Corea del Sud, affonda traghetto carico di studenti
Sono ancora 300 i passeggeri dispersi del traghetto affondato Mercoledì in Corea del Sud poco lontano dalla costa sud-occidentale.
Il traghetto, che trasportava 459 persone più l’equipaggio, proveniva dal porto di Incheon ed era diretto all’isola di Jeju. Gran parte dei passeggeri erano studenti del liceo Danwon di Asan, una città vicina alla capitale Seoul, in gita scolastica. La maggioranza dei ragazzi aveva tra i 16 e i 17 anni e viaggiavano assieme a una quindicina di insegnanti
La guardia costiera e i militari sono arrivati sul luogo dell’incidente Mercoledì mattina e da allora continuano senza sosta a cercare i sopravvissuti. Per ora, infatti, risultano 9 morti e 174 persone sono state portate in salvo, ma di tutti gli altri non ci sono notizie.
Le dinamiche dell’incidente sono ancora sconosciute, ma secondo alcuni sopravvissuti la nave avrebbe urtato uno scoglio o addirittura il fondo e avrebbe subito cominciato a imbarcare acqua. Le immagini mostrano il traghetto inclinarsi vertiginosamente fino a essere completamente sommerso dall’acqua e il traghetto è affondato due ore dopo aver mandato il segnale d’allarme.
I sommozzatori della marina sono sul posto a cercare i dispersi, ma il compito è piuttosto complesso. Nonostante la profondità dell’acqua nel luogo dell’incidente sia minore di 50m, la visibilità è ridotta al minimo a causa della grande quantità di fango, e questo complica e rallenta le ricerche.
Stando alla testimonianza di Oh Yong-seok, uno dei membri dell’equipaggio, il primo ordine del capitano ai passeggeri è stato di indossare i giubbotti di salvataggio e rimanere sotto coperta mentre l’equipaggio cercava di stabilizzare l’imbarcazione. Solo mezz’ora dopo il capitano ha ordinate di abbandonare la nave, ma nel frattempo il traghetto si era talmente inclinato da impedire ogni movimento e molti passeggeri sono rimasti in trappola.
Una ragazza dentro il traghetto ha scritto al padre “Papà non ti preoccupare. Ho un salvagente e sono con le altre ragazze. Siamo dentro la nave, ancora nel corridoio.” Poi in un messaggio successivo, “La barca è troppo inclinata. I corridoi sono pieni di gente”. Le autorità però affermano che probabilmente gli sms provengono da persone ormai fuori dalla nave.
Il capitano, Lee Joon-seok, 69, è stato interrogato come sospetto dagli ufficiali della guardia costiera e rischia l’incriminazione per omicidio colposo e violazione delle misura di sicurezza. Inoltre, è sospettato di aver abbandonato la nave prima di altri passeggeri, come testimonierebbero alcuni sopravvissuti.
Molti dicono che questo potrebbe essere il peggiore disastro marittimo avvenuto in Corea del Sud da più di vent’anni.