Corrado Orrico
I luoghi comuni su Napoli e i napoletani vengono costantemente diffusi dai media nazionali: un accanimento che ha portato alle più infamanti ed infelici considerazioni sulla nostra terra. Ne è un esempio il servizio del TG1 di ieri sera, in cui, parlando dello scandalo “Volkswagen”, i tedeschi venivano definiti imbroglioni “come i napoletani”, ma anche il meno recente “Roma come Napoli”, quando si parlava dello scandalo dei rifiuti nella capitale. Insomma, il nostro popolo viene ingiustamente utilizzato come metro di paragone per ogni problema sociale, quasi come se i napoletani racchiudessero tutti i difetti possibili.
Ad infierire e ad aggiungere luoghi comuni ci ha pensato anche Corrado Orrico, ex allenatore di calcio ed ora opinionista Rai. Durante 90esimo minuto, criticando aspramente l’allenatore della Fiorentina, il portoghese Paulo Sosa, ha dichiarato a tutta italia che il problema stava nel fatto che “i portoghesi sono pressapochisti come i napoletani”. Con una sola affermazione ed un solo luogo comune, Orrico è riuscito ad offendere ben due popoli: un luogo comune che sembra uscito direttamente da quei libri lombrosiani che vedevano i meridionali come “omini neri incapaci di lavorare, sfaticati ed inclini alla criminalità per propria natura”.
Angelo Forgione
L’affermazione ha subito scatenato l’indignazione del web e di Angelo Forgione, scrittore e meridionalista che da anni si batte contro il costante svilimento di Napoli da parte della stampa. Forgione ha subito pubblicato un articolo sul suo blog personale in cui denunciava sia le dichiarazioni del TG1 che quelle di Orrico. In un intervista radiofonica di Kiss Kiss Napoli lo scrittore ha, poi, risposto per le rime: “E’ un andazzo che non accenna a finire, qui qualcuno ogni tanto si ricorda Napoli come metro di giudizio negativo. Il problema è che i conduttori dovrebbero limitare queste dichiarazioni che offendono popoli interi. E’ un atteggiamento poco civile – conclude Forgione – da parte di chi parla a milioni di persone, dall’alto del suo scranno”.