Molto spesso si sente parlare di trapianto autologo e di trapianto allogenico: cosa si intende per trapianto allogenico? E cos’è il trapianto allogenico intrafamiliare? Alcune domande alle risposte più diffuse in merito alle varie tipologie di trapianti di cellule staminali.
Quando si parla di raccolta e conservazione del sangue del cordone ombelicale, si fa riferimento alla conservazione di una risorsa preziosa, ovvero le cellule staminali contenute nel cordone: queste cellule sono di elevata qualità e sono anche molto vitali, ed il loro utilizzo è efficace nel trattamento di oltre 80 patologie indicate dal Ministero della Salute.
Il trapianto è il mezzo attraverso il quale queste cellule vengono messe in funzione nel corpo del paziente: l’individuo riceve le staminali precedentemente conservate, attraverso una infusione endovenosa, detta appunto trapianto.
L’infusione di cellule staminali ematopoietiche avviene con il trapianto autologo, quando le cellule appartengono allo stesso paziente: è questo il caso del trapianto di staminali appartenenti all’individuo a cui vengono infuse.
Diverso è il caso in cui il paziente necessiti di una donazione esterna: in questo caso, le cellule staminali infuse nel paziente appartengono ad un donatore, che può essere un donatore esterno compatibile, oppure un donatore appartenente al nucleo familiare. In questo caso, il trapianto si dice allogenico.
Si fa però una ulteriore distinzione per quel che riguarda il trapianto allogenico, ovvero:
- Trapianto allogenico: caratterizzato dall’infusione di cellule staminali prelevate da un donatore compatibile;
- Trapianto allogenico intrafamiliare: caratterizzato dall’infusione di staminali prelevate da un donatore che appartiene alla famiglia, e compatibile con il ricevente.
Nel caso delle cellule staminali del cordone, il trapianto allogenico intrafamiliare può essere effettuato utilizzando le staminali cordonali del donatore, che può essere un fratello (compatibilità al 25%) oppure un figlio (compatibilità del 50% tra genitori e figli).
L’efficacia terapeutica dei trapianti di cellule cordonali nel trattamento di numerose patologie (leucemie, mielomi, linfomi ed altre malattie importanti) è attestata dal Ministero della Salute, precisamente nel Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009.