di Giacomo Dolzani
È stato il portavoce del ministero della Difesa sudcoreano, Moon Sang-Gyun, a dare oggi la notizia dell’ennesima provocazione della Corea del Nord, in sprezzo delle sanzioni emanate nei suoi confronti dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Alle 10 ora locale infatti, dalla base navale di Wonsanche, situata sulla costa orientale del paese, sono stati lanciati alcuni missili in direzione del mar del Giappone, il cui numero e tipo non è ancora noto; Sang-Gyun ha però specificato che tutti i razzi sono caduti in mare senza provocare danni.
Questo episodio è soltanto l’ultimo di una lunga serie di atti che, secondo il regime di Pyongyang, dovrebbero mostrare al mondo la forza militare del paese, scoraggiando una possibile aggressione esterna. In passato la Corea del Nord aveva infatti svolto test nucleari che hanno portato a forti critiche da tutta la comunità internazionale ed all’emanazione di sanzioni da parte dell’Onu, mentre pochi giorni fa è stato eseguito un lancio di un missile a lungo raggio, mascherato da operazione volta a mandare in orbita un satellite.
Proprio per questo motivo, mercoledì il Consiglio di Sicurezza aveva approvato un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti del regime di Kim Jong-un, probabilmente il motivo che ha scatenato la reazione odierna di Pyongyang.
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