Anche se manca circa un mese alla fine dell’inverno l’attività nell’orto riparte, lentamente ma riparte, e tra la fine di questo mese e l’inizio di marzo prevede diverse semine, non solo per chi può effettuarle in coltura protetta ma anche per chi semina in piena aria. Per chi coltiva nel Centro e nel Nord Italia per esempio è tempo di seminare il pisello, ortaggio che per la sua resa viene coltivato con successo un po’ in tutti gli orti, amatoriali e non, portando avanti una tradizione antica quasi quanto l’agricoltura.
Originario del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente il Pisum sativum è infatti uno degli ortaggi più antichi mai coltivati dall’uomo considerando che, per molti studiosi, nel Neolitico con il suo antenato selvatico si sono avviate le prime forme di agricoltura, più o meno qualcosa come 9mila anni fa…
Il pisello è un’erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Fabaceae che presenta un sottile stelo cilindrico che può arrivare e superare i tre metri, a seconda che si tratti di varietà nane, autoportanti o rampicanti. La radice è un fittone che scende in profondità (fino a 70-80 cm) e che si ramifica. Rimandando a questo post per scoprire le sue ottime proprietà nutrizionali vediamo velocemente qualche consiglio colturale.
Ciclo produttivo
Il ciclo produttivo del pisello è annuale e occupa il terreno per un periodo di tempo che va dai 120 ai 250 giorni. La produzione media oscilla tra i 5 e i 9 kg per ogni metro quadrato coltivato.
Clima
Il pisello è un ortaggio che si sviluppa bene in un clima temperato-fresco. Visto che se non in fioritura resiste anche a qualche grado sotto lo zero il suo problema è semmai l’opposto e cioè temperature troppo elevate. Teme le forti calure perché queste inducono il seme a una maturazione forzata che lo fa indurire rendendolo qualitativamente scarso. Altro serio problema lo si incontra con i ristagni d’acqua del terreno, mal tollerati dai piselli. La temperatura ideale va dai 12 ai 18° C.
Terreno
Per quanto riguarda il terreno il pisello non è particolarmente esigente anche se ama quello profondo, sciolto, areato e povero di calcare. Il pH ideale è leggermente acido o neutro.
Semina
La semina dei piselli dipende dalla zona del Paese nella quale si coltiva. Nelle regioni del Sud e in quelle del Centro con inverno mite la semina si effettua da settembre a novembre, mentre nel resto d’Italia avviene dalla fine di febbraio a tutto maggio e fino a luglio se in presenza di estati fresche. Usando delle varietà particolarmente resistenti al freddo si può optare per la semina autunnale anche al Nord, purché all’arrivo del freddo le piantine abbiano già formate 5 o 6 foglie.
Concimazione
Per assecondare le esigenze nutritive dei piselli è preferibile non usare il letame, se non in presenza di terreno troppo povero, nel tal caso si userà un letame ben maturo da interrare in lavorazioni molto anticipate. Molto meglio la somministrazione di anidride fosforica in presemina o in precedenti lavorazioni; se il terreno dovesse risultare povero di potassio è bene aggiungere questo elemento durante la lavorazione.
Acqua
Visto il periodo di coltivazione per i piselli di solito non ci sono problemi di approvvigionamento idrico, anzi, come abbiamo visto l’eccesso nuoce alle piante e va effettuato solo in caso di necessità tramite solchi e senza esagerare con le dosi. In caso di caldo eccessivo si può invece provare ad irrorare il fogliame alla sera: le piante ringrazieranno.
Lavorazioni
La coltivazione del pisello necessita qualche intervento in più: oltre alla sarchiatura e alla scerbatura, si devono rincalzare le giovani piantine e soprattutto, se si coltivano le varietà rampicanti ( per la loro vigorìa e resa in assoluto le più diffuse negli orti amatoriali), l’infrascatura delle piante adulte. Si possono usare vari tipi di sostegno ma il migliore di tutti rimane sempre la mitica frasca ovvero un ramo di arbusto o albero ben ramificato che, piantato saldamente in terra, rapprenta la soluzione migliore per fare da supporto ai piselli.
Parassiti e malattie
Le piante di pisello possono essere colpite dalla mosca minatrice del pisello, dalla mosca dei semi e dalla piralide delle leguminose mentre dal versante malattie fungine possono essere attaccate dalla peronospora, dall’oidio, dalla ruggine e dall’antracnosi.
Rotazione
Il pisello appartiene alle Fabaceae e come molte piante appartenenti a questa famiglia presenta un betterio azotofissatore alle radici che rende la sua coltura miglioratrice del terreno e può essere coltivata anche a questo scopo se non addirittura per il sovescio. Non segue ovviamente se stessa né le cucurbitacee ma precede cavoli, spinaci, insalate, carote e rape.
Consociazione
I piselli possono essere consociati con ravanelli, spinaci carote, verze e cavolfiori. Possibile anche la consociazione con i pomodori, dove la loro coltivazione si sovrappone e per il periodo che le due colture si avvicendano.
Cosa coltivare nell’orto, L come lattuga
Cosa coltivare nell’orto, c come cavolfiore
Cosa coltivare nell’orto, r come rucola
Cosa coltivare nell’orto, c come cetriolo
Cosa coltivare nell’orto, c come carota