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Cosa sono e a cosa servono le cellule staminali del cordone ombelicale?

Creato il 30 luglio 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Sempre più spesso si sente parlare di cellule staminali del cordone ombelicale, in riferimento alla loro utilità terapeutica per molte patologie, tra cui malattie del sangue gravi come leucemia, linfoma, e molte altre. Ma cosa sono davvero e a cosa servono? Vediamolo insieme.

Conservazione cordone ombelicale - Guida
Di: Redazione

Le cellule staminali sono delle cellule “madri”, dotate di enormi capacità: da un lato, esse possono trasformarsi in molti tipi di cellule del corpo sia durante i primi mesi di vita sia durante la crescita dell’individuo; dall’altro lato – ed è ciò su cui si basa la medicina rigenerativa – le cellule staminali fungono da sistema riparatore interno, riproducendosi e moltiplicandosi per riparare le cellule morte o danneggiate.

Esistono diversi tipi di cellule staminali, ma le cellule staminali del cordone ombelicale risultano essere tra le migliori staminali prelevabili: infatti, queste cellule sono sicure da prelevare – esse vengono prelevate al momento del parto senza alcuna implicazione per la salute della mamma o del bambino – sono perfettamente compatibili con il bambino (compatibilità del 100%), ed hanno anche una buona compatibilità con i genitori e con i fratelli (nel primo caso la compatibilità è fino al 50%, nel secondo fino al 25%). Inoltre, sono cellule di elevata qualità e vitalità, delle quali è importante conoscere il potenziale al fine di combattere lo spreco di cordoni ombelicali molti dei quali, dopo il parto, finiscono tra i rifiuti organici dell’ospedale.

Le cellule staminali del cordone ombelicale si trovano all’interno del sangue del cordone: si tratta di cellule immature in grado di riprodursi e di dare vita a nuovi tipi cellulari, e pertanto molto utili nel trattamento di numerose patologie, spesso anche gravi.

Prelevare il sangue del cordone ombelicale e conservare queste cellule è molto importante perché consente di conservare una risorsa preziosa, che potrebbe tornare utile qualora l’individuo da cui sono state prelevate (o un suo familiare stretto) soffra di una delle 80 patologie per le quali è documentata l’efficacia del trapianto di cellule staminali cordonali.


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