Magazine Cultura

Correre

Creato il 01 dicembre 2014 da Libereditor

I tedeschi sono entrati in Moravia. Sono arrivati a cavallo, in macchina, in motocicletta, in camion ma anche in carrozza, seguiti da unità di fanteria e da colonne di rifornimento, poi da qualche semicingolato di piccola taglia e poco altro. È ancora presto per vedere i grandi Panzer Tiger e Panther guidati da carristi in divisa nera, colore che si rivelerà assai pratico per nascondere le macchie d’olio. Alcuni Messerschmitt monomotore da ricognizione di tipo Taifun sorvolano l’operazione, ma hanno solo il compito di assicurarsi dall’alto che tutto fili liscio, non sono neanche armati. È soltanto una piccola invasione lampo senza scosse, una piccola annessione senza tante storie, per ora non è la guerra vera e propria. Diciamo che i tedeschi arrivano e si insediano, tutto qua.

zkA Ostrava, città mineraria in cui Emil Zátopek è nato, ci sono industrie come Tatra e Bata, le più importanti della Moravia. Tatra progetta automobili belle e costose, Bata produce scarpe buone e abbastanza economiche. Se cerchi lavoro, provi a entrare in una delle due.
Emil si è ritrovato nella fabbrica Bata di Zlín, cento chilometri sotto Ostrava. Frequenta da interno la scuola professionale e impara il mestiere nella divisione gomma, un lavoro duro che tutti preferiscono evitare.
Il reparto dove l’hanno messo all’inizio produce ogni giorno duemiladuecento paia di scarpe da tennis con la suola di para, e il primo lavoro di Emil è quello di rifilare le suole con una ruota dentata. I ritmi sono terribili, “l’aria irrespirabile, i tempi troppo stretti, la minima imperfezione punita con una multa, il minimo ritardo scalato dal già magro salario, quasi subito non ce l’ha fatta più”. Allora lo spostano e lo assegnano alla preparazione delle forme dove si sgobba altrettanto ma c’è meno puzza, e riesce a resistere.
Ogni anno alla Bata organizzano una corsa a piedi, il Percorso di Zlín, a cui devono partecipare tutti gli studenti della scuola professionale con la maglia della ditta stampata sul petto. A Emil tutto questo non piace e gareggia solo perché costretto, lo fa per stare in compagnia.
La prima corsa a cui Emil partecipa è un cross-country di nove chilometri messo a punto dalla Wehrmacht a Brno. Emil partecipa malvolentieri alla gara, ma ce la mette lo stesso tutta. Arriva secondo senza neanche accorgersene e un allenatore del club locale si interessa a lui. Corri in modo strano ma non corri male, gli dice.

Jean Echenoz, Correre, traduzione di Giorgio Pinotti, Adelphi 2009.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines