Se la credibilità di un politico dipendesse dalla sua morigeratezza sotto le lenzuola saremmo circondati da uomini di Stato incredibili. Certo, molti tra questi restano ugualmente tali, cioè incroyables, con o senza amanti sotto la scrivania, soprattutto in questa Europa priva d’identità e dignità, ricacciata dietro alla lavagna da eventi che non comprende e non controlla.
Difficile non ritornare alla ignobile scenetta brussellese del 23 ottobre 2011 quando le risate francesi e tedesche seppellirono, sul proscenio internazionale, il nostro fauno di letto e di governo. Non si credeva capace l’Italia di prendere quei provvedimenti sul debito sovrano indispensabili a rassicurare l’Ue e i mercati, perché guidata da un sex pistol più abile nell’arte del mucchio selvaggio che in quella di mettere ordine nei ministeri.
Da come stanno andando le cose in Francia e a casa Hollonde non mi sembra che i cugini d’oltralpe se la cavino tanto meglio tra crisi, proteste sociali e liti famigliari. Anzi, proprio quel François français che rinfacciava all’avversario Sarkozy di essere amico di Berlusconi (bell’amico di panzer!) si ritrova compagno di merende e tradimenti del satiro d’Arcore. Un rire qui vous enterrera tous.Ad ogni modo, di fronte allo scandalo, l’Eliseo ha invocato proprio quello che a Berlusconi era precluso, in quanto uomo pubblico, ovvero “les atteintes au respect de la vie privée auquel [il a]droit comme tout citoyen”.
Bien sûr, ma come la mettiamo con la morale progressista consistente nel ritenere inadatto a rappresentare la nazione chiunque coltivi vizi privati, i quali automaticamente, specie se trattasi di nemici di cordata, si convertono in pervertimenti pubblici? Insomma, avendo a che fare con un personaggio dell’internazionale politicamente corretta di gauche si può anche disporre di circolare perché “il n’y a rien à voir“, come hanno commentato sarcasticamente alcuni giornali d’oltralpe.
Del resto, per il 77% dei francesi questa brutta faccenda di sporgenze dovrebbe restare confinata tra gli affari del nucleo Hollande. Tuttavia, nella gente si va rinforzando la convinzione che tra Hollande e Sarkozy non vi siano poi tante differenze. La cosa va, ovviamente, a vantaggio del Front National di Marine Le Pen, il quale sta puntando tutte le sue carte sulla rottura degli schemi partitici e sul distanziamento del suo movimento dall’establishment, di destra e di sinistra, che non ha saputo dare risposte alla débâcle economica in atto. In verità, i cittadini europei vorrebbero che i loro governanti si occupassero dei problemi concreti del loro vecchio e malandato continente, l’unico che non ha saputo ancora trovare una via d’uscita alla crisi. Et pour cause.
Nelle preoccupazioni del pubblico ci sono dunque: l’occupazione (sempre al primo posto), le tasse, i servizi ed il futuro delle nuove generazioni. I mezzi di distrazione di massa, corna, quenelle, matrimoni omosessuali ed altre amenità del genere, in Francia come in Italia, non distraggono più nessuno perché i drammi sociali ed economici di ognuno hanno raggiunto vette angoscianti. La classe dirigente europea, piagnucolando dietro i populismi, non ha ancora imparato la lezione del secolo scorso. Si scava la fossa da sola e si ricopre di ridicolo. A suo rischio e, ci auguriamo, anche a suo pericolo.