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Inside Out: l'insegnamento prezioso per tutti.

Creato il 21 settembre 2015 da Loredana De Michelis @loridemi
Inside Out: l'insegnamento prezioso per tutti.Con la consulenza dello psicologo e neuroscienzato Dacher Knelter (http://ischool.startupitalia.eu/38035/video/inside-out-disney-pixar-significato/) e la fantasia ironica e imprevedibile che ha sempre caratterizzato la Disney e poi la Pixar, Inside Out diventa un film capolavoro che forse andrebbe guardato un paio di volte, per coglierne meglio alcuni aspetti.
Gli adulti possono rivedere la loro esperienza già vissuta del passaggio (emotivamente costoso) dall'infanzia all'adolescenza. I bambini più piccoli, al cinema, commentavano coinvolti e preoccupati la perdita progressiva che Riley (una bambina di 11 anni) subisce dei ricordi più confortanti e perfetti legati all'infanzia. La perdita dei ricordi e le delusioni distruggono le isole di valori su cui è basata la sua personalità, obbligandola a una ricostruzione diversa e più complessa delle stesse.
Come si potesse fare una rappresentazione così accurata del processo di maturazione psicologica di un individuo, attraverso un cartone animato divertente e mozzafiato, è difficile da immaginare, tanto quanto l'amico immaginario di Riley, fatto in parte di zucchero filato, con la coda di gatto, la faccia da elefante ma anche un po' delfino.
Il regalo che questo film fa a tutti, grandi, adolescenti e piccini, è una rappresentazione semplice e vivida dei sentimenti base che ci muovono, proprio come se fossero ai comandi di una console: Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto (sentimento fondamentale, quest'ultimo, che serve a tenerci lontano da cose poco "vitali" e da cibi non adatti).
L'alternanza e la collaborazione, così come anche il conflitto di questi sentimenti, portano avanti la nostra vita e determinano anche il modo in cui percepiamo e comprendiamo le cose.
Geniale e illuminante la descrizione dell'evento centrale, durante il quale Gioia e Tristezza sono assenti dalla "console": Riley si ritrova in una stato di vuoto emotivo capace solo di rabbia o paura ma non di empatia, nel quale è possibile riconoscere le espressioni di molte persone "perdute" che incrociamo mentre bivaccano agli angoli di una stazione.
La nuova console di Riley, ora dodicenne, alla fine del film, è più ricca e complessa e contiene un pulsante rosso che si chiama "Pubertà" di cui nessuno sa ancora il significato, lì in laboratorio. Nessuno però si preoccupa: cos'altro potrebbe ancora succedere dopo tutti quegli scossoni?
Questo mi dice che ci sarà un seguito e non vedo l'ora di vederlo. E' bello sapere che c'è chi ancora sa fare cose come questa.
Usciti dal cinema, in tanti si sono soffermati a cercare di interpretare quale personaggio fosse in quel momento padrone della console nella testa propria e degli altri. Non avevo mai visto così tanta gente cercare di comprendere il prossimo: mi è venuta un po' di tristezza e un po' di disgusto per come ci siamo ridotti; poi ho pensato che potevo semplicemente lasciare che Gioia passasse ai comandi per vedere le cose in modo diverso.

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