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Cosa mi perdo al Salone del Mobile

Creato il 11 aprile 2011 da Paola_granieri
Cosa mi perdo al Salone del Mobile
Tutti gli anni mi ripeto la stessa cosa: quest'anno non ce l'ho fatta, ma L'ANNO PROSSIMO, cascasse il mondo, mi organizzo e VADO AL SALONE!
Non mi perdo una Biennale, in compenso, ma la Biennale di Venezia è troppo di nicchia, non offre eventi collaterali e quindi sui blog non se la caga nessuno. Anzi, a dire il vero quest'anno mi sono persa pure la Biennale, e mi rode ancora abbastanza, perchè era quella di architettura.
L'anno scorso poi, con la prospettiva di fare la stagista nello studio di un architetto di quelli che apri AD e ce lo trovi dentro con il suo sorrisone paraculo, di quelli che " Federico, hai sentito Fuksas se viene all'inaugurazione a Milano?" , capite bene che già mi ero fatta un sacco di film sull'Architetto che passeggia per i corridoi del Salone, una nube di fotografi, Jo Squillo che lo intervista per Nonsolomoda, gente indaffarata a scribacchiare qualunque cosa sui taccuini con la sua faccia stampata sopra, già che siamo a romanzare la cosa mettiamoci pure parrucchiere e truccatore con un coso puffettoso pieno di cipria e lui che si divincola stizzito.
In fondo a tutta questa processi
one, io, che mi guardo intorno con gli occhi della meraviglia, alla mia destra lo stand di Kartell, edizioni limitate delle Louis Ghost per i 50 anni di Barbie, a sinistra quello di Moroso e a ore 12 quello di Artemide, mentre porto un vassoio del caffè, oppure piena di borse, mie, sue e di quelli che scrivono sui taccuini, chiedendomi come abbiano montato quei led che usano per l'illuminazione delle teche.
Ma al peggio non c'è mai fine e le cose sono andate ancora diversamente.
Come Cenerentola, me ne sono rimasta tutta la settimana in studio a renderizzare una spa in Azerbaijan, temendo il decollo del mio mac da un momento all'altro, mentre gli architetti veri si son divisi il loro tempo tra un cantiere e un vernissage.
Insomma, me ne sono uscita dal d
iscorso.
Anche quest'anno, intuirete, niente Salone, niente Satellite e niente FuoriSalone per me.
Mi limiterò, come tutti gli anni, a comprarmi la copia speciale di Ottagono, Interni, AD e Casabella.
(Polemica/avvertimento a chi mi onorerà del suo commento - Checchè ne dicano tutti quelli c
he lo snobbano, che non c'è niente da vedere se non andare ad aperitivi e vernissage "fuori", a me interessa eccome! Mi interessano i tipi di lavorazione del tessuto delle poltrone della tal ditta, mi interessa l'introduzione di nuovi materiali e di tecnologie innovative, mi interessano i vantaggi del Kryon su quelli del Corian e, se proprio vogliamo dirla tutta, mi interessano anche le viti che tengono su uno stand, perchè nella merda di università in cui studio certe cose non te le insegnano e se vuoi devi andarle a vedere sul campo. Mi piace anche l'idea di sedermi su sedie di cartone perchè fanno design sostenibile, anche se ormai gli allestimenti di cartone si sono visti e stravisti..insomma sarebbe come dire ad una fashion blogger "Che ci vai a fare alla settimana della moda? Una volta che hai visto una sfilata, hai visto tutto, sono tutte uguali! Tutte con le stesse modelle ciucciate dalle streghe.." - Fine della polemica)
Ma torniamo a noi.
Già l'anno scorso mi son persa il bar a soupes della Sigrid, a questo giro mi perdo una cosa ganzissima: il flash mob in bicicletta organiz
zato dal collettivo universitario Jamais Vu in collaborazione con lo storico produttore di biciclette milanese Rossignoli per promuovere l'idea di una mobilità sostenibile a Milano nell'era del Suv.
Non ne so molto, so che c'è un dress code da
rispettare e ovviamente da presentarsi in bicicletta.
Ah, e che sarà questo giovedì, 14 aprile, alle 18.30 in Corso Garibaldi 71, di fronte a Rossignoli, con aperitivo annesso.
More info sul simpaticissimo blog di Sara, che, peraltro, è tra gli organizzatori.
Se potete andateci, io, a Firenze, sono un po' fuorimano, se fossi partita sabato in bici, come stavo giusto dicendo a Sara, forse per giovedì ce l'avrei fatta ad arrivare.
(Certo, eh, che se vi sentite generosi, potreste anche farmi una donazione di tipo un euro a testa e pagarmi il Frecciarossa, regalandomi l'ebbrezza di visitare il Salone nella giornata riservata agli studenti di Architettura).
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