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Dopo aver denunciato maneggioni e manovre di palazzo firmate da tutti fuorchè dal partito dell'Amore, la fiducia alla Camera dei Deputati è raggiunta comprando qualche povero deputato ed aggredendone qualcun altro nella camminata decisiva dopo la chiamata.
Stendendo più di un velo pietoso sulla coerenza di Silvio Berlusconi, si può ragionare sull'ennesima manovra di palazzo fatta per tenere in piedi questo straordinario Governo del fare (Berlusconi dixit, nds).
Provato l'aggancio all'Udc, ora si dispera cercando l'ennesimo inciucio strappando deputati a destra e manca per incrementare quel +3 conquistato a suon di immonde trattative serrate.
Senza di lui, ha detto più volte, l'instabilità regnerebbe sovrana: siamo fortunati ad avere questo nonnetto capace di dirigere l'immenso traffico che si dipana in questa devastata Italia.
Poco importa se, nel mentre il Governo del fare discuta sui deputati da agganciare, il Paese vada a rotoli: proteste dovunque, studenti avvelenati e derubati del loro futuro, futuri precari a vita e pressione fiscale alle stelle sono solo alcuni dei sintomi del malessere generale che attanaglia questa nuova Italia.
La pressione fiscale erode ancora terreno, raggiungendo un record del 43,5%: siamo ancora più poveri, in parole povere. Giacomo Vaciago, economista dell'Università Cattolica, sostiene che ci è "purtroppo toccata la destra peggiore."
Il Governo del fare si è salvato, continuando per un altro pò ad aiutare questo devastato Paese ormai proiettato oltre la canna del gas.
Non basta neppure più un Totò veggente ad avvisarci della situazione, nè servono più i moniti provenienti dall'estero a far capire al nonnetto che è impensabile e disumano salvare solo lui stesso a discapito di altre decine di milioni di persone:
"La sicurezza che ha aiutato Berlusconi a non affondare ha qualcosa di miracoloso. Ma quando la sua stella non brillerà più gli italiani si sveglieranno in un Paese desertico dove i compiti inevasi saranno come montagne di immondizia."
(Die Welt, 15 dicembre 2010)
Va a caccia di voti mettendo in palio posti vacanti, in questo straordinario Governo del fare. Saprà intraprendere anche battaglie mediatiche a favore dell'agopuntura, sguinzagliando le sue televisioni ad inseguire miracolati dalla terapia di turno.
Ci si potrà aspettare, in giornali per così scrivere "amici", titoli inneggianti all'agopuntura come panacea contro tutti i mali. Potrà, nella sua figura, intraprendere battaglie personali contro l'usura bancaria che tanto ha convinto Scilipoti a sostenerlo?
Dopo tutta l'usura morale ed etica a cui ha sottoposto l'Italia da sedici anni ad oggi, è lecito avere molti dubbi in proposito. Il Governo del fare aggiusta anche leader a suo piacimento: questo al Quirinale, quest'altro a Palazzo Chigi e quello ancora a fare l'ennesimo ministero o sottosegretariato inventato.
Il quadro che si delinea all'orizzonte è allucinante, pietoso e schifoso; da tronfie conferenze stampa con il Vespa nazionale il nano magnate si mostra sicuro, temprato e sorridente.
Per lui ha senso solo tutto quello che gli ruota attorno, al di là dell'ossessione complottista dei comunisti e del Terzo Polo nascente.
Sullo sfondo, invece, un nuovo Quarto Stato che avanza: ci sono 540mila disoccupati che reclamano attenzioni, giustizia ed equità; ci sono future generazioni che reclamano una ricetta per non sentirsi morti prima del tempo; ci sono malati e disabili che urlano dignità senza voce alcuna; ci sono industrie piccole e medie che ogni giorno chiudono i battenti, o che lottano per tenerli socchiusi.
Seguire questo Quarto Stato dovrebbe essere la sola missione del nano maneggione.
Minacciato dall'ombra delle sbarre, tra una Consulta e l'altra, deve rimandare ancora per un pò il pensiero al bene comune.
Si aggiunga anche la Polizia, rimasta sola a contrastare la crescente emergenza sociale:
"Alle forze di polizia è affidato sempre più spesso il ruolo di supplente rispetto al vuoto della politica e tutte le questioni sociali vengono gestite come problemi di ordine pubblico. Ma se l'esecutivo al posto di al posto di dare risposte attraverso il welfare o il confronto sceglie la via dell'ordine pubblico, allora ottiene ben due effetti collaterali: da una parte inasprisce il confronto e dall'altra sottrae risorse e forze al contrasto alla criminalità."
(Claudio Giardullo, Segretario Nazionale Silp-Cgil)
Da qui si arriva al primario ruolo della disobbedienza civile, in un momento storico come questo. Le ragioni le ricorda, meglio di qualsiasi parola possibile, addirittura il profeta della non violenza Gandhi:
"La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo stato diviene dispotico o corrotto ed un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo."
In un Paese senza ascolto sociale, in un Paese dove un nanetto maneggione corregge gli interventi dei suoi deputati ed aggiusta i numeri parlamentari comprando qua e là qualche aiutino in più, è lecito avere disobbedienza civile.
E' nostra e sacra responsabilità di esseri umani (Einstein dixit, nds).
Continuare a lottare è, purtroppo, la sola cosa possibile.
Comunque vada "Ricordati di non demoralizzarti mai. Non c'è cosa più importante di questa". (Afeni Shakur, alias 2Pac)