Insomma oggi stavo leggendo la rivista “What’s More” che è una specie di bollettino del sistema bibliotecario comunale di Toronto (sì, quello che l’attuale sindaco Ford vorrebbe smantellare perché “troppo costoso”… a conferma che la mamma dei politici ignoranti e irresponsabili è sempre incinta) e l’occhio mi cade su una pubblicità che dice: “Express Yourself – Young Voices Writers Conference”. Ohibò, penso io, interessante: una conferenza dedicata ai giovani scrittori, quasi quasi vado. Anche perché poi l’annuncio segue: “Work with professional writers on your prose, poetry, scripts, journalism and visual arts” e si sa come va: non si finisce mai d’imparare, no? Quindi proprio mi predisponevo all’idea di farci un salto e annusare l’aria.
Quindi, proseguo a leggere e cerco i numeretti che dicono il range d’età richiesto:
Meet other young people (ages 12 – 19) who like to write
GET PUBLISHED in an instant anthology
Eccetera. Capito, sì? In Canada si è considerati “giovani scrittori” se si hanno fra i 12 e i 19 anni. A vent’anni, s’è già belli che andati, come scrittori. Che la cosa sia da lezione a qualche giornalista, in Italia, che continua a dare del “giovane scrittore” anche a signori quarantenni con prole.
Per chi vuole approfondire sull’evento: torontopubliclibrary.ca/youngvoices