di Massimo Donadi. Vorrei rispondere a quanti tra voi, su questo blog, su facebook e twitter hanno voluto aprire un confronto, anche critico, dopo l'intervista in cui ho annunciato il mio appoggio a Bersani nel caso in cui Italia dei Valori non partecipasse alle primarie. Per me fare politica significa ambire al governo del Paese. Rispetto chi pensa all’azione politica come semplice testimonianza, ma io credo che dirigere i processi sociali per migliorare la società sia il fine di ogni politico. Il mio sicuramente. Chi fa politica pensa che le sue idee siano le migliori per difendere l'interesse collettivo e si sforza per metterle in pratica. Certo, questo non vuol dire che si debba andare al governo con chiunque e a qualunque costo, ma solo con quelle forze con cui esiste un unico comune denominatore, sufficiente per governare insieme il Paese, un compromesso politico di alto profilo basato sui programmi. Ritengo che quelle forze politiche che hanno governato dal 2006 al 2008, che da anni governano insieme regioni, province e comuni e cioè Pd e Sel e Idv, siano per storia, cultura e valori di fondo le uniche forze con le quali possiamo pensare di realizzare una coalizione capace di cambiare questo Paese, dando impulso ad una vera svolta riformatrice. Capisco che sul Pd qualcuno possa storcere il naso, ma senza Pd al governo non ci si va. E non parlatemi di Grillo (ormai lo avrete capito): se da una parte ho massimo rispetto per i suoi elettori, dall'altra penso che sarà una colossale fregatura per l'Italia e gli italiani perché incapace di governare. Ritengo quella tra Idv, Pd e Sel un’ottima alleanza e anche l'unica alleanza possibile per ridare speranza all’Italia. Deve essere chiaro che se questa alleanza non nasce o nasce monca perché Idv vi si sottrae, non vinceranno altre forze di centro sinistra, ma si spalancherebbero le porte al Monti Bis, o a soluzioni addirittura peggiori. Dobbiamo intenderci su questo: se il Monti bis è la prospettiva che vogliamo scongiurare a tutti i costi, chi mi critica dovrebbe spiegarmi quale governo, quale diversa maggioranza e quali diversi partiti si possono mettere in piedi se non con il Pd per superare almeno il 40% dei voti e quindi governare il Paese. "Ma il Pd ha sostenuto Monti" è l'obiezione che molti di voi mi muovono. Vero. Ha sostenuto Monti perché ha ritenuto che le elezioni un anno fa avrebbero messo a rischio l'Italia. Noi l'abbiamo sempre pensata diversamente e in questo anno abbiamo preso strade diverse. Ma tra quattro mesi la legislatura finirà e a me interessa quello che le forze politiche vogliono fare per il futuro e non quello che in una situazione di assoluta eccezionalità, con un'Italia a un passo dal default, hanno fatto. Se fossimo andati al voto, il Pd avrebbe stravinto le elezioni, ma ha fatto una scelta diversa, con la convizione di fare il bene del Paese. E se rileggo le dichiarazioni di Bersani, per lo meno da un mese a questa parte, mi pare innegabile il fatto che intenda posizionare il Pd su una linea politica sociale ed economica molto diversa da quella del governo Monti. Queste sono le ragioni per le quali credo che all’ultima festa nazionale, Idv abbia fatto bene a continuare a credere nella ormai famosa 'foto di Vasto', e nella coalizione di centrosinistra. Quanto alle primarie, personalmente speravo, e continuo a sperare, che il presidente Di Pietro sciolga le riserve, decida di partecipare e si candidi. Proprio oggi ha lasciato aperta una porta alla partecipazione di Italia dei Valori alle primarie. Una buona notizia. Un’ottima notizia. Qualora cambiasse idea, però, l'errore più grande sarebbe quello di pensare che queste primarie non ci riguardino. Queste primarie, invece, ci riguardano a tal punto che a mio avviso dobbiamo fare tutto quello che possiamo per contribuire a determinarne l'esito. Che ci piaccia o no la reale contesa della vittoria, al momento, è tra due candidati: Bersani o Renzi. Il primo è l'unico tra i due in grado di tenere unito un centro sinistra che vada da Vendola al Pd passando per Idv. Quanto a Renzi, che nei mesi passati è stato un fan sfegatato prima di Marchionne e poi della Fornero, credo che in caso di vittoria farebbe fatica a tenere insieme il Pd, figuriamoci l'intero centrosinistra. Con la conseguenza che una sua vittoria finirebbe per spalancare la porta a un Monti bis. Ho voluto spiegare la mia posizione perché la mia intervista ha aperto un dibattito e volevo chiarire alcuni punti. Non voglio prendere di proposito in considerazione coloro che mi hanno scritto ‘vai nel Pd’ solo per non affrontare i nodi politici che ponevo. Oggi le parole di Di Pietro hanno aperto un nuovo scenario. E’ naturale che il nostro candidato alle primarie per la guida del centrosinistra è lui e faremo di tutto per portarlo alla vittoria. E in caso di ballottaggio faremo le nostre valutazioni, sempre avendo come obiettivo primario la creazione di un grande centrosinistra innovatore e riformatore.
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di Massimo Donadi. Vorrei rispondere a quanti tra voi, su questo blog, su facebook e twitter hanno voluto aprire un confronto, anche critico, dopo l'intervista in cui ho annunciato il mio appoggio a Bersani nel caso in cui Italia dei Valori non partecipasse alle primarie. Per me fare politica significa ambire al governo del Paese. Rispetto chi pensa all’azione politica come semplice testimonianza, ma io credo che dirigere i processi sociali per migliorare la società sia il fine di ogni politico. Il mio sicuramente. Chi fa politica pensa che le sue idee siano le migliori per difendere l'interesse collettivo e si sforza per metterle in pratica. Certo, questo non vuol dire che si debba andare al governo con chiunque e a qualunque costo, ma solo con quelle forze con cui esiste un unico comune denominatore, sufficiente per governare insieme il Paese, un compromesso politico di alto profilo basato sui programmi. Ritengo che quelle forze politiche che hanno governato dal 2006 al 2008, che da anni governano insieme regioni, province e comuni e cioè Pd e Sel e Idv, siano per storia, cultura e valori di fondo le uniche forze con le quali possiamo pensare di realizzare una coalizione capace di cambiare questo Paese, dando impulso ad una vera svolta riformatrice. Capisco che sul Pd qualcuno possa storcere il naso, ma senza Pd al governo non ci si va. E non parlatemi di Grillo (ormai lo avrete capito): se da una parte ho massimo rispetto per i suoi elettori, dall'altra penso che sarà una colossale fregatura per l'Italia e gli italiani perché incapace di governare. Ritengo quella tra Idv, Pd e Sel un’ottima alleanza e anche l'unica alleanza possibile per ridare speranza all’Italia. Deve essere chiaro che se questa alleanza non nasce o nasce monca perché Idv vi si sottrae, non vinceranno altre forze di centro sinistra, ma si spalancherebbero le porte al Monti Bis, o a soluzioni addirittura peggiori. Dobbiamo intenderci su questo: se il Monti bis è la prospettiva che vogliamo scongiurare a tutti i costi, chi mi critica dovrebbe spiegarmi quale governo, quale diversa maggioranza e quali diversi partiti si possono mettere in piedi se non con il Pd per superare almeno il 40% dei voti e quindi governare il Paese. "Ma il Pd ha sostenuto Monti" è l'obiezione che molti di voi mi muovono. Vero. Ha sostenuto Monti perché ha ritenuto che le elezioni un anno fa avrebbero messo a rischio l'Italia. Noi l'abbiamo sempre pensata diversamente e in questo anno abbiamo preso strade diverse. Ma tra quattro mesi la legislatura finirà e a me interessa quello che le forze politiche vogliono fare per il futuro e non quello che in una situazione di assoluta eccezionalità, con un'Italia a un passo dal default, hanno fatto. Se fossimo andati al voto, il Pd avrebbe stravinto le elezioni, ma ha fatto una scelta diversa, con la convizione di fare il bene del Paese. E se rileggo le dichiarazioni di Bersani, per lo meno da un mese a questa parte, mi pare innegabile il fatto che intenda posizionare il Pd su una linea politica sociale ed economica molto diversa da quella del governo Monti. Queste sono le ragioni per le quali credo che all’ultima festa nazionale, Idv abbia fatto bene a continuare a credere nella ormai famosa 'foto di Vasto', e nella coalizione di centrosinistra. Quanto alle primarie, personalmente speravo, e continuo a sperare, che il presidente Di Pietro sciolga le riserve, decida di partecipare e si candidi. Proprio oggi ha lasciato aperta una porta alla partecipazione di Italia dei Valori alle primarie. Una buona notizia. Un’ottima notizia. Qualora cambiasse idea, però, l'errore più grande sarebbe quello di pensare che queste primarie non ci riguardino. Queste primarie, invece, ci riguardano a tal punto che a mio avviso dobbiamo fare tutto quello che possiamo per contribuire a determinarne l'esito. Che ci piaccia o no la reale contesa della vittoria, al momento, è tra due candidati: Bersani o Renzi. Il primo è l'unico tra i due in grado di tenere unito un centro sinistra che vada da Vendola al Pd passando per Idv. Quanto a Renzi, che nei mesi passati è stato un fan sfegatato prima di Marchionne e poi della Fornero, credo che in caso di vittoria farebbe fatica a tenere insieme il Pd, figuriamoci l'intero centrosinistra. Con la conseguenza che una sua vittoria finirebbe per spalancare la porta a un Monti bis. Ho voluto spiegare la mia posizione perché la mia intervista ha aperto un dibattito e volevo chiarire alcuni punti. Non voglio prendere di proposito in considerazione coloro che mi hanno scritto ‘vai nel Pd’ solo per non affrontare i nodi politici che ponevo. Oggi le parole di Di Pietro hanno aperto un nuovo scenario. E’ naturale che il nostro candidato alle primarie per la guida del centrosinistra è lui e faremo di tutto per portarlo alla vittoria. E in caso di ballottaggio faremo le nostre valutazioni, sempre avendo come obiettivo primario la creazione di un grande centrosinistra innovatore e riformatore.
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