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Napolitano non ha avuto il coraggio di, o forse non poteva, affidare l'incarico al M5S, di farsi dire il nome o i nomi dei candidati premier dei grillini e su quello/i provare a imbastire una maggioranza. O forse è il Pd che non ci stava. Il M5S è un movimento politico pieno di contraddizioni. La minuziosa radiografia fatta in rete agli sfondoni e al turpiloquio di Grillo, alle bufale pseudoscientifiche, alle presunte o vere incoerenze, all'animosità dei suoi simpatizzanti, alle previsioni inquietanti del suo ideologo, sembra rimandare la cartella clinica di un malato terminale di imbecillità, un tontolone che spara bordate a destra e a manca e che in questo suo sparare distruttivo -della vecchia politica- in realtà distrugge tutto, lasciando una bella tabula rasa. Tutti costoro, che in misura variabile hanno un po' di ragione, hanno fatto l'errore di considerare il proprio partito con il cuore e gli altri con la testa. In questo modo, agli altri partiti richiedono una perfezione che ai propri chiedono solo quando non vi sono avversari o pericoli in vista. Io ho considerato Grillo e il M5S sia con il cuore che con la testa.
Con il cuore. Con il cuore il M5S è la rivalsa degli ultimi e dei cittadini. Ho sentito Grillo dire, tra un insulto e l'altro, nessuno resterà indietro, siamo una comunità, con accenti convinti. Questo tipo di coinvolgimento è maggiormente efficace in momenti di crisi e in chi sta vivendo quella crisi sulla propria pelle. Chi, nonostante tutto, non ne risente probabilmente fa più fatica a capire la portata sotterranea e dirompente del movimento. Lo so che Grillo è un attore e potrebbe fingere, ma gli ho creduto. La sua idea di spazzare via tutta la vecchia politica è simile al procedimento chirurgico di rimozione di un tessuto necrotico. Non puoi conservarne una parte altrimenti rischi di contaminare anche il tessuto sano. Per fare questo bisogna sacrificare anche chi, nei vecchi partiti, non lo merita. Questa operazione, seppure metaforicamente descritta in termini chirurgici, non è chiaramente orientata all'eliminazione dei vecchi partiti ma al mantenimento di una distanza di sicurezza da loro, per impedire il contagio. Chi negasse una considerevole parte di responsabilità alla classe politica che non nell'arco di vent'anni, cioè da quando c'è Berlusconi, ma da quando c'era Craxi, ha costruito il consenso con il debito, conducendoci a ciò che siamo oggi, negherebbe la realtà stessa. In questo stesso panorama, non contenti gli uni di aver fatto (Pdl) e gli altri di non aver fatto (Pd), i vecchi partiti più che pensare al bene comune hanno pensato bene di garantirsi il controllo: fondazioni, banche, authority, enti, presidenze, in un continuo gioco alla candidatura e al ritorno personale. Si può negare che ogni organismo pubblico e non di questo nostro Stato derelitto è in mano alla politica? Si può affermare che la pubblica amministrazione in Italia, o la cosa pubblica in genere, sia un punto di riferimento positivo a livello internazionale? Per cosa siamo famosi nel mondo, morti Galileo, Leonardo, Leopardi e Fermi? La valutazione con il cuore presuppone la vicinanza empatica, e la condivisione delle esperienze. Faccio osservare, a mo' di inciso, la diversa ripartizione del classico elettorato di destra e di sinistra, in cui ognuno degli elettori dei due schieramenti si sente più rappresentato da colui con il quale sente di avere maggiore condivisione di esperienze di vita. A questa visione si oppone la testa.
Con la testa. Una delle caratteristiche più pericolose della visione con la testa è la difficoltà di sintesi. Utilizzando la testa nel valutare una proposta politica si deve, spesso, scendere nel dettaglio. L'analisi puntigliosa di ogni singolo particolare è in grado di evidenziare tutti gli aspetti. In questo modo si possono mostrare incoerenze, si delineano meglio i vari atteggiamenti, smascherando le incongruenze e, semplicemente, si scoprono cose che un atteggiamento più sintetico, quale quello con il cuore, non potrebbe rilevare. Ma c'è un rischio (c'è anche nell'atteggiamento con il cuore), cioè quello di focalizzarsi sul particolare e perdere di vista il generale. E' il tipo di visione che potremmo definire induttivo: si usa il particolare per intuire l'universale, ma spesso accade di ragionare come il tacchino induttivista di Russell, che crede, sulla base delle esperienze precedenti, che anche domani gli sarà dato da mangiare, ma domani è il giorno del ringraziamento... Vi è dunque il rischio, in questo tipo di procedimento, di incunearsi tanto a fondo nell'analisi da farsi sfuggire la visione universale, scambiando la somma di alcune criticità come indicative di una criticità generale. Attaccato a questo concetto vi è pure la pretesa di perfezione che un simile ragionamento sottintende. Non sto affermando che una sana analisi approfondita non sia mai necessaria, ma che basarsi solo su quella rende inadatti tutti i partiti e/o i movimenti e tutti gli individui. In questo modo ogni candidato presenta un difetto, piccolo a piacere, che ne invalida la candidatura.
Sommare. Fare una somma algebrica dei due tipi di visione, con il cuore e con la testa, è necessario per avere un punto di vista più equilibrato, anche se potrebbe essere ancora insufficiente per scoprire la verità. La realtà è assai complessa, anche considerando che le persone sono molto abili nell'ingannare e noi molto bravi nel cadere nell'inganno. Questo è un tipico problema di chi osserva il mondo unicamente con il cuore. Per esempio i fedeli: sono così convinti della bontà insita nel messaggio da non considerare affatto le critiche, di testa e fondate, portate dai critici non coinvolti. Ma senza un minimo di coinvolgimento e guardando solo il particolare c'è il rischio del tacchino. Ecco perchè un atteggiamento critico con un po' di coinvolgimento è quello che definisco un modo di vedere più maturo. E il M5S a me sembra questo: ne scorgo anche io le profonde incongruenze, specie in campo scientifico, ma dall'altra parte ci vedo anche la riscossa dei cittadini contro la politica, quel magma asfissiante a cui si devono le attuali condizioni, il cattivo esempio che ha favorito corruzione, menefreghismo, furbizia e criminalità organizzata. Chi può negare che operando pubblicamente per ripagare favori personali ricevuti si danneggia la collettività? Spropositate assunzioni in campo pubblico, pensioni baby e avanzamenti di carriera automatici senza tener conto del merito sono solo alcune delle drammatiche conseguenze che una classe politica imprevidente e colpevole ha accumulato nell'arco degli anni, solo per arrivare a dirci adesso le risolviamo noi. Con atteggiamento deduttivo dirò: non siete più credibili. Non lo siete stati sino ad ora, perchè dovreste esserlo da adesso in poi? Ma, appunto per fare dell'equilibrio il punto di forza con il quale agire, sarebbe stato interessante far passare una delle forze suscettibili di redenzione (il Pd) per il cunicolo della fiducia data (non ricevuta): un governo 5 Stelle con la fiducia, che si dà e si toglie come detto in consultazione, a mo ' di controllo, perchè anche chi è dotato delle migliori intenzioni ed è senza macchia sbaglia.
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