Vignetta realizzata da Voxartwork
Questa vignetta, realizzata dal buon Voxartwork, mi ha ispirato per la stesura di questo nuovo post dedicato alla mia rubrica pseudo settimanale “Cos’è? Ve lo spiego io“. Quest’illustrazione, dall’indiscussa originalità, rappresenta abilmente l’argomento di cui oggi andremo a parlare e sarà il fulcro di una serie di interessanti considerazioni su la libertà di pensiero e su questa nuova vera e propria dittatura, l’Europeismo.
Capire per comprendere – Prima di spiegare cosa sia quest’art. 458a è importante comprendere cosa sia questa nuova forma di dittatura che ho sopra citato. L’Europeismo è in sostanza, cito testualmente, “l’atteggiamento di chi favorisce una politica di integrazione nell’Unione europea e sostiene livelli di unità sovranazionale” ovvero, un movimento politico e di idee che tende a promuovere un progressivo avvicinamento, spesso morboso, tra i vari Stati nazionali europei, fino alla costruzione di un’Europa spiritualmente e politicamente unita.
I principali obiettivi che l’Europeismo si pone sono essenzialmente 6:
- garantire la pace e la prosperità dei popoli europei;
- garantire la sicurezza dei suoi cittadini;
- favorire un equilibrato sviluppo economico e sociale;
- salvaguardare la diversità dei popoli europei in risposta alla globalizzazione;
- sostenere i valori che i cittadini europei condividono, quali la difesa dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani;
- garantire la libertà dei cittadini.
Proprio quest’ultimo obbiettivo è al centro di svariate interpretazioni e riflessioni. Molti europeisti, infatti, sostengono che la libertà, menzionata dai principali propositi dell’Europeismo, vada semplicemente associata al fatto che l’Europa abbia permesso ai suoi cittadini di viaggiare, studiare, lavorare fuori dai confini statali, cosa molto più difficile fino a pochissimi decenni fa. Molti altri invece, come il sottoscritto, sposano l’opinione che questo punto dell’Europeismo non si fermi solo e soltanto al fatto di viaggiare, studiare e lavorare oltre i confini nazionali, ma vada molto oltre. Questo obiettivo, oltre a ciò che è stato prima elencato, dovrebbe garantire, per quanto mi riguarda, libertà sopratutto ideologica e di pensiero; cosa che quest’emendamento di cui andremo a parlare vieta e preclude.
Cos’è – Come spiega George Delastik, noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo 458a, ossia il provvedimento relativo alle “Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi e i rappresentanti dell’UE.
La bufala – Durante la scrittura di questo articolo mi sono imbattuto in tanta gente che sosteneva che questa notizia sia solamente una bufala. Le informazioni che sono riuscito a scovare sono altamente contraddittorie e mi premeva dirvi chiaramente che non sono in grado di affermare con certezza se questa notizia si vera o fasulla. Invito chiunque sappia qualcosa in più sulla veridicità di questa notizia a commentare qui sotto. Comunque, anche se fosse una bufala, il tema centrale di questo post non è tanto l’art. in se ma questa nuova forma di dittatura europeizzata.
In conclusione – La libertà di opinione e di pensiero è fondamentale. Spero vivamente che questo art. sia veramente una grossa bufala ma è importante, anche se ci fosse un minimo di verità in esso, farlo sapere e accendere i riflettori sull’argomento. E’ vero, l’Europa ha portato tantissimi vantaggi agli stati membri che la compongono ma è importante che questi vantaggi non surclassino un diritto essenziale, quello di opinionare. L’opinione è tutto! Senza di essa vivremmo in una società piatta. Tutti devono potersi esprimere e dire la propria e se un giorno l’Europa dovesse vietarcelo, be’, sarà l’ora di fare un gran passo indietro