Magazine Informazione regionale

Cortéz the Killer: “Ecco ciò che manca del tutto, oggi, a questa città: un organo in grado di esporre i fatti al lettore collegandoli tra di loro, mettendoli in relazione, portandone in luce pregresso e possibili evoluzioni. In una parola, l’esposizion...

Creato il 01 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Mai provata tanta consentaneità di giudizio come con questa penna che trafigge come una spada e che forse per questo ardisce firmarsi the Killer. Non so chi quest’uomo mascherato sia, mai i suoi interventi sono realmente utili, poiché mettono in luce problemi effettivi. Al centro dell’analisi di Cortéz the Killer il concetto di formazione dell’opinione e della necessaria correlazione delle notizie per dare al lettore strumenti oggi inediti di comprensione. E invece non ci vengono serviti che fatti, notizie e notizioli, ma non una visione d’insieme. Aggiungerei: ci danno solo un’informazione consumistica, che tutela in modo anche sfrontato i veri interessi in gioco. Ed ecco Cortéz the Killer

Panorama of Cremona, with the Torrazzo di Crem...

Città invecchiata e senza identità: scarsa informazione, libertà ridotte

 

L’accavallarsi di commenti, fatto in sé più che positivo, ha portato a concentrarsi sul dito, ignorando la luna, lassù. Scopo dei miei interventi non era colpire il direttore di Cremonaoggi, sondando fatti attinenti il suo passato professionale.
Ripeto ciò che ho scritto in precedenza: in ballo, qui, c’è un valore fondamentale, a dire la difesa del valore della libera opinione.
L’inversione nella linea editoriale di Mario Silla, da me criticata partendo dall’intervista ad Antonio Piva, penso sia evidente. Evidente a chi, in questi anni, ha tenuto gli occhi aperti sull’esposizione dei fatti da parte delle testate giornalistiche locali.
Questo, intanto, per sgombrare il campo da vistosi ‘svarioni’ come quello del commentatore che ha ricordato la vicenda Tamoil. A Cremona, chiunque si sia abbeverato a più d’una fonte giornalistica negli ultimi anni, sa benissimo che il merito dell’aver portato in luce il caso è del quotidiano Cronaca, allora diretto da Silla (sottolineo merito del quotidiano, così da sgombrare il campo da ulteriori equivoci: direttore Silla, ma diversi cronisti si occuparono della vicenda).
Ciò detto, è fin troppo facile rimproverare alle laboriose talpe di Cremonaoggi un difetto d’approfondimento. Chi ha messo in discussione i trascorsi professionali del loro direttore? Chi ha chiamato in causa le sue vicende pregresse all’approdo de la Cronaca in edicola?
Nessuno.
Quanto alla convergenza d’interessi tra via Gramsci e via dell’Industria, è forse sufficiente l’esempio di Bodini “messo in castigo” per tacere ciò di cui anche diversi consiglieri comunali parlano ogni giorno? Lei stesso, signor Zignani, tempo fa non scrisse della web tv che Silla vorrebbe creare in sinergia con Piva e la Provincia (giornale, quest’ultimo, cui difettano competenze e capacità su questo fronte)?
Via, Zignani, se le informazioni raccolte dalle laboriose talpe sono queste, lasci correre, non si presti ad alimentare il dibattito – sebbene utile al suo ottimo blog.
L’intervista a Piva su Cremonaoggi. E’ forse un’argomentazione dire che è la stessa di un anno fa? Via! Più che un’argomentazione, non ha forse il sapore di un’aggravante? E certo nessuno ha qui parlato di società tra Piva e Silla, bensì di contatti in corso.
Ma al di là di tutto questo, per tornare alla luna abbandonando il dito, al fondo della questione resta la palese mancanza d’una vera fonte d’opinione in città.
Non mi faccio portavoce di alcunché, denuncio uno stato di fatto evidente, disarmante. Parlo di un vulnus palese. Vogliamo lasciar perdere le persone, le idiosincrasie, i distinguo e restare – per dirla accontentando il lettore che chiama in causa Sechi – ai fatti?
I fatti, a Cremona, parlano di un’informazione debilitata, convalescente, esangue. Un’informazione ripiegata sulla blanda, sciatta, esposizione dei fatti. Notizie. Notiziole. Null’altro.
Le opinioni, mi perdoneranno Sechi e il suo agiografo, vanno separate dai fatti, vero, ma vanno di pari passo con questi. Chi dice che un fatto debba essere presentato nella sua nudità al lettore? Compito dell’informazione – e, ritengo, del giornalista – è approfondire il fatto, partire da questo per sviscerarne ogni singolo aspetto sino a mettere il lettore nelle condizioni di formarsi una – sua, sua del lettore, opinione.
E’ di questo che ho voluto parlare sin dal mio primo intervento. Diversamente, ci accontenteremmo delle agenzie e non ci sarebbe alcun bisogno di giornali, tv, media, online.
Ecco ciò che manca del tutto, oggi, a questa città: un organo in grado di esporre i fatti al lettore collegandoli tra di loro, mettendoli in relazione, portandone in luce pregresso e possibili evoluzioni. In una parola, l’esposizione ragionata delle notizie, tutte le notizie, affinché queste possano generare opinione.
Ma l’opinione è scomoda. E’ impegnativa. Richiede lavoro, sposta e muove le teste. Mette a rischio media dalle gambe fragili come media dalle gambe robuste poiché in un solo pensiero è possibile accontentare mille teste, come scontentarne altre mille.
E’ un equilibrio difficile, è fuor di dubbio. Allora, meglio i fatti, gli innocui fatti. Serviti ogni giorno con garbo e basso profilo, sì da non scontentare nessuno, a partire da chi paga con contributi e pubblicità, e preservare altri equilibri.
A conti fatti, una volta letta la Provincia al bar o sul divano di casa, a cosa serve aprire siti come Cremonaoggi o l’Inviato (apriteli ora, oggi, domani, e constatate), se non ad avere qualche piccola anticipazione sui fatti?
E’ questo il punto. Non il passato di un uomo o il veleno su presunte frecce di conquistatori spagnoli. L’abdicazione al ruolo di formatori d’opinione. Questa è la ferita.

Cortéz the killer

0.000000 0.000000

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :