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Core Dump

Creato il 26 gennaio 2011 da Tuttoqua

Dovete sapere che una volta le memorie dei computer erano aggregazioni di “magnetic core”, cioe’ nuclei magnetici. Poi arrivo’ il silicio e le cose cambiarono di brutto. Ma a prescindere da cio’, una delle cose fondamentali che i computer hanno sempre dovuto saper fare e’ il core dump (core da core di cui sopra, percio’ ve l’ho detto, non parlo mica a vanvera io!).

Quando un computer va in blocco, oppure genera un errore critico, prende tutti i dati che ha in memoria e li scrive da qualche parte, cosi’ come si trovano. A valle di cio’, il bravo tecnico informatico si prende il risultato di questa operazione (il core file), se lo porta su un altro computer (ovvio) e si mette a guardare dentro, a volte per ore, giorni, mesi, finche’ non trova il cavillo che ha intruppato il tutto. Poi, a seconda del cavillo, qualche altro specialista, ad esempio un programmatore, si deve scervellare per eliminarlo e rimettere le cose a posto.

Io stesso, quando ero giovane, mi sono smarronato a guardare dentro qualche core file, e vi assicuro che la cosa e’ tutt’altro che piacevole. Ma cio’ che mi faceva dare di bile di piu’, era che mentre io ero li’ a spaccarmi le balle, il computer che era andato in blocco se ne stava li’, beato, a fare un cazzo. Immobile, immoto e immutante. Senza che i processori dovessero processare alcunche’, ma soprattutto senza che gli girasse un singolo bit in memoria.

Un cervello elettronico in coma farmacologico, apparentemente morto, ma pronto a ritornare in vita che come se nulla fosse accaduto una volta risolto il problema.

Chiunque, credo, qualche volta nella vita ha desiderato di poter fare un’operazione simile, cioe’ di poter fermare i neuroni. In India lo desiderarono gia’ qualche migliaio di anni fa, e il buon Dio, nella sua infinita misericordia, decise di accogliere le loro suppliche e di fermare i loro neuroni per sempre. In altri luoghi, il Signore decise che dovevamo evolverci (si, certo, non tutti… diciamo alcuni), e ci privo’ di questo piacere, condannandoci ad avere milioni di pensieri di ogni natura che ci girassero per le meningi.

Il problema e’ che questa roba ci mette ansia, non ci fa dormire la notte, ci fa venire gli infarti e gli ictus, fa spaccare le famiglie, fa perdere il lavoro… insomma i pensieri che affollano il nostro cervello sono il bene e il male della nostra vita.

E i problemi sul lavoro… e il mutuo… e i figli che fanno casini… e il traffico… e le bollette… e le rognette varie di tutti i giorni… e le assemblee di condominio… e le frustrazioni tutte… e i terroristi… e gli indiani… e… e… e che cazzo!!!

Ma quanta roba deve affollare le nostre teste? E soprattutto, e’ possibile che non debba mollare mai un secondo? E perche’ da qualche parte nel cervello devono coesistere, ad esempio, le umiliazioni subite con i ricordi di quella vacanza meravigliosa del 1991? Perche’ il brutto pensiero deve sputtanare quello bello? No, perche’ e’ cosi’ che funziona…

Ed ecco che l’Uomo, a fronte di cio’, ha sempre cercato e spesso trovato dei palliativi: le droghe, l’alcool, la scappatella… perfino il suicidio. Roba brutta, che ci ammazza anche prima del tempo, soprattutto l’ultima direi.

Ma se invece qualche genialissimo scienziatone, qualche benemerito dell’umanita’ in seacula saeculorum amen inventasse lo HUMAN CORE DUMPER, abbreviabbile in HCD??

Uno, quando ha bisogno, si siede in poltrona, si attacca l’HCD alla fronte, programma la durata, preme un tasto e… ZAC!!!

Tutti i pensieri si fermano per un po’, lasciandoti cosciente quel tanto che basta per goderti il silenzio neuronico per, che so, mezz’ora.

Sarebbe meraviglioso. Certo, a condizione di riuscire a far tacere anche la moglie negli stessi 30 minuti, ma quest’ultima necessita’ non la ritengo superabile da nessun dispositivo

:-D


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