Magazine Cinema

Cortoons, ottava edizione: intervista a Ahmed Hafiene e Francesca Bellino

Creato il 12 aprile 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

cortoons

Non solo corti e animazione all’ VIII edizione di Cortoons: sabato scorso i fortunati presenti al Palladium hanno potuto assistere ad un esperimento veramente toccante: un reading dedicato alla rivoluzione tunisina, un omaggio al vento di libertà che sta attraversando il nord Africa, realizzato da una splendida coppia: lui, Ahmed Hafiene, attore tunisino e lei, Francesca Bellino, scrittrice e giornalista italiana, coadiuvati da una selezione di corti animati ad hoc. Li abbiamo intervistati poco prima della performance.

Ahmed, un’idea di reading che parlasse di libertà era già in cantiere o la cacciata di Ben Alì è stata la vera molla che ha portato alla realizzazione di  questo lavoro ?

Sono gli eventi che hanno imposto questa scelta artistica (sorride), stavo cercando autori tunisini su cui lavorare ed ho scoperto questo ragazzo, Mehdi Hmili, poeta scrittore e sceneggiatore, giovanissimo e abile nel raccontare i giovani, quei giovani che hanno davvero preso per mano la rivoluzione. Quando ho conosciuto Mehdi gli ho detto che percepivo una nuova anima che emergeva nella nostra nazione, un’anima gioiosa, giovane e determinata a vivere una vita normale, la vita dei loro coetanei oltremare. Mehdi parla di sé e di tutti i giovani tunisini nei suoi lavori, della loro oppressione e della loro speranza, delle navi della morte e dei ritorni a casa.

Credi che adesso, a rivoluzione in corso, i giovani continuino a vedere il futuro lontano dalla Tunisia ?

Vedi, prima dalla Tunisia scappavano gruppi assolutamente eterogenei di persone, adesso chi ha guidato la rivoluzione: ragazzi in gamba, laureati, determinati, hanno scelto di creare i presupposti del cambiamento proprio per restare nel loro paese, per contribuire a migliorarlo, parlandoci ti diranno “vogliamo dignità”, magari pochi soldi, ma dignità, e libertà. Il mio lavoro di attore oggi è quello di far conoscere la cultura tunisina, nord africana ed araba a quei paesi come l’Italia che si affacciano sullo stesso mare.

Riusciremo a vincere la sfida della comprensione e dell’integrazione? Potremo rivedere l’intero vocabolario geopolitico ? Potremo non parlare più di “occidente ricco” e resto del mondo povero, ma, ad esempio, di Mediterraneo ?

Dunque, intanto non possiamo non vincerla questa sfida, è assolutamente inevitabile, c’è uno spirito collettivo che ci richiama ad origini comuni; pensa a grandi pensatori determinanti per l’occidente che erano, non so, cartaginesi, come Sant’Agostino; io oggi potrei essere in America a lavorare o comunque altrove, scelgo di stare qua, e lavorare in Italia perchè in una certa misura questa la sento come una casa e vorrei che noi, tutti noi, percepissimo l’arte come uno spazio di condivisione multiculturale.

Francesca, questa sera nel reading  leggerete anche passi di tuoi lavor;, tu hai trattato con passione e puntualità il tema dell’altro e della multiculturalità (“Uno sguardo più in là” ed. Aram, Betmultimedia), argomento di grande attualità, forse imprescindibile dalla contemporaneità ?

Imprescindibile per l’uomo da sempre: il viaggio è il momento della crescita, della reale esistenza, così come l’incontro con l’altro è il luogo del “noi”, del completamento; serve a far arrivare a comprendere tutto ciò che è diversità come parte di un tutto in cui siamo immersi. Non è semplice, tutt’altro, l’incontro con l’altro determina spesso uno shock, di fronte al quale però l’atteggiamento non può essere il timore e la sclerotizzazione, ma l’ascolto teso all’arricchimento.

Perchè Cortoons per presentare il vostro lavoro ?

Questo è l’inizio di un percorso all’interno del quale tenteremo appunto una “mediazione artistica” tra le sponde del Mediterraneo, quella di stasera è una prima tappa  in cui  si parlerà dell’altro,  e leggeremo delle speranze e dei sogni di un giovane artista che parla di ragazzi che lottano per il oro futuro, quale luogo migliore di Cortoons ? Un luogo del linguaggio, dei giovani ? La libertà è un linguaggio universale, e la rivoluzione è dei giovani.

Simone Pazzaglia


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :