Martedì 15 marzo 2011 la Corte d’Appello americana ha emesso una sentenza che avrà sicuramente implicazioni di vasta portata per la libertà di parola e di pensiero nelle scuole, come sulla questione del “matrimonio” omosessuale. «Una scuola non può soffocare le critiche all’omosessualità» è il parere del tribunale americano.
Il caso ruota intorno alla Prairie Indian School District, che -vittima di una sempre più crescente eterofobia- ha vietato agli studenti delle scuole superiori di esprimere le loro opinioni sul comportamento omosessuale. La scuola -riporta LifeNews- ha sostenuto che intendenva solo difendere i diritti degli omosessuali, ma la sentenza ha ribadito che «la nostra società non ha il diritto legale di impedire la critica delle convinzioni e dello stile di vita degli omosessuali». Se la scuola permette di sostenere l’omosessualità, allora non può contestare le critiche all’omosessualità.
E’ l’ipocrisia della cultura omosessualista: per proteggere i diritti degli uni si prevaricano continuamente i diritti degli altri. Per fortuna che però ogni tanto qualcuno se ne accorge.