Coppa del mondo di sci 2013/2014, a beaver creek fill torna grande

Creato il 09 dicembre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

Il carrozzone della Coppa del Mondo di sci 2013/2014 inverte gli scenari della scorsa settimana e manda gli ometti a confrontarsi sul pendio tecnico di Beaver Creek mentre le ragazze si sfidano a Lake Louise. Seguitemi per i prossimi sei periodi e saranno sei gare intense di cui vi darò resoconto sommario.

Peter Fill in discesa – da repubblica.it

Si comincia con la discesa libera maschile tra le grigie nubi di Beaver Creek e gli azzurri si giocano l’asso del week-end, Dominik Paris, che punta a bissare il successo di Lake Louise su un tracciato a lui congeniale. Il primo tempo di rilievo lo segna il nostro Peter Fill, sceso col numero 6, che sta crescendo gara dopo gara e ferma i cronometri ad 1minuto 44secondi 70centesimi. Lo sopravanza Hannes Reichelt, di un soffio, 3 miseri centesimi, e per il ragazzone austriaco, sei vittorie in carriera tra cui la discesa di Bormio nel 2012, sembra l’occasione giusta per tornare sul gradino più alto del podio. Ma c’è Aksel Lund Svindal, che è un fuoriclasse, che domina in supergigante, che punta la classifica generale di Coppa del Mondo, che scia pulito, che è uomo-jet di fama consolidata e col tempo di 1minuto 44secondi 50centesimi balza al comando. E’ vittoria per il norvegese, Paris stavolta non staziona ai piani alti e Fill, dopo anni di tormenti, torna protagonista delle prove veloci piazzandosi terzo. Bentornato campione.

Neanche il tempo di digerire l’eccellente antipasto tricolore che ci trasferiamo in Colorado per la discesa femminile, ad assistere al secondo atto della rinascita agonistica di Elena Fanchini, recidiva sul terzo gradino del podio come già la settimana precedente a Beaver Creek. Pettorale numero 10, l’azzurra scende a valle sfruttando una pista che pare disegnata apposta per lei, senza troppe difficoltà e con larghi tratti da condurre in posizione di ricerca della massima velocità. All’arrivo il cronometro evidenzia un tempone, 1minuto 57secondi 23centesimi, e la sensazione che sarà difficile far meglio è già forte. Maze è dietro di 34centesimi, si rivede in pista Lindsey Vonn ma è solo lontana parente della grande campionessa di un recente passato, Tina Weirather è il nuovo che avanza, resta a lungo in testa ma piomba sul traguardo con un passivo di 27centesimi. Sarà vittoria per Elena? Purtroppo no, perchè Maria Riesch è tra le più grandi di sempre in discesa e regala la prestazione perfetta che annicchilisce la concorrenza. Ci pensa poi l’inattesa svizzerotta Marianne Abderhalden, scesa col 30, ad inserirsi in seconda posizione ma il terzo posto certifica il ritorno ai massimi livelli di Elena Fanchini. Che il futuro l’assista.

Elena Fanchini a Lake Louise – da raceskimagazine.it

Per il supergigante maschile di sabato l’analisi tecnica non è troppo differente dal giorno precedente. Con una variante importante, però: stavolta Svindal l’acchiappatutto resta dietro e Peter Fill, fotocopiato da Hannes Reichelt, scala i gradini del podio balzando al comando insieme al lanzichenecco. La prova del ragazzo di Bressanone è pressochè perfetta, un accenno di presentat-arm probabilmente gli costa qualche centesimo ma sembra fatta. La squadra azzurra c’è e piazza Werner Heel a ridosso dei primi, così come Ted Ligety che non è più solo un immenso gigantista ma pure campione del mondo di supergigante e si conferma competitivo anche alle alte velocità. Il primo campanello d’allarme lo suona il francese Mermillod-Blondin, dopo di lui col pettorale numero 28 sbuca dal nulla lo svizzero Patrick Kueng - quinto comunque sette giorni fa a Lake Louise proprio in supergigante – ed è nebbia per Peter e Hannes che scendono dal gradino più alto del podio, battuti neanche di poco, 38 centesimi, dall’ospite che non ti aspetti che coglie la prima vittoria in carriera. Ci si mette poi anche un certo Otmar Striedinger dell’inesauribile armata austriaca a guastare la festa, numero 45 in partenza e secondo miglior tempo al traguardo. Rimane il dubbio su ciò che poteva essere per Bode Miller, sceso col numero 2 e pista liscia ma fuori gara dopo aver fatto registrare parziali interessanti. Sarà per la prossima volta.

Discesa femminile bis, a Lake Louise, ed Elena Fanchini come ventiquattro ore prime vola in pista col numero portafortuna, il 10, a stampare sul tabellone il miglior tempo, 1minuto 55secondi 93centesimi. Disdetta vuole che Marianne Abderhalden conduca una gara di rincorsa per passare avanti proprio sul traguardo di 1 misero centesimo, ad Elena brucia lo smacco ma finirà per farsene una ragione perchè stavolta le più forti chiuderanno davanti. Tina Weirather è stabilmente tra le migliori e pennella la discesa che la issa in seconda posizione, brava ma non abbastanza da battere la regina del week-end, Maria Riesch la walkiria che fa doppietta. Anna Fenninger è sempre tra le prime e completa il podio di giornata, l’Italia sorride perchè Elena chiude quinta e per questa stagione, ormai è ufficiale, sarà lei la nostra punta di diamante. Nel frattempo si rivede Lindsey Vonn tra le top-ten. L’avreste detto mai dieci giorni fa?

Ted Ligety in gigante – foto Reuters da sports.fr

I maschietti completano il week-end con lo slalom gigante, disciplina che ci vede al momento lontani dalle posizioni di vertice. Le porte larghe sono terreno privato di quel meraviglioso esteta che risponde al nome di Ted Ligety, talmente forte da relegare l’altro fenomeno dello sci contemporaneo, il principe asburgo Marcel Hirscher, ad 1secondo 26centesimi di distacco già nel primo round. Ma non è sfida a due, o forse a tre perchè c’è pure Pinturault che slalomeggia veloce; il cilindro da prestigiatore di Bode Miller estrae infatti la serpentina come non si vedeva da anni e l’americano si piazza in seconda posizione ad 1secondo 10centesimi. C’è un tocco di azzurro nella seconda manche, con Roberto Nani che scala dalla ventesima alla decima posizione, così come fa piacere ritrovare Carlo Janka dopo due anni che più bui di così non si può. Termina sesto lo svizzero, pettorale numero 68, i francesi Faivre e Pinturault occupano le piazze a ridosso del podio ma nessuno può scalfire la sicurezza vincente di Ligety che respinge l’assalto di Hirscher, terzo, e di uno strepitoso Miller che chiude secondo. Attenzione, una triade di fuoriclasse è pronta a dominare lo sci.

Dalle nubi di Beaver Creek al sole permanente e alle temperature polari di questa tre giorni femminile di Lake Louise. Il supergigante si apre con la prova di Goergl che col numero 1 segna il tempo di 1minuto 23secondi 64centesimi. Ma non sarà giornata felice per le veterane, così come per le azzurre – nona Verena Stuffer -, spazzate via dalla ventata di freschezza giovanile proposta da Tina Weirather, figlia d’arte, che disegna il garone della vita. La ragazza di Vaduz abbassa la miglior prestazione di 75 centesimi e resiste all’assalto di Maria Riesch, che transita in testa all’ultimo intermedio ma poi sbaglia grossolanamente finendo lontana, e della regina Lindsey Vonn che sta tornando competitiva. Ma altre due giovani di bellissime speranze si fanno sotto, Anna Fenninger che sale sul terzo gradino del podio e lei, Lara Gut, che per tre miseri centesimi sopravanza Tina e conquista la quarta vittoria stagionale. Piccole campionesse crescono.

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