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Corso Garibaldi, il conservatorismo, il coraggio e il metodo. La differenza del potere di Galimberti

Creato il 29 agosto 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Alcune settimane sono trascorse dalla serata di presentazione del progetto per il rinnovamento di piazza Garibaldi: nel video si possono riascoltare gli interventi del pubblico e in particolare la risposta finale del sindaco Gianluca Galimberti.

La nuova giunta sta provando a cambiare: in alcuni settori lo ha dimostrato subito, in altri avrà bisogno di tempo. 

C’è una differenza tra la giunta Galimberti e altri gruppi politici che vediamo in azione in altri Comuni.

Ci sono Comuni dominati da un gruppo dirigente che ha fondato il proprio consenso sulle attività economiche dei suoi protagonisti. E ne parleremo. Non significa corruzione ma cattura del consenso tramite l’approvazione, i legami, le amicizie, il successo del lavoro svolto nella vita privata dall’amministratore.

Galimberti non si è fatto strada facendo affari né mietendo vistosi successi professionali, per quanto dotato di un curriculum bello. Il Pd non ha presentato un proprio candidato: Galimberti è stato fatto conoscere come unica scelta possibile. Luciano Pizzetti, sottosegretario, ha un ruolo forte in città e nel Cremonese, gode di una rete personale di conoscenze che vale mezza federazione Pd, come hanno dimostrato le primarie cui il deputato si è sottoposto, e si è conquistato consensi tra i moderati.

Galimberti il consenso lo deve mantenere e meritare giorno per giorno, poiché più che gestire deve innovare, scuotere, disturbare, sorprendere, far piacere, infastidire. Nessuno dei sindaci del centrosinistra, in passato, ha avuto un ruolo simile, considerato il pessimo stato di salute dell’orbe terracqueo.

A Cremona non è in corso, da quel che pare, una forma di controllo della città e del consenso con metodi indiretti: non ci sono burattinai, imperi economici, né grancasse mediatiche a favore di Galimberti. Il quale ottiene consenso o tolleranza di una parte della vecchia, solita Cremona dormiente e l’assenso silenzioso dei poteri consolidati, che non stanno conducendo campagne ferocemente ostili. Uomo di Chiesa, laico impegnato, il sindaco si trova su un percorso che la Chiesa stessa non può seguire passo passo. Guarda caso, ecco un uomo che deve fare addirittura il sindaco. Strano. Spesso il potere è coperto alle spalle. Stavolta la giunta dovrà cavarsela. 

Per il momento si può prendere atto del tentativo serio di cambiare con delicatezza e parlando con i cittadini. 

Dopo anni di vuoto politico desolante, pericoloso da far veramente paura, si comincia a cambiare. Alcune scelte del sindaco e della giunta dimostrano forza e idee. Più che un giudizio meritano innanzitutto ascolto e analisi. Finalmente.

 


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