed essere flessibili e tolleranti accettando senza false crociate l'egoismo, l'odio, la cattiveria, l'avidità, la gelosia, l'invidia, il risentimento, la superbia, ecc. perché fanno parte di tutti noi a pieno titolo, assieme all'altruismo, all'amore, alla bontà, alla responsabilità, alla fiducia, al compiacimento, al perdono, all'umiltà, ecc. Solo così sapremo agire verso il bene anziché essere sedotti dall'avidità di denaro e di potere a danno di altri, senza mai ottenere la felicità.

Una persona è completa ed equilibrata quando accetta i propri limiti e le proprie idiosincrasie, riconosce i propri errori, sa essere disponibile, flessibile, tollerante ed empatico con gli altri, e non si prende troppo sul serio. Un po' di sana autoironia è quello che ci vuole quando non vieni subito a capo di una situazione.


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