Corso Umberto I, a Napoli, comunemente chiamata Rettifilo, è la strada che collega Piazza Garibaldi a Piazza Municipio. Si tratta di una delle strade storiche più recenti di Napoli.
La strada nasce in età Umbertina, nel corso dei lavori del Risanamento, un grande intervento urbanistico iniziato verso la metà dell’ottocento e terminato nel 1884, in seguito ad una grande epidemia di colera.
Portato avanti dall’allora sindaco Nicola Amore, il progetto modificò radicalmente il volto di moltissimi quartieri di Napoli, vedendo l’abbattimento di tantissimi edifici storici.
Secondo Nicola Amore, infatti, era proprio l’urbanizzazione della città ad aver portato il diffondersi del colera. L’abbattimento di tali edifici fece largo all’attuale Corso Umberto e alle piazze Nicola Amore, Giovanni Bovio (oggi piazza Borsa) e alla Galleria Umberto I, permettendo anche la costruzione dei palazzi umbertini che servivano, in realtà. solo a nascondere il degrado dei quartieri alle loro spalle e non a risolvere i problemi relativi al degrado che, dopo l’unità d’Italia, affliggeva quei quartieri.
Il corso venne edificato nel giro di poco tempo alla fine dell’ottocento secondo quelli che erano gli schemi architettonici dell’epoca e aperto nel 1894. Inizialmente venne chiamato Corso Re d’Italia, toponimo che cambiò in seguito in favore di Umberto I.
Diversi edifici importanti dominano la strada, tra i primi la Chiesa di San Pietro Martire a Piazza Ruggiero Bonghi, dove si incrocia Via Mezzocannone. Attraversata Via Mezzocannone si erge il maestoso palazzo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, seguito dal borgo orefici, la chiesa di Sant’Agostino alla Zecca e infine il rione Forcella.