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Cosa NON è la Depressione, detto in parole povere.

Creato il 23 settembre 2015 da Loredana De Michelis @loridemi

Cosa NON è la Depressione, detto in parole povere.

Foto: Christian Hopkins

Sono stanca di sentire i telegiornali usare la parola Depressione a casaccio, facendo intendere al pubblico che si tratta di un termine nuovo per indicare una forma di "pazzia generica".
Sono stanca di vedere depressi vergognarsi di essere diagnosticati tali e pagarsi le terapie di nascosto, perché gli altri potrebbero considerarli delle persone viziate o pigre o deboli.
La depressione NON è una forma di pazzia: il depresso NON è una persona stramba o socialmente pericolosa, nel modo più assoluto. Il signore che si mette a sparare sul vicinato NON lo fa perché è depresso: forse è ANCHE depresso, ma ciò che lo induce a fare un gesto simile è un altro disturbo.
Sì: la depressione può coesistere, essere associata, essere una conseguenza oppure no, di altre malattie.
La depressione NON è una forma di pigrizia, è uno stato cronico di tristezza, paralizzante.
La depressione NON è un vizio o debolezza di carattere: stacci tu tutta la vita con l'umore di chi ha appena subito un grave lutto. A volte certi stati diventano cronici, dipende da ormoni, chimica del corpo, metabolismo, assetto neurologico.
Dalla depressione NON si può uscire con uno sforzo di volontà: a nessuno piace essere triste e sentirsi inutile, se fosse così facile venirne fuori tutti farebbero uno sforzo di volontà, ma non funziona. Continuare a sostenere che la depressione è una forma di debolezza o una sciocchezza è un vero atto crudele nei confronti dei depressi (molti dei quali anziani e bambini).
La depressione, purtroppo, nella maggior parte dei casi NON si cura con gli psicofarmaci. Non basta prendere una pastiglia per essere felici, per quanto in molti ci provino.
Non tutte le persone che dicono di essere depresse lo sono: la tristezza, stagionale, periodica, legata a fatti spiacevoli, la noia, la frustrazione, sono fenomeni normali fino a quando sono contestuali e momentanei. Il termine è abusato, a grave discapito dei depressi veri.
E' normale "sentirsi depressi" se qualcuno ci ha appena abbandonato, ed è giusto cercare di darsi una mossa, oppure scegliere di vivere il momento di tristezza appieno per cercare di maturare.
La depressione vera è cronica ed è una sensazione di stanchezza infinita, di inutilità, di disperazione, che ti prende a tradimento, mentre parli o guardi qualcosa; è la gioia che non ti contamina più e il dolore che invece s'ingigantisce per nulla; è l'indifferenza alle emozioni che invece vorresti che ti prendessero. E' un sonno infinito o un'insonnia perenne, è sogni frustranti, da cui ti svegli ogni giorno distrutto. E' un muro alto chilometri da scavalcare per ogni piccola cosa.
A volte la depressione è l'inizio di una malattia neurologica e si accompagna invariabilmente con la perdita di memoria e di reattività. Si avvita sull'altra malattia e coesiste, peggiorando ogni cosa. Eppure la depressione cronica NON è un'ovvia conseguenza dell'essere ammalati di altre malattie o dell'avere subito una disgrazia: c'è chi ha malattie gravissime o vive situazioni molto difficili e non è depresso, c'è chi invece non ha nulla di cui lamentarsi pubblicamente, eppure è depresso.
La depressione cronica è una malattia dell'umore, che come altre funzioni del nostro corpo, è regolato da numerosi fattori, anche fisiologici oltre che psicologici.
Attualmente non esistono descrizioni univoche e cure universalmente efficaci per la depressione: si tratta quindi di un problema serio. La percentuale di depressione nei figli di depressi (anche allevati da altre famiglie) è più alta della media: questo ci dice che c'è anche una componente strutturale, neurologica, che ne facilita lo sviluppo.
La depressione cronica è una malattia difficile da curare e con la quale molte persone sanno che dovranno convivere tutta la vita, senza un solo giorno di pausa. E' la principale causa del suicidio, che arriva dopo anni di sofferenza invalidante. In Australia, il suicidio è la seconda causa di morte nelle persone sotto i 40 anni. Nonostante questi dati, la depressione è ancora socialmente molto sottovalutata, se non addirittura ridicolizzata.

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