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Corsia emergenza: sì alla turbosiesta salva-vita!

Creato il 11 giugno 2012 da Freeskipper
Corsia emergenza: sì alla turbosiesta salva-vita!C’è chi la corsia d’emergenza la usa tanto abitualmente quanto impunemente per sorpassare file ed ingorghi stradali e passare così davanti a tutti senza beccarsi neanche un centesimo di multa, e chi invece solo per aver sostato qualche istante nella corsia d’emergenza - il tempo giusto per riprendersi dal subdolo “colpo di sonno” - rischia di finire in galera! Comunque anche se contro i furbetti del sorpasso a destra della linea d'emergenza non si muove nulla, almeno in caso di colpo di sonno è legittimo sostare in corsia d'emergenza. Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza 19170 del 13 marzo 2012, pubblicata il 18 maggio. Il principio è semplice: in caso di colpo di sonno, è legittimo sostare in corsia d'emergenza. Ma i giudici sono arrivati a questa decisione in seguito a un incidente altamente drammatico, con un morto. Secondo gli alti magistrati di Piazza Cavour, infatti, non ha nessuna responsabilità il guidatore del Tir che sostava in corsia d'emergenza per un colpo di sonno, ed è stato urtato da una vettura: questa ha sbandato per lo scoppio di uno pneumatico. Il conducente della macchina è morto per l'impatto devastante fra auto e Tir, ma il camionista è stato proclamato innocente dalla Cassazione. La situazione che precede il pericoloso colpo di sonno, ossia la stanchezza, stando agli ermellini "giustifica la sosta sulla corsia di emergenza ai sensi dell'articolo 157 del Codice della strada, comma 1, lettera d: "Per sosta di emergenza si intende l'interruzione della marcia nel caso in cui il veicolo è inutilizzabile per avaria ovvero deve arrestarsi per malessere fisico del conducente o di un passeggero". Il malessere previsto dalla Legge come requisito per la sosta in corsia d'emergenza può anche essere una necessità fisica transitoria che non consente di proseguire la guida con il dovuto livello di attenzione: il torpore è segno premonitore di un colpo di sonno e "impone al soggetto, per concrete esigenze di tutela per sé e per gli atri utenti della strada, di interrompere la guida". La Cassazione individua la causa esclusiva del sinistro nelle anomalie dl manutenzione dello pneumatico posteriore destro dell'auto, poi esploso. La sentenza è condivisibile, purché - a nostro modesto avviso - un'area di servizio fosse distante dal punto in cui il camionista ha avvertito l'esigenza insopprimibile di dormire. Il guidatore ha riposato in quel punto proprio per evitare un incidente; ma un'atroce fatalità ha voluto che morisse un automobilista! Ma per tornare sul "colpo di sonno", nessuno è al riparo da un incidente dovuto alla sonnolenza. Si stima che dal 10 al 20% degli incidenti stradali sia attribuibile alla stanchezza dei guidatori. L'accenno preciso al concetto di "stanchezza", e non solo al colpo di sonno che può esserne la conseguenza più evidente, è importante e non casuale: il guidatore stanco, anche senza arrivare ad addormentarsi, può infatti commettere errori pericolosissimi. Per esempio, può sbagliare a calcolare le distanze o la velocità, o avere riflessi appannati che non gli permettono di reagire efficacemente a una situazione d'emergenza dalla quale sarebbe agevolmente uscito se si fosse messo al volante riposato e in buone condizioni. Quando il colpo di sonno coinvolge un conducente di età fino ai 40 anni, questo tipo di sinistro avviene soprattutto di notte e nel fine settimana. Se invece l'età è maggiore, si verifica con maggiore frequenza nel pomeriggio. Tra le cause della stanchezza al volante: la mancanza di riposo o il deficit di sonno prolungati per giorni o settimane, la guida di notte o nelle prime ore del mattino, i periodi di veglia prolungati che si verificano quando si fa tardi la sera o si guida a lungo senza fare soste, l'alterazione dei cicli di sonno-veglia nel lavoratori turnisti, le malattie e i disturbi che hanno conseguenze sul sonno, come l'apnea (per esempio, dovuta a russamento) e la depressione. Tra i segni premonitori del colpo di sonno: bruciore agli occhi, le palpebre pesanti, gli sbadigli frequenti, la vista offuscata, la bocca secca, i sussulti, la sensazione di freddo e gli errori di guida. Poiché tali segnali possono venir notati anche dagli altri occupanti del veicolo, la raccomandazione generale è, quando possibile, di non intraprendere lunghi viaggi da soli. Il rimedio, oltre a quelli ovvii di dormire a sufficienza e di evitare l'uso dell'auto se ci si sente stanchi, è quello, quando si avvertono i sintomi della sonnolenza, di fermarsi e di fare un sonnellino di 15 minuti e comunque non superiore ai 30, periodo dopo il quale, al risveglio, ci si può sentire storditi. Vengono sconsigliati, perché del tutto inutili, i due principali rimedi adottati spesso dai guidatori stanchi, cioè l'apertura del finestrino e l'aumento del volume della radio. Piuttosto, ma si tratta di un espediente che funziona per poco tempo e quindi non è molto consigliabile, si suggeriscono un paio di tazze di caffé. Ovviamente viene assolutamente sconsigliata l'assunzione di alcolici che, anzi, di solito aumentano la sonnolenza.

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