Coppa d’Africa: Costa d’Avorio campione

Creato il 09 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Costa d’Avorio vince la Coppa d’Africa dopo una lunga battaglia ai rigori contro il Ghana. Per gli elefanti secondo successo dopo la vittoria nel 1992, proprio contro le stelle nere, decisa anche allora ai calci di rigore.

La Coppa d’Africa 2015 si è appena conclusa. La competizione che vede affrontarsi 16 nazionali africane si è disputata in Guinea Equatoriale, dopo le vicende legate al rischio ebola. Infatti, il paese ospitante doveva essere il Marocco, ma la federazione maghrebina ha poi deciso drasticamente di escludersi dal torneo proprio per l’epidemia ebola. La Nazionale marocchina, di conseguenza, è stata squalificata fino al 2019: salterà ben due edizioni della Coppa d’Africa. Ad ospitare il torneo ci pensa così la Guinea Equatoriale – seconda volta consecutiva dopo il 2012 -, che vince il ballottaggio con il Qatar, dopo che Egitto, Sudan, Angola, Sudafrica e Ghana, inizialmente favorite a sostituire il Marocco, hanno rinunciato a candidarsi.

A festeggiare sotto il cielo equatoguineano è la Costa d’Avorio, che batte il Ghana dopo un’entusiasmante sfida ai rigori, proprio come nel 1992. Dopo lo 0-0 nei 120′, la sfida termina 9-8 in favore degli elefanti.

IL CAMMINO DELLA COSTA D’AVORIO

Gli uomini di Hervé Renard debuttano in Coppa d’Africa 2015 il 20 gennaio contro la Guinea, ottenendo un 1-1 con le reti di Yattara e Doumbia. Stesso risultato alla seconda giornata contro il Mali: gli elefanti, anche questa volta, devono rincorrere il vantaggio iniziale avversario di Sako, pareggiando poi all’87’ con Gradel. Nell’ultima giornata del girone D, gli ivoriani ottengono la vittoria che li proietta ai quarti di finale, con un semplice 1-0 contro il Camerun grazie alla rete di Gradel. Tanta fortuna per Gervinho & Co., che ottengono anche l’unica vittoria del girone, concludendo al primo posto a quota 5, davanti alla Guinea che si ferma a quota 3. Proprio la Guinea si qualifica ai quarti grazie al sorteggio, che ha visto proprio i guineani di fronte al Mali, appaiato anch’esso a quota 3 punti. La sorte è poi andata in favore degli elefanti nazionali.

Nei quarti di finale, la Costa d’Avorio vede di fronte l’Algeria. L’incontro termina 3-1 per gli elefanti, grazie alla doppietta di Doumbia e alla rete di Gervinho. Inutile il momentaneo pari di Soudani. Con lo stesso risultato gli ivoriani liquidano in semifinale la Repubblica Democratica del Congo. La compagine di Renard apre le marcature con un gran destro violento di Yaya Touré, ma i congolesi pareggiano con un rigore di Mbokani. A chiudere il match ci pensano tuttavia Gervinho e Kanon, regalando così alla Costa d’Avorio il passaggio in finale della Coppa d’Africa.

IL CAMMINO DEL GHANA

Il Ghana, invece, inizia il girone C della Coppa d’Africa con una sconfitta. Il Senegal, infatti, passa 2-1 grazie a Diouf e Sow – in goal al 93′ -, rimontando l’iniziale vantaggio su rigore di André Ayew. Ma i ghanesi si rifanno nelle ultime due giornate, vincendo prima contro l’Algeria – 1-0 con la rete di Asamoah Gyan al 92′ – e poi contro il Sudafrica – 3-1 con le marcature di Boye e Ayew, che ribaltano il momentaneo 1-0 di Masango -.

Ai quarti di finale, la compagine allenata da Avraham Grant si sbarazza facilmente della Guinea con un sonoro 3-0. Le reti vengono messe a segno da Atsu – doppietta per lui – e Kwesi Appiah. In semifinale è il turno della Guinea Equatoriale, paese ospitante. Anche in questa gara, le stelle nere sfoggiano una grande confidenza con il goal. La partita si conclude, infatti, con un altro 3-0. Pesante sconfitta per i padroni di casa, scatenando anche l’ira del pubblico, che dà vita a scontri e lancio di oggetti a fine primo tempo e all’82’, quando l’arbitro sospende per circa 40 minuti la gara, per poi far giocare soltanto 3 minuti degli 8 restanti. Molto impegnate le forze di polizia, costrette a lanciare fumogeni tra gli spalti per riportare l’ordine. Secondo il regolamento, la gara sarebbe dovuta terminare in anticipo e la Guinea Equatoriale sarebbe dovuta essere esclusa dalla Coppa d’Africa, ma la CAF grazia la federazione equatoguineana con una multa di 100.000 dollari e una gara ufficiale da giocare a porte chiuse.

LA FINALE

All’Estadio de Bata dell’0monima città equatoguineana, Costa d’Avorio e Ghana si affrontano alla ricerca rispettivamente del secondo e del quinto titolo. Le stelle nere hanno la possibilità di vendicarsi, dopo la sconfitta nel 1992 ai rigori contro gli elefanti, che all’epoca vinsero la loro prima Coppa d’Africa. La gara non regala molte emozioni: le due squadre provano a farsi male, ma senza esito. Così, dopo i 90′ e i tempi supplementari conclusisi senza reti, si va ai calci di rigore.

Inizia dunque una battaglia interminabile, come nel ’92, quando la finale terminò dopo ben 24 rigori. Anche in questa edizione ci sono andati vicini: sono ben 22 stavolta i rigori tirati. Dal dischetto sbagliano subito Bony e Tallo per la Costa d’Avorio, ma Acquah e Acheampong fanno altrettanto al quarto e quinto rigore. Si va ad oltranza, nessuno sbaglia e si arriva così ai portieri. Stavolta non solo devono parare, ma il loro scopo diventa anche beffare il collega di reparto e segnare. La sfida è Barry contro Razak. Quest’ultimo, estremo difensore ghanese, si fa ipnotizzare dall’ivoriano, che respinge così il rigore. Tocca quindi a Barry, titolare quest’oggi “grazie” all’infortunio di Gbohouo e autore di alcune sceneggiate, dai finti infortuni ai giochi psicologici per distrarre l’avversario. L’eroe della serata è proprio lui: Barry insacca così l’11° rigore e scoppia la festa.

La Costa d’Avorio ottiene il suo secondo successo in Coppa d’Africa. Il Ghana, invece, non è riuscito a vendicare l’edizione del ’92: il più deluso è sicuramente André Ayew, che voleva riportarsi a casa quel trofeo che il padre Abedì Pelé perse contro gli ivoriani. Gli elefanti adesso possono festeggiare, con la Roma che può sorridere: Gervinho, infatti, a breve tornerà a Trigoria insieme al connazionale Doumbia, neo-acquisto giallorosso.

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