Corsi di formazione politica o tecnica?

Anche quest’anno ripartono i cosiddetti “Corsi di Politica” organizzati dall’Informagiovani di Montegranaro. Ho più volte dato atto all’ufficio comunale delle tante buone iniziative che prende ma questa proprio non la capisco. In politica ognuno ha il suo pensiero, la propria formazione – appunto – politica e le proprie inclinazioni. Perché dovrebbe insegnarla l’Ente Pubblico? Leggo il programma del corso e intendo che, in realtà, non dovrebbe trattarsi di un corso di politica come lo si vorrebbe far credere ma di un corso di amministrazione pubblica, cosa ben diversa dalla politica. In realtà mi pare di capire (e spero di capire bene) che i partecipanti riceveranno informazioni su come si amministra la cosa pubblica e quali sono le normative vigenti in termini di bilancio e organizzazione di un comune. In questo caso è sbagliato il titolo: si dovrebbe chiamare “Corso di Amministrazione Pubblica”, perché la politica è cosa più complessa. E’ vero che chiunque si occupi della cosa pubblica fa di per sé politica in senso stretto, ma è anche vero che fare politica all’interno di un’istituzione come il Comune implica anche la parte elettorale e qui scendiamo su un campo estremamente delicato di  cui l’Ente Pubblico, al quale l’Informagiovani appartiene, non dovrebbe occuparsi. La formazione politica è prerogativa dei partiti e qualcuno potrebbe sospettare che si la fa a spese dei contribuenti. Non c’è malizia in quello che intendo in quanto la conclusione stessa prevista per tale corso è “un incontro nel quale interverranno un esponente della destra e uno della sinistra”. Perché, quindi, questa sorta di par condicio se ci si occupa solo di cose tecniche? Suggerisco che almeno venga cambiato il titolo, a scanso di equivoci.

Luca Craia