L’associazione A.R.Pa. di Massa (MS), con patrocinio di Regione, Provincia e Comune, ha attivato un corso di formazione sulla VIOLENZA DI GENERE: il corso M.E.L.A., Misure Efficaci Laboratorio Antiviolenza http://arparita.blogspot.it/?wref=bif
Mi sono iscritta e lo sto frequentando (con grande interesse): sabato 5 ottobre c’è stata la seconda lezione.
Le Formatrici di questo secondo incontro – Milena Scioscia e Cristina Cerbone del centro antiviolenza FRIDA – ci hanno fatto posizionare in un semicerchio intorno a loro.
Il mio sguardo ha iniziato a studiare meglio le persone che avevo già incontrato il 28 settembre.
Accanto a me, la mia amica Michela, avvocata. Più a destra un uomo e qualche donna adulta.
Sulla sinistra un’operatrice del C.I.F. di Carrara, poi una psicologa, poi una psicoterapeuta. Poi Elisa, avvocata di Frida, poi la mia amica Ilaria, antropologa di A.R.Pa.
Ancora, un gruppo di ragazze ventenni del Corso di Laurea di Scienze per la Pace: serie, attente, propositive.
Infine l’ultima parte del semicerchio con il secondo uomo del gruppo e qualche femminista più grande: quell* dei movimenti anni ’70, del femminismo in lotta.
Ascoltando le parole di ciascun* di loro, mi è venuto da pensare quanto sia costruttivo confrontarsi, tessere tele di pensieri e opinioni.
Osservando quel gruppo di persone, ho sentito di far parte di una cosa più grande di me, del mio spazio, del mio orticello, della mia forma mentis.
Lì, dentro quel gruppo riunito in un’aula magna di una scuola, c’è qualcosa di grande che sta riflettendo e lavorando per poter fare qualcosa di buono per le donne: stiamo attuando un apprendimento costruttivo per diventare Operatrici di CENTRI ANTIVIOLENZA (ricordo che in Italia c’è solo un decimo di Centri rispetto al numero stabilito dall’U.E.).
Questo CORSO è una forma di AZIONE-REAZIONE alla VIOLENZA DI GENERE: agire-reagire contro un problema-fenomeno sociale.
Certo, è bello confrontarsi su Facebook, su Twitter, ovunque nel web. Dire due parole sulle donne morte per femminicidio, esprimere il nostro dolore.
Ma poi – chiuso il p.c. o l’iPhone – il problema rimane.
Ricordiamoci che il mondo, quello vero, non inizia e non finisce nel web: serve agire, metterci la faccia, dedicare ore del nostro tempo.
La VIOLENZA DI GENERE ha bisogno di AZIONI CONCRETE, non solo di PAROLE.
Donne, diamoci una bella mossa.
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CONTATTI 8 ottobre 2013: 17690
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