Vittoria nettissima degli emiratini nel primo di quattro derby del Golfo che propone questa prima fase della Coppa d'Asia: dopo l'iniziale vantaggio della nazionale ospite del Mondiale 2022, gli uomini di Mahdi Ali trovano quattro reti e legittimano le aspirazioni a un posto al Sole
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora le ambizioni di semifinale degli Emirati Arabi Uniti di Mahdi Ali possono essere giustificate, perché i Pirati partono alla grande in questa Coppa d'Asia 2015, battendo a Canberra per 4-1 il Qatar, uguagliando in questo modo il punteggio dell'Australia, con il merito però di averlo fatto contro una nazionale superiore al Kuwait sconfitto dai Socceroos nel match inaugurale. Il 4-2-3-1 con Omar Abdulrahman cervello del gioco che svaria tra fronte d'attacco e centrocampo, Ali Mabkhout che rompe gli argini difensivi rivali dalla destra e Ahmed Khalil punta centrale, è una macchina super consolidata, messa in moto già dal torneo olimpico di Londra 2012. Il Qatar visto oggi , comunque, è stato decisamente spento e poco propositivo e alquanto distratto in fase difensiva: dopo il vantaggio ottenuto al 22' con Khalfan Ibrahim non è riuscito a mantenere il passo degli emiratini, decisamente superiori sul piano del palleggio e nella gestione delle varianti d'attacco, quali diagonali e sovrapposizioni per creare superiorità negli ultimi metri di campo. Nella sfida tra gli ultimi due vincitori della Coppa del Golfo, i qatarioti ne escono totalmente ridimensionati e la seconda partita contro il favorito Iran sa già di ultima spiaggia per gli uomini dell'algerino Djamal Belmadi.
Emirati che partono a spron battuto e Qatar che a dispetto di una discreta circolazione, dimostra immediatamente di latitare: all'8' e al 9' la nazionale emiratina colleziona già due occasioni, prima con un'incursione dal lato corto destro di Ahmed Khalil che strozza il tiro sul primo pallo e poi con Ali Mabkhout, che liberatosi in area della marcatura di Kangambu, libera il sinistro, ma la palla solo sfiora il palo alla destra di Qassem Burhan. Per alcuni minuti non succede molto, ma la sensazione è che con il baricentro alto e i due esterni offensivi in costante proiezione, siano gli Emirati Arabi Uniti a dover sbloccare. E invece al 22' a passare a sorpresa è il Qatar: Hatem con un lancio lungo sorprende la difesa della nazionale di Mahdi Ali, pescando in area Muntari; il giocatore di origine ghanese batte a rete, Nasser respinge in uscita ma sulla ribattuta Khalfan Ibrahim trova il lob che regala l'1-0 ai Marroni. Proprio lui, il grande assente nella vittoriosa Coppa del Golfo, trova il suo 24° gol con la maglia della nazionale.
Emirati vicini al pareggio al 25' con un insidioso colpo di testa di Khalil e Qatar vicino al raddoppio al 28' con un insidioso sinistro di Abdelkarim Hassan sull'esterno della rete. Ma il meritato pareggio per i Pirati giunge al 36': Omar Abdulrahman tira il cross dalla destra, Qassam Burhan esce male e sulla sua smanacciata goffa Sanqour recupera e mette un nuovo traversone su cui arriva pronto Ahmed Khalil, la cui prima conclusione di destro è miracolosamente respinta sulla linea, ma sulla ribattuta l'attaccante dell 'Al Ahli è bravo e fortunato a trovarsi ancora sulla traiettoria e siglare di testa l'1-1.
Il pareggio ristabilisce le gerarchie, con gli Emirati che riprendono in mano le redini dell'incontro: allo scadere della prima frazione Khalil potrebbe già firmare il sorpasso ma il suo diagonale è troppo aperto.
L'appuntamento per lui è solo rimandato al secondo tempo, dove gli uomini di Mahdi Ali sono straripanti e chiudono il discorso nel giro dei primi undici minuti, con due calci di punizione: prima al 52' ecco il sorpasso con Ahmed Khalil che dal vertice sinistro dell'area batte di destro sul palo più lontano e con la doppietta porta a 28 i gol segnati con la nazionale; quindi al 56' da circa 30 metri botta centrale di Ismail Khamis che Qassam Burhan non trattiene e sulla quale Ali Mabkhout si avventa per primo ribadendo in rete il 3-1.
Il resto della partita è un monologo degli Emirati Arabi Uniti, che nonostante frenino il ritmo si trovano praticamente con una palla gol a disposizione ad ogni ripartenza: al 76', 82' ed 85' il 4-1 è avvicinato dalle incursioni di Omar Abdulrahman(sinistro a giro che sfiora il secondo palo) e da quelle di Ahmed Khalil e Ali Mabkhout, entrambe sventate dalle disperate uscite di Qassam Burhan. Ma all'89' sull'ennesima folata di Omar Abdulrahman, che va via sull'out di destra, ecco il traversone rasoterra per Ali Mabkhout che supera ancora sul primo palo Burhan e festeggia con la doppietta i 24 gol da Pirata.
Emirati che ritrovano la vittoria in Coppa d'Asia a quasi otto anni di distanza: l'ultima era stata proprio contro il Qatar nell'edizione disputata a luglio 2007 in Vietnam, Filippine, Thailandia e Indonesia. Ma se il 2-1 di Ho Chi Minh City era una vittoria consolatoria con l'eliminazione già consumata, questo 4-1 di Canberra oltre a rappresentare il record di gol segnati in una partita del torneo per gli emiratini, fa vedere che i Pirati se non si porteranno via tutto il tesoro potrebbero comunque impossessarsi di una gran parte di esso. L'assalto continuerà giovedì sempre a Canberra contro il Bahrein.