L’ultimo sondaggio pubblicato dall’istituto tedesco Forsa, il quale ha come oggetto le opinioni politiche dei berlinesi in merito alla coalizione che governa la città, è a mio avviso particolarmente interessante. Oltre a riportare i risultati del consenso del quale i principali partiti cittadini godono, infatti, lo studio è focalizzato in modo particolare sul modo in cui il ruolo della CDU all’interno della coalizione è percepito in città.
Partiamo dai dati. Rispetto a quelli che avevo avuto modo di commentare qualche mese fa, non ci sono, a prima vita, dei cambiamenti apparentemente significativi. La SPD e la CDU sono entrambe al 26%, i Verdi al 19%, la Linke ed i Pirati al 10%. Tuttavia, vale la pena di commentare due risultati. In primo luogo, per la prima volta si registra un calo di consensi per quanto riguarda i Pirati. Non si tratta di un cambiamento importante, tuttavia si pensa che la dubbia collocazione politica e la scarsa sobrietà dimostrata dai membri del partito in diverse occasioni stia minando lentamente la loro credibilità, rendendoli incapaci di avvantaggiarsi del malcontento cittadino: vedremo se in futuro questa tendenza si confermerà. In secondo luogo, si è dunque bloccato il recupero di consensi osservato nel corso di questo primo anno da parte della CDU, che fino a pochi mesi fa vantava una percentuale maggiore di quella del suo attuale alleato nel senato cittadino (all’interno del quale essa è comunque in minoranza rispetto ai socialisti). Questo dato non è dettato dalla normale dinamica che muove i consensi elettorali dei cittadini, ma ha una motivazione precisa. Lo scandalo riguardante l’inaugurazione del nuovo aeroporto Willi Brandt, programmata per l’inizio della scorsa estate e poi rinviata a data da destinarsi (autunno 2013?) dopo una serie di scandali che hanno messo alla luce una disorganizzazione generale disastrosa, aveva infatti minato duramente il consenso del sindaco e della SPD, principali sponsor politici del progetto. L’opinione pubblica cittadina non ha perdonato un simile caos, che ha reso la Germania fin troppo simile a certi partner europei, nei confronti dei quali si vorrebbe invece mantenere una netta distinzione. Ovviamente questo clima di ostilità nei confronti della guida storica della città ha giovato alla CDU.
Tuttavia, un altro scandalo ha invertito questo processo, portando alla situazione di stallo che si vede ora: è infatti emerso che la cellula di terroristi neonazisti (NSU), le cui esistenza è stata recentemente scoperta dalle autorità tedesche, avrebbe potuto essere fermata molto prima. I terroristi di Zwickau hanno potuto assassinare e piazzare bombe in tutto il paese, indisturbati, anche grazie alla copertura garantita da alcuni membri dell’istituto berlinese per il controllo delle attività terroristiche, i quali hanno nascosto prove compromettenti che avrebbero potuto condurre alla cattura dei tre neonazisti. A fare le spese di questa scoperta è stato Henkel (CDU), sorta di “ministro dell’interno” cittadino e alleato di punta del sindaco Wowereit, nonché fiore all’occhiello della componente berlinese dei cristiano-democratici. L’uomo che aveva tratto maggior vantaggio dallo scandalo del Willy Brandt, piazzandosi in testa ai politici più amati in città, ha dunque visto il suo consenso precipitare, non appena la sensibile opinione pubblica tedesca è stata messa al corrente dell’insabbiamento operato da un ufficio cittadino di cui lui è il diretto responsabile.
A questo proposito, non stupisce affatto che ora il politico più amato in città sia l’anonimo e apartitico “ministro delle finanze” Ulrich Nußbaum: quando sono in difficoltà, i tedeschi ripongono la propria fiducia in chi tiene in mano il pallottoliere.
Riccardo Motti