Passando da una società nomade ad una sedentaria, l’uomo è passato dal camminare scalzo all’utilizzare calzature.
Il guadagno in termini di comodità ha tuttavia causato notevoli perdite di sensibilità negli arti inferiori.
Dai piedi parte infatti un’intricata rete di nervi, seconda solo a quella presente nelle mani, che permette di adattarsi ad ogni tipo di terreno, dalle sabbie calde alle superfici ghiacciate, grazie al cambiamento del flusso sanguigno vicino alla pianta dei piedi.
Una conseguenza di questa perdita di sensibilità è l’impigrimento di alcune parti del cervello, rimaste inutilizzate.
Come se ciò non bastasse, molti infortuni comuni ai corridori nei paesi Occidentali (quali tendiniti, dolori ai talloni, infiammazioni muscolari…) sono quasi inesistenti in alcuni Paesi africani in cui la gente comunemente gira scalza.
Uno studio dell’Università di Harvard ha osservato delle differenze tecniche tra la corsa a piedi nudi e quella con scarpe sportive, notando che correndo scalzi si eseguono atterraggi più morbidi ed impatti più deboli col terreno. Ciò comporta una riduzione dello stress a livello articolare, quindi meno probabilità di incorrere in infiammazioni e tendiniti!
Tuttavia, imparare la corretta locomozione della corsa a piedi nudi richiede alcuni accorgimenti ed un po’ di pratica.
Guardatevi dunque il seguente video, in cui viene descritta la corretta tecnica della corsa a piedi nudi.
Avete mai provato a correre a piedi nudi? Raccontateci la vostra esperienza e fateci sapere la vostra opinione!