No.
Allora si parlerà di cibo, vino, distillati, luoghi dove mangiare bene a un prezzo ragionevole.
No.
Allora di che si parlerà?
Del supermarket.
Avete capito benissimo e non parleremo delle offerte 3X2 in cui cadono single e massaie o della qualità dei vini che hanno rincari assurdi oppure prezzi da far ridere (3€ una bottiglia di vino sudafricano)… no vi racconteremo di questo giorno in cui …
Presi dalle incombenze familiari ci siamo diretti all’Esselunga, dopo aver fatto un salto alla Boxe Ursus per rinnovare l’iscrizione. Vista la vicinanza del supermarket e due o tre cose da dover riportare a casa ci siamo avviati, armati di Tweed e Tartan e tanta insofferenza verso il luogo di acquisto.
Siamo entrati. Il panico. Gente ovunque che rimbalzava su gente che rimbalzava su gente che stava rimbalzando da sola sul posto. Una specie di pogo heavy metal a chi dava più spintoni. Il primo problema è stata la fila per il carrello, elusa cercando uno di quei cestini a rotelle … a quanto pare inesistenti se non per pochi adepti di chissà quale setta.
Ci siamo dunque rivolti di nuovo alla pratica carrello e dopo 15 minuti siamo riusciti ad accaparrarcene uno.
La giungla inurbana che rappresentano i corridoi di un supermarket di queste dimensioni è raccapricciante. Una signora ci ha spintonato costantemente per circa tre terzi del reparto carne e più ci mettevamo di lato e più lei non voleva superarci e continuava la sua opera di sprono. Alla fine ci siamo girati e abbiamo chiesto scusa. “Scusa di cosa giovanotto!? Lei è un maleducato!” e se ne è andata lasciandoci basiti a ridere tra di noi.
Due ragazzi hanno abbordato il nostro carrello in una scena degna di Moby Dick o dell’Isola del Tesoro, un arrembaggio folle per riuscire a bloccarci e prendere due confezioni di birra Moretti. Degli asiatici hanno parcheggiato i loro carrelli davanti al reparto del pane insieme a dei signori italiani che si guardavano attorno appoggiandosi ai loro carrelli anch’essi abbandonati accanto a quelli degli asiatici parcheggiati davanti al reparto del pane. Il pane stasera non verrà consumato. Meglio. Meno carboidrati.
Donne, giovani e meno giovani continuavano a spostare il nostro carrello mentre prendevamo il necessario dalla scaffalatura, facendoci cadere per ben tre volte la nostra scelta dalle mani al pavimento.
Nessuna scusa. Nessuna pietà. Luci accecanti. Gente impazzita. Musica alta e scontri continui, frontali, laterali, una grande Crash Racer. Ci siamo fermati. Abbiamo creduto che l’immobilità potesse salvarci.
Una spallata e una gomitata ci hanno persuaso a muoverci.
Il tenore di tolleranza sotto lo zero. La stanchezza della giornata ancora più presente. Capiamo ancora di più il senso di molti film sui morti viventi.
Corriamo verso la cassa.
Cassiera con sguardo perso nel vuoto con cliente lenta come la desertificazione del mare, ma costante nella sua inerme massa muscolare. Carrelli pieni ovunque. Persone con tende da campeggio pronti a passare la notte, aiuti della C.R.I. e Esercito della Salvezza a dare caffè e bevande calde per superare indenni la prova finale.
Siamo usciti.
Disperati.
Cortesia e Risparmio.
Andate anche voi. Noi abbiamo avuto la cortesia di non prendere a ceffoni nessuno e abbiamo risparmiato molte vite umane.
La prossima volta entreremo armati di M16 A1 e non ci saranno sconti per nessuno.
Buona scelta
IBD
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