FRANCESCO MANNUCCI (CHECCO)
Cos’è la poesia?Cos’è questo momento che racchiude in sé il succo di un’anima, il frutto di una coscienza, la storia di un sentimento?
Forse è come un quadro. Uno splendido quadro da penetrare con ardore e semplicità. Da assecondare e assimilare.
Sì forse. Ma più di tutto la poesia è una lingua, una misteriosa e magica lingua. E’ il linguaggio che si sprigiona dall’animo più profondo. Quel sublime fluido che si trasforma in frasi, parole, sospiri. E’ una lingua difficile a comprendersi perché non esistono vocabolari, dizionari o traduttori vari. E’ una lingua misteriosa e per molti impenetrabile. E’ lingua della coscienza, della vita di una persona. E solo con una chiave magica è possibile sprofondare nei meandri della poesia. Solo con la chiave rara chiamata AMORE!
Poiché solo amando chi usa la POESIA, si può capirla divenendo noi stessi parte di essa, divenendo così anche noi POESIA.
-Francesco Mannucci (Checco)-
SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l’incattociarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
Del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
-Eugenio Montale-