di Giovanni Palladino
Lunedì scorso, durante l’intervista fattagli da Giovanni Minoli a Radio 24, Corrado Passera è stato molto duro nei confronti di Sergio Marchionne. Secondo il leader di ITALIA UNICA la decisione della Fiat di abbandonare in parte l’Italia per portare la sede fiscale ad Amsterdam, la sede legale a Londra e l’immagine operativa a Detroit danneggerà il nostro Paese, oltre a far perdere occupazione italiana ed entrate fiscali.
Ebbene nello stesso giorno Obama ha annunziato una serie di misure per frenare l’esodo delle imprese statunitensi verso l’estero, esodo che sta incidendo pesantemente sull’occupazione e sulle entrate fiscali Usa. Obama è invece molto grato a Marchionne non solo per avere salvato la Chrysler dal fallimento, ma anche per avere posto le basi per un aumento dell’occupazione a Detroit. È probabile che presto lo indurrà a portare la sede fiscale della nuova FCA (Fiat Chrysler Automobiles) negli Stati Uniti, magari riducendo le imposte sugli utili fatti negli Stati Uniti per battere la concorrenza dell’Olanda.
E il governo italiano che fa? Promette di ridurre le imposte sulle imprese, ma non c’è ancora alcuna proposta concreta. Purtroppo di concreto c’è invece un sicuro aumento dell’imposizione fiscale sugli immobili delle imprese. E nel frattempo il numero dei fallimenti sta esplodendo.
Oggi apprendiamo che il Governo Renzi sta pensando di portare in busta paga il 50% del TFR maturando. Passera da tempo sta proponendo di portarne il 100% per almeno i prossimi tre anni. A nostro parere il 50% è un importo molto modesto. Per evitare un salasso di liquidità a danno delle imprese, si potrebbe proporre di trasferire il 100% del TFR per i dipendenti con reddito lordo sino a 20.000 euro e il 50% per i dipendenti con reddito superiore a tale cifra. Si darebbe così maggiore potere d’acquisto alla fascia di lavoratori che utilizzerebbe di più questo incentivo temporaneo per i consumi quotidiani e quindi per la ripresa dell’economia.
Passera può comunque portare al suo attivo due “simpatizzanti”: Obama e Renzi, che tuttavia andrà domani a Detroit per inchinarsi a Marchionne.