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Cos'è l'AZT: un farmaco in cerca di una malattia.

Creato il 02 settembre 2013 da Squid

Nel documentario AIDS Fatti o frode, Peter Duesberg spiega la storia del farmaco usato per curare l'hiv e l'aids.

L'AZT non è un farmaco antivirale ma un chemioterapico immunodepressivo

(e anche un potente topicida)

L'AZT non è un farmaco nuovo nella storia dell'AIDS e non fu creato appositamente per trattare l'AIDS, e soprattutto, non è un farmaco con capacità ativirale.

L'AZT è un composto chimico che fu progettato, testato e abbandonato oltre 30 anni fa per i suoi effetti tossici. Fu creato durante la ricerca disperata di nuovi composti da brevettare contro il cancro, e fu messo in cantina perché uccideva le cavie decine di volte prima di quanto il cancro le avrebbe uccise per decorso naturale.

Come si è arrivati a questa leggittimazione dell'AZT

Facciamo un passo indietro, quando nel 1977 divenne possibile applicare brevetti anche ai composti chimici destinati al mondo farmaceutico. Prima di questa data, qualsiasi azienda avrebbe potuto produrre una medicina basata ad esempio su Nimesulide, senza pagare percentuali alte di guadagno alle case farmaceutiche che per prime avevano creato o individuato un nuovo composto chimico in grado di risolvere problemi dell'organismo.

I composti chimici utili a produrre medicine erano in qualche modo "liberi". Chiunque ne poteva fare uso, semplicemente partendo dalla splendida concezione che la storia della scienza, gli sforzi di tutti i ricercatori che hanno lavorato sul nostro pianeta nei secoli scorsi, fossero serviti a rendere un servigio gratuito e etico alla comunità.

Il 1977 segna l'anno di svolta nella decadenza della medicina mondiale.

Da allora, tutte le case farmaceutiche hanno messo in piedi vere e proprie batterie di chimici, pronti a creare composti senza scopi precisi, solo per "patentarli" (da "patent", ossia brevetto), e metterli nel cassetto. In questo modo, qualsiasi ulteriore futura scoperta da parte di altri scienziati relativa a quel particolare composto, sarebbe stata di proprietà della farmaceutica brevettante.

Il concetto è semplice nella testa della casa farmaceutica di turno: "Brevetto a caso qualsiasi composto nuovo riesco a creare, sia mai che un giorno qualcuno scoprisse che serve a curare la diarrea. Allora avrò guadagni milionari."

Il mondo miliardario della farmaceutica ha ancora una volta stravolto la ricerca scientifica per meri fini di lucro.

La vera storia dell'AZT

Fu creato come potente chemioterapico per il cancro ma troppo tossico per essere utilizzato. Prima che fosse eseguito il primo test come "farmaco per l'AIDS" nel 1986, l'AZT non era mai stato sperimentato sugli esseri umani.

Il concetto che è alla base della chemioterapia è quello di uccidere tutte le cellule del corpo in fase di crescita, devastando così quelle cancerose. Molti pazienti di cancro però non sopravvivono alla chemioterapia per colpa degli effetti devastanti di tale aggressione, che distrugge il sistema immunitario e gli intestini.

Proprio a causa di questi effetti pericolosissimi, la chemioterapia NON E' MAI USATA PER PREVENIRE, ma solo per il tentativo di cura, e per brevi periodi.

Poiché il Cancro è una condizione di crescita continua e di moltiplicazione delle cellule maligne, l'AZT fu messo in campo per evitare la replicazione cellulare del cancro. Nel lontano 1964 tutti gli esperimenti condotti sulle cavie ammalate di cancro dimostrarono che l'AZT era talmente in grado di bloccare la replicazione cellulare, da mandare in fallimento immediato l'intero organismo, uccidendo tutte le cavie a causa dell'elevata tossicità.

L'AZT fu quindi messo in un cassetto e non fu mai più usato né per esperimenti, né per ulteriori sviluppi.

Nel 1984 la compagnia farmaceutica Burroughs Wellcome (ora nota con il nome di Glaxo-Wellcome) diede il via ad una massiccia campagna politica per recuperare l'AZT riciclandolo come ipotetico farmaco anti HIV, sfruttando la logica distruttrice del farmaco, e convincendo le istituzioni che l'AZT avrebbe bloccato la creazione delle catene del DNA dell'HIV.

La Glaxo-Wellcome ricevette in tempi da record l'approvazione da parte della Food And Drug Administration (Ministero per l'alimentazione e le medicine) FDA come trattamento autorizzato per l'AIDS. La concessione arrivò dopo un breve periodo di studi che il professor Duesberg e molti altri medici mondiali hanno reputato "poco affidabile", anche per il fatto che la sperimentazione fosse durata solo quattro mesi.

L'approvazione da parte di FDA di questa chemioterapia mortalmente tossica si basò su un'informazione che indicava che l'AZT facesse crescere il livello dei linfociti T (ossia rigenerare le cellule che in teoria sono uccise dal virus) e quindi riuscisse a ritardare il verificarsi delle condizioni che aprono ufficialmente il caso clinico di AIDS, quando la conta delle cellule T scendeva sotto alla soglia di allerta. L'aumento notato nelle cellule T fu interpretato come un'evidenza che l'AZT eliminasse l'HIV dai linfociti T. Questo concetto, non ha una prova scientifica ed è stato a lungo contestato dalla comunità degli scienziati di tutto il mondo, che afferma che è sufficiente prendere l'AZT e somministrarlo a qualsiasi essere umano non infetto da virus, per vedere lo stesso tipo di reazione. La reazione di aumento delle cellule T è spiegato in modo molto semplice come reazione dell'organismo all'introduzione di un veleno (l'AZT).


Etichetta farmaco AZT mortale.

La grande truffa dell'AZT

Sebbene lo studio fosse fermato prima che ogni effetto a lungo termine dell'AZT fosse noto, venne stabilito che il trattamento standard con l'AZT fosse continuo e che durasse per tutta la vita del paziente. Il problema di fondo è che la maggior parte dei morti di "AIDS" muoiono in realtà per fallimento epatico "liver failure", e quindi per una morte dovuta esclusivamente al farmaco.

Una grandissima quantità di studi indipendenti condotti prima e dopo l'introduzione del farmaco da parte della FDA, incluso lo studio Concorde - il più vasto (1.749 soggetti) e lungo (tre anni di durata) studio sull'AZT - dimostrarono che l'AZT fa aumentare il conteggio dei linfociti T solo per un breve tempo e senza con questo aumentare il benessere del paziente, ma soprattutto, dimostrando che tale farmaco non ritarda assolutamente il verificarsi delle condizioni che indicano l'insorgenza dell'AIDS, soprattutto perché la condizione generale di AIDS non sembra essere legata al virus individuato con i test HIV (approfondimenti a riguardo).

Rimane il fatto che il breve rialzo del numero dei linfociti T notato all'inizio del trattamento è dovuto alla natura tossica del farmaco stesso e alla risposta del sistema immunitaria alla distruzione del midollo spinale.
E rimane il fatto che questa tesi (dimostrata falsa) è stata quella che ha permesso la messa in circolazione del farmaco. Ora che la tesi è stata scientificamente screditata, il farmaco STRANAMENTE non viene ritirato dal mercato.

Perché?

  • Perché produce vendite miliardarie.
  • Perché non si può tornare indietro ora e dire "ci siamo sbagliati", perché qualcuno dovrebbe pagare per i milioni di morti causati da un trattamento che non sarebbe servito a niente.

Quando l'AZT annienta il midollo spinale, il sistema immunitario prova a riparare a tale danno iniziando una massiccia produzione di cellule T, in modo tale che spesso si trovano più cellule di quante ne fossero presenti prima del trattamento col farmaco. Ma quando la fonte di produzione di queste nuove cellule T (ossia il midollo spinale) viene eliminata dall'AZT, il livello dei linfociti scende a livelli più bassi, e alla fine si giunge alla competa distruzione del sistema immunitario.

Questa repentina diminuzione delle cellule T dopo le prime somministrazioni dell'AZT è stata giustificata dall'elite medica favorevole all'uso del farmaco con la ridicola teoria della "mutazione dell'HIV", che lo rende resistente all'AZT. Non c'è tuttavia nessuna evidenza scientifica a sostengo di una simile affermazione.

Seguendo le raccomandazioni di un "intervento precoce" molti pazienti assumono l'AZT dopo aver ricevuto la diagnosi di sieropositività, e una parte di questa popolazione, che va da un terzo alla metà dei sieropositivi che sviluppano l'AIDS lo vedono comparire solo dopo aver preso farmaci come l'AZT. Studi indipendenti hanno mostrato che l'AZT in realtà accelera il declino del quadro clinico e peggiora la qualità della vita, a volte addirittura provocando la morte stessa del paziente prima che appaia qualsiasi malattia di quelle che definiscono il quadro clinico dell'AIDS - un evento che vine ufficialmente descritto come "morte non preceduta da alcun evento che definisce l'AIDS."

Oltre a distruggere le cellule T, le cellule B, e i globuli rossi che trasportano l'ossigeno in tutto il corpo, l'AZT e gli altri farmaci della stessa famiglia dei nucleosidi distruggono i reni, il fegato, gli intestini, il tessuto muscolare ed il sistema nervoso centrale e periferico, interferendo anche con le attività dei mitocondri, le zone della cellula in cui si produce energia destinata alle attività della cellula.

Epivir (3TC), Zerit (D4T), Hivid (ddC) e Videx (ddI) sono tutti farmaci analoghi dei nucleosidi prescritti ai sieropositivi come "antivirali." Agiscono tutti secondo lo stesso schema dell'AZT.

Vuoi saperne di più? Approfondimenti su AIDS e AZT

Eccoti tanti altri approfondimenti interessanti sulla più grande truffa medica di tutti i tempi:

CAPITOLO 11: L'AZT, un farmaco in cerca di una malattia. Tratto da http://digilander.libero.it/scienzamarcia/11_cm.htm

Fonte originale: Informazione e news.


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