Apre e chiude la III° edizione del Festival Coreografia d’Arte 2012 uno studio coreografico in progress di Federicapaola Capecchi su L’occhio della pittura di Emilio Tadini.
Studio coreografico in progress su L’occhio della pittura di Emilio Tadini
“[...] forse rendere visibile qualcosa implica ogni volta, del tutto ‘naturalmente’, l’occultamento di ‘tutto il resto’. Una specie di sospensione, di messa fra parentesi […] “ da “L’occhio della pittura”, Saggio di Emilio Tadini
L’occhio della pittura di Emilio Tadini, particolare
L’occhio della pittura è forma e sintesi, equilibrio e maestria affabulatoria e pittorica. È un’enorme equazione in cui è discussa la forma d’arte per eccellenza: la vita.
In ogni mio lavoro, da quando ho scelto, forsennatamente, la danza come la mia vita, cerco di parlare della vita, delle persone, di noi, delle cose che ci muovono.
L’occhio della pittura di Emilio Tadini, particolare
Vi lascio quindi immaginare il fascino e i mondi che mi sono aperti dinanzi a quest’opera mastodontica, rivoluzionaria e significativa. Diversamente da Fiaba Image/Magie, un’altra opera di Emilio Tadini dalla quale nacque lo spettacolo “E Ancora”, che era una grande fiaba e poesia, questa, L’occhio della pittura, è per me un complesso e affascinante trattato di sociologia. Per questo stesso motivo è troppo seducente e attraente nelle possibilità che mi offre, di addentrarmi, fino a raschiare il fondo delle cose, nelle maglie della vita, dei corpi, degli individui, dei rapporti. Così, questo che doveva essere uno spettacolo “per coreografia d’arte”, da subito e gradualmente al tempo stesso, dentro di me ha preso corpo, forma e ombre di una creazione cardine del mio percorso, come persona e come coreografa. Di conseguenza devo lasciarle, e lasciarmi, tempo e spazio. Lo stesso spazio infinito che Emilio Tadini lascia sempre al lettore dei suoi testi e all’osservatore dei suoi quadri, uno spazio vuoto (positivo) per muoversi tra differenti versioni, visioni e narrazioni. Questo che vedrete in queste due serate, dunque, è un primo stadio verso quello che sarà, è uno studio. Dove visibile e invisibile, detto e non detto si contendono lo spazio, che non riesce a contenere la narrazione. Dove non si riesce a prescindere dalle persone: chi sono, il loro soggettivo, il carattere, la natura; dove il corpo immerso in ciò che chiamiamo mondo, conduce in un luogo da abitare, in un immaginario che manifesta presenze concrete, in un sapere sensibile che risponde al desiderio, e che, al tempo stesso, lo suscita. Dove infanzia ed età adulta sono legate da un filo che tesse domande e trame all’infinito, senza mai riuscire a colmarle. Dove in un mondo in cui tutto procede per significati indotti, la semplicità è una delle cose più difficili da ottenere, da riconquistare, insieme alla propria identità.
Federicapaola Capecchi
“Le figure sono ombre,
le ombre delle cose
portate dalla luce dello sguardo.
Dev’essere così
che si fanno i dipinti: guardando
il lato – come i ciechi,
che guardano sempre altrove,
senza fretta, convinti
e sorridono al niente.” Emilio Tadini da “L’insieme delle cose”
L’occhio della pittura di Emilio Tadini
Studio coreografico in progress su L’occhio della pittura di Emilio Tadini
sabato 24 novembre 2012 ore 20:30 & venerdì 30 novembre 2012 ore 22:00
Regia e coreografia di Federicapaola Capecchi | Con: Cesare Benedetti, Federicapaola Capecchi, Arianna Cavallo, Francesco Napoli, Eleonora Soricaro
Con la partecipazione del musicista e compositore Stefano Gueresi.