Per quanto male abbia detto Maurizio Belpietro della cooperazione internazionale, l’Africa si è battuta grazie ai suoi migliori leader per modelli di sviluppo indipendenti dalla speculazione finanziaria internazionale. L’Eritrea è sulla via dello sviluppo, con investimenti nel settore minerario, e sta centrando gli obiettivi dell’istruzione pubblica e dell’assistenza sanitaria per tutti. Diverrà paradossalmente un esempio anche per l’Italia?
Ecco il testo inviatoci da Francesco Cecchini:
Il quotidiano Libero, domenica 14 pubblica un articolo di Maurizio Belpietro dal titolo “ Legnate agli italiani, milioni ai Caraibi”. Scrive il giornalista: “ La stessa legge di stabilità che taglia le detrazioni ed aumenta l’IVA stanzia somme enormi per la cooperazione internazionale, che poi normalmente spreca”. L’ editoriale scrive:
Thomas Sankara, marxist, revolutionary and President of Burkina Faso, 1983-1987
“ Noi pensavamo che tra le priorità di questo governo ci fossero i disoccupati cresciuti in poco tempo fino a superare il 10% della popolazione attiva. Oppure le imprese, soprattutto quelle che non ce la fanno perché non riescono a farsi pagare i crediti che lo stato deve loro. E invece no…abbiamo scoperto che tra le urgenze messe da Mario Monti e compagni ( PD ed altri sostenitori, aggiungo io, nda) c’è lo sviluppo dei Caraibi. Si, avete letto bene e noi non abbiamo sbagliato a scrivere. Nella legge delega, la stessa con la quale sono state abolite le detrazioni per i contribuenti ed è stata aumentata l’Iva per tutti gli italiani, il governo ha deciso di regalare un po’ di soldi alle Isole Antille. Non si tratta di grandi cifre – poco meno di 5 milioni di euri – ma si aggiungono ad altri doni per vari Paesi esteri, ed alla fine concorrono a far superare alla voce ‘finanziamento di esigenze indifferibili’ il tetto del miliardo di euro. Già, a noi tocca tirare la cinghia perché il Paese è in bolletta, ma il Presidente del Consiglio ed i suoi ministri spargono denaro a piene mani. Non ci sono soldi e per questo dobbiamo rassegnarci a pagare più tasse? Vero, ma i soldi per il Fondo Africano Sviluppo si trovano e infatti ci apprestiamo a sganciare sull’unghia quasi 320 milioni” ( da blitz quotidiano del 14.10.2012)
Vi sono molti esempi di quantità ingenti soldi mal utilizzati o sprecati dalla Cooperazione Italiana. Uno recente, 2006 2010 lo conosco direttamente per ragioni di lavoro, ho studiato il progetto per un’impresa francese, Soletanche Bachy del gruppo Vinci. Si tratta del il sostegno economico dato alla diga GIGEL GIBE II, in Etiopia. Un finanziamento, a restituire, di 220.000.000 euro più un piccolo dono di 505.000 euro. Il più grande aiuto nella storia della cooperazione italiana, in pratica soldi pubblici usati per dare appoggio agli affari privati di imprese italiane, contrabbandati per progetti di aiuto allo sviluppo. Oltre a costare molto al popolo italiano ed a quello etiope, il progetto mette a rischio la sicurezza alimentare di centinaia di migliaia di persone e stravolge per sempre la bassa valle dell’ Omo, una delle regioni con la più alta diversità biologica e culturale del mondo. La vita di centinaia di migliaia di persone lungo le rive del dell’Omo in Etiopia ed intorno al lago Turkana in Etiopia, dipende dal flusso regolare del fiume per l’agricoltura, l’allevamento, la pesca , l’accesso all’acqua potabile. Ma poco ha importato alla Cooperazione Italiana ed al governo del defunto e non rimpianto cane da guardia Meles Zenawi. Inoltre il progetto è stato assegnato dal governo etiopico del famigerato Meles Zenawi direttamente , senza nessuna gara alla Salini Costruzioni. Transparency International, organizzazione non governativa che si occupa di lotta alla corruzione ha a suo tempo duramente criticato l’operazione :“Il settore dei lavori pubblici , in Etiopia è uno dei più contaminati. Assegnare un contratto senza competizioni tra le imprese è un invito a corrompere”
Per un approfondimento del tema consiglio la lettura del documento di Survival International: L’ AFFARE GILGEL GIBE II, tutto quello che la cooperazione non dovrebbe fare. Si puo’ scaricare dalla rete. Per il link è sufficiente digitare il titolo.
Il grave fatto dell’ ingente somma data dal governo Monti ad una Cooperazione da un passato non sempre chiaro ( vedi il mega progetto idroelettrico di GIGEL GIBE II di pochi anni fa) permette di accennare all’Africa d’ oggi. Questo continente culla della civiltà, terra di diversità culturali e biologiche, di ricchezze minerali e agricole è in uno stato di guerre, carestie disagi permanenti a causa di conflitti ed interessi dell’Occidente. Dalla Costa d’ Avorio, al Mali, Libia, Congo, Ruanda, Burundi, Kenia , Tanzania, Uganda, Somalia, Etiopia, Sudan e sud Sudan. Dei due modi di conquista di un popolo, quello con le armi è, in parte storia, quello del debito è in corso. Gli aiuti finanziari sono un inganno. La gente comune i, commossa da immagini di povertà, di fame e di bambini denutriti convinti della bontà di aiuti, di programmi di sviluppo, di finanziamenti , che in sostanza sono stati un inganno per gli africani ed un fonte di guadagni per imprese ed organizzazioni occidentali.
Chi ha indicato un modello sociale ed economico alternativo è stato Thomas Sankara, assassinato 25 anni fa. Non il solo, purtroppo, tutti quelli che hanno lottato per l’indipendenza politica ed conomica contro il debito ad eccezione di Nelson Mandela sono stati uccisi: Patrice Lumumba , Noel Isidore, Ken Saro Wiwa ed altri.
I suoi obiettivi erano al tempo stesso semplici ed immensi, l’assistenza sanitaria gratuita , l’ alfabetizzazione ed istruzione per tutti, la lotta contro la desertificazione , la diffusione dello sport, la “ battaglia per la ferrovia”, l’informazione partecipata ed innanzitutto il rifiuto di programmi di sviluppo capestro e di pagare il debito esterno.
I risultati dopo 4 anni di governo furono notevoli ma la pratica rivoluzionaria di Sankara divenne un cattivo esempio per l’Occidente e per i governi africani corrotti tanto da farlo uccidere con la complicità di servizi segreti francesi ed americani.
Un esempio attuale è l’Eritrea, un’eccezione o quasi nel panorama africano attuale. Dopo l’ indipendenza nel 1994 gli esperti della Banca Mondiale atterrarono ad Asmara per proporre un “ Programma di sviluppo” che fu rifiutato per la definizione e messa in atto di un programma autonomo elaborato da Asmara stessa. Sono stati rifiutati anche finanziamenti dell’ IMF e di alcune ONG. A distanza di tempo si può affermare che la scelta di sottrarsi alle grinfie degli speculatori finanziari internazionali fu sostanzialmente buona. Il paese si sta sviluppando economicamente, con investimenti nel campo minerario, e socialmente con istruzione ed assistenza sanitaria gratuita per tutti. Inoltre l’Eritrea sta anticipando, nel 2012, il raggiungimento, previsto per il 2015, della maggior parte degli obiettivi di sviluppo ONU del Millenium .
Francesco Cecchini